Il Sig. Macron, Presidente francese, è stato il feroce sobillatore della trattativa di sette ore che si è tenuta a Bruxelles, la scorsa settimana, per discutere la richiesta di Theresa May di ritardare la Brexit fino al 30 Giugno. Ha insistito perché le condizioni fossero molto dure, esortando i suoi colleghi dell’UE a spingere la Gran Bretagna fuori dal blocco europeo all’inizio di Maggio, con o senza accordo. Alcuni politici ed esperti hanno suggerito che la dura retorica di Parigi sulla Brexit sia il risultato di una rivalità tra Francia e Gran Bretagna che dura ormai da sei secoli. Il Sig. Vedrine, Ministro degli Esteri francese tra il 1997 e il 2002, ha dichiarato che: “È una cosa un po’ folkloristica. Per tanti francesi la Gran Bretagna è un vecchio ed ereditario nemico che non è ancora stato completamente digerito. Gran parte della nostra storia è fatta di opposizione all’Inghilterra”. I conflitti anglo-francesi sono passati alla storia come esempi di grande rivalità fra paesi. La Battaglia di Waterloo, conclusasi nel 1815 con la sconfitta definitiva di Napoleone, è forse la più famosa delle battaglie anglo-francesi. [dipinto di testata] Il Sig. Vedrine ha aggiunto che: “Nell’élite tecnocratica francese è diffusa l’idea che la meschinità inglese ci abbia impedito di costruire gli Stati Uniti d’Europa. Ma è una visione totalmente sbagliata”. Le nostre fonti a Bruxelles ci hanno riferito in diverse occasioni che, nei negoziati sulla Brexit, la Francia è stata la più dura nei confronti della Gran Bretagna. Un diplomatico ha rivelato che l’Ambasciatore francese presso l’UE, Philippe Léglise-Costa, si è lamentato con i suoi colleghi per aver diffuso notizie sull’asprezza usata da Parigi. Robert Tombs, Professore di storia francese all’Università di Cambridge, ha affermato che la storica rivalità è profondamente radicata nella visione che la Francia ha attualmente del progetto di Bruxelles. Il Professor Tombs ha detto che: “Fate uscire la Gran Bretagna e tenetela in una posizione periferica e subordinata – che è quanto si otterrebbe con l’accordo che Barnier ha negoziato con Theresa May – e sarà più facile costruire il tipo di Europa che la Francia vuole. Ma al contempo si rischia una Francia subordinata alla Germania che, qualsiasi cosa si possa dire al riguardo, è decisamente [economicamente] più grande”. Il Primo Ministro danese Lars Lokke Rasmussen teme a sua volta che senza la Gran Bretagna Bruxelles dovrà lottare per impedire un attacco della Francia al potere europeo. Il Sig. Rasmussen crede che Olanda e Danimarca debbano meglio coordinarsi per mantenere la propria opposizione all’espansione del potere francese: “È davvero importante trovare il giusto equilibrio”, ha dichiarato al Financial Times.
——————————————–
La nostra opinione
Gli Stati Uniti d’Europa non sono un obbiettivo della tradizione politica francese, come sembrerebbe voler dire Emmanuel Macron quando sostiene che: “L’Inghilterra ci ha impedito di costruire gli Stati Uniti d’Europa”. E’ vero, la Gran Bretagna è sempre stata contraria ad un vero e proprio Stato Federale, ma questa posizione non era isolata in Europa, pensando in particolare alla Francia pre-Mitterand. La posizione del sig. Macron rispecchia di conseguenza l’opinione delle élite di oggi, non quella del popolo francese. Dimentica, ad esempio, quella del Generale Charles De Gaulle (il “Padre” della Francia del dopoguerra), ostile ad un’eccessiva integrazione europea. Era convinto della sua necessità, ma non di un’Europa Federale – apolide, come l’aveva definita – senza l’anima rappresentata dalle nazioni. Per un sovranista come lui era inaccettabile la riduzione della sovranità nazionale, come previsto dal progetto federalista: “Io per primo sono convinto della necessità dell’unità europea. Perché vi sia un’unione bisogna che l’istituzione abbia un’anima, un corpo e delle membra. Non si può costruire l’Europa se non a partire dalle nazioni. Quanti tentano – invano spero – di fabbricare un’Europa Federale impediscono di fatto di fare l’Europa, così come la caricatura si oppone al ritratto”. (v. de Gaulle, 1985, p. 188). Più precisamente, se de Gaulle voleva un’Europa unita, questa doveva essere la “Europe des Etats” e non la Comunità Europea per come si stava formando in quegli anni. Figurarsi l’UE di oggi o gli ipotizzati Stati Uniti d’Europa di Emmanuel Macron. Il sito della Fondazione Charles de Gaulle ospita una serie di discorsi del Generale, che rende bene le sue posizioni sui dossier più importanti. https://fresques.ina.fr/de-gaulle/parcours/0004/de-gaulle-et-l-europe.html Per concludere, ci piace ricordare il rigetto francese della Costituzione Europea, con Il referendum che si svolse il 29 Maggio 2005. Gli Stati Uniti d’Europa li vogliono solo il Presidente Macron e il suo burattinaio franco-algerino. Parafrasando il Generale De Gaulle: “On ne peut faire une omelette avec les œufs durs, Monsieur Macron”.
——————————————————
Di Joe Barnes, Corrispondente da Bruxelles dell’express.co.uk Link originale: https://www.express.co.uk/news/uk/1104820/Brexit-news-UK-France-EU-Emmanuel-Macron-Theresa-May-Battle-of-Waterloo Scelto e tradotto da Franco
*****
Le immagini, i tweet, e i filmati pubblicati (i contenuti) nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.