Che Berlino debba attendersi pesantissime ripercussioni dalla rielezione di Trump è indubbio, basti leggere le dichiarazioni di qualche giorno fa in cui per uscire dalla crisi economica la Germania dice di aver scelto la via cinese, ossia puntare allo sviluppo in Asia, a ramengo l’EU. Dunque, i governanti tedeschi conoscono il rischio Trump II e si stanno attrezzando. Il primo mandato di Trump è andato ampiamente perso a causa dell’occupazione presidenziale a difendersi da attacchi assurdi, che si stanno scoprendo inventati, come il Russiagate dell’inquisitore Muller, soggetto che per altro ha fattezze facciali davvero simili all’ex capo della Gestapo tedesca sparito dalla Germania a fine WWII, facendo perdere le sue tracce.
Resta il fatto che Trump, nel suo secondo mandato, potrà fare davvero quello che avrebbe voluto e sotto molti versi dovuto fare dal 2016: rompere l’asse degli avversari USA, partendo dalla Cina e dai suoi alleati, oltre che dai traditori dell’asse anglo.
Per tale ragione molti temono una sua vittoria. Che, se associata alla tenuta del Senato USA, di fatto darebbe al Presidente USA il mandato pieno per cambiare veramente le cose a livello globale.
Il Segretario di Stato Pompeo in tale contesto si sta muovendo da tempo. E molto bene. Il suo ordine: creare un asse USA, come se Trump avesse già vinto. E tale asse passa per un nuovo medio Oriente con Israele a capo, facendo tornare sotto molti versi la lancetta indietro di 120 anni quando gli ebrei erano merce ambita alle corti arabe, come in quelle EUropee. Per la loro saggezza, sapienza ed anche cinismo.
Oggi il nuovo M.O. rischia di avere regia Israeliana e manovalanza, oltre che denari, arabi. Ben sapendo che l’asse pro Germania ossia pro Cina in zona, è sempre lo stesso: l’Iran di Mossadeq e Schacht e la Turchia di Erdogan. La Siria, anche lei enclave filo tedesca nel post WWII, è oggi associata alla Russia, mossa assai intelligente della strategia moscovita che ha lasciato solo i paesi esterni al M.O. in area filo germanica (appunto, Ankara a Teheran).
Il domino si va riproducendo, con l’asse tedesco-asiatico al comando, oggi con la Cina nel Far East, mentre ieri era il Giappone. In mezzo i paesi satelliti, con un’Italia che con la testa vorrebbe andare verso la Germania, vedasi i tentativi dei falsi sovranisti lombardi nipoti della RSI sempre proni al wurstel; sebbene anche lì, stessa cosa della Siria per i russi, l’abile mossa USA post WWII ha disseminato di basi strategiche la Penisola, con una impossibilità di fatto di conciliare il sogno separatista lombardo con la realtà dei fatti, anche a costo di fare esplodere il nord Italia con proteste non pro elites vendute ai tedeschi ma della gente stufa dei soprusi di governanti ritenuti incapaci, vedasi Fontana nel COVID ad esempio (…).
Un film per i prossimi mesi ritengo.
Leggete bene!!!
Per tutto quanto sopra, si comprende bene come l’Italia non sarebbe una candidata ottima per una un elemento di rottura con un false flag anti russo ad esempio, visto che rischierebbe di sortire l’effetto contrario.
Viceversa, nella disperazione più totale, magari sapendo che gli USA di Trump la faranno pagare cara ai traditori tedeschi, ecco che mescolare le acque con un false flag a nord delle Alpi potrebbe avere un senso pieno. Per interesse tedesco.
Ad esempio incolpando la Russia, onda lunga di quella strategia tutta tedesca di creare evidenti tensioni con Mosca con il caso Navalny. E, si noti bene, ipotizzando ad uso e consumo della gente comune – che non capisce una beata fava nè si informa – che ad esempio Navalny fosse un non-avversario di Putin, con lo zerovirgola qualcosa delle preferenze in patria. Fesseria.
Ma il punto era un altro ossia introdurre la seconda idiozia, il gas nervino che avrebbe avvelenato Navalny. Senza dire che il novichok russo o genericamente i gas VX uccidono istantaneamente una persona, con danni permanenti. Danni che Navalny chiaramente non ha, già dimesso dall’ospedale.
Lo abbiamo già detto: il fine del caso Navalny era quello di tirare fuori dalla Russia una spia (anche) tedesca facendo il più grande rumore possibile, ossia introducendo nella testa della gente il gas nervino pericolosissimo di matrice russa. Nervino che chiaramente non si ha prova sia stato la causa dell’ipotetico avvelenamento.
E qui entra in gioco la dichiarazione di Trump per cui i tedeschi NON hanno fornito alcuna evidenza che si tratti di avvelenamento nel caso Navalny.
Comincia ad essere chiaro il quadro? Ossia Navalny usato per addentellare la massa della popolazione sul gas nervino russo e sui “cattivi putiniani”? Che invece, alla fine, sono molto più proni – libri di storia alla mano – a collaborare strategicamente con gli americani che coi tedeschi…
L’altra dimensione della sfida è infatti la considerazione che il terrore globalista primario sta nella collaborazione strategica Russia-USA per una nuova Yalta. Dunque fare male alla Russia sarebbe comunque una cosa buona e giusta, quanto meno per i globalisti, gli stessi che anni fa in Russia si chiamavano anche oligarchi (sebbene in guisa differente, adattata ai costumi del luogo).
Da qui la considerazione principe di questo intervento: il rischio di un false flag nel nord EUropa per dare la colpa ai russi. Magari ipotizzando un attacco al gas nervino.
Il motivo? Triplice. A parte avvelenare i pozzi tra USA e Russia, c’è anche il voler distogliere l’attenzione americana dal “nemico tedesco” per gli USA di Trump post elezione, facendolo invece passare per vittima o per soggetto a rischio invasione russa. Dunque facendo diventare il nemico principe del mondo Mosca. Parallelamente tale false flag servirebbe per terminare il Nord Stream II (ossia l’agognata indipendenza energetica tedesca), sotto banco, sebbene ritenga che nel caso di false flag russo il tubo del gas avrebbe vita breve.
Chiaramente la Germania si gioca moltissimo nei prossimi mesi. Anzi, la posta più grande per Berlino resta sempre la moneta unica, che gli ha permesso di accumulare tanti denari come 2 guerre vinte. E senza sparare un colpo!
Gli USA lo sanno, ossia sanno bene che è l’EU la base del potere geostrategico di Berlino la da venire. Dunque devono smontare l’errore, fatto anche dagli USA, di autorizzare l’euro (voluto, lo ricordo a tutti, non da Washington ma dall’asse ex Vichy, negli anni). Personalmente ritengo che il Trump II punterà soprattutto al bersaglio grosso, pensando di sapere anche come (…).
Da qui il rischio di false flag con colpa russa in nord Europa (ma made in Germany)
In tale contesto andrebbero riviste anche le critiche sui vari lockdowns in EU: siamo infatti all’alba di una sfida geostrategica globale che non abbiamo visto da 80 anni, dunque la gente va protetta. Il virus, permettetemi c’entra poco o nulla; infatti i contagiati sono funzione dei tamponi fatti, che guarda caso sono esplosi come numero nelle ultime settimane, il resto lo fanno i mdia cooptati.
Alla fine, soprattutto nel caso italiano, lo stato d’emergenza serve comunque per proteggere in qualche modo i cittadini: o per gli effetti della vittoria di Trump, che rischia di causare un ribaltamento del tavolo. O per la vittoria di Biden, che consegnerebbe l’Italia alla EU tedesca, ossia con tasse simili alle confische per pagare i debito italico fatto accumulare APPOSITAMENTE da Bruxelles a nome di Parigi e Berlino per poter depredare la Penisola.
Interpretate gli eventi così e vedrete che avrete una chiave di lettura ragionevole.
In tale contesto non va dimenticato un aspetto: il corrente presidente USA, con la desecretazione dei suoi dati fiscali, ha dimostrato di essere sì ricco ma che oggi le cose non gli stanno andando così bene. Mentre invece vanno benissimo ai businessmen globalisti, visto che Trump si ritiene un businessman tutto sommato della old economy, palazzi, casinò, hotel ecc.
Da ciò si deriva l’inevitabile simpatia che Trump guadagnerà alla urne lato gente comune. E odio invece lato moderni oligarchi vestiti di globalismo, che guarda caso sono al comando anche dei media che lo stanno mettendo alla berlina.
October surprise?
MD
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