Riflettevo con un amico avvocato sull’affaire Vivendi-Mediaset. Certo, l’attacco all’impero televisivo di Arcore è sembrato davvero uno spartiacque, dopo tale evento l’ex Cavaliere sembra essere diventato prepontentemente (e stranamente) pro-euro. Ricordo invece ai bei tempi, parlo di giugno 2011 se non sbaglio, quando i media raccontavano che Berlusconi aveva addirittura elaborato, nel bel mezzo della crisi dello spread (innescata dalle vendite di BTP da parte di Deutsche Bank) addirittura un piano per l’uscita dalla moneta unica sembra presentato al presidente Napolitano (…). Appunto, bei tempi… Senza dimenticare che – memento i risolini in diretta – per molto tempo Berlusconi imputò l’attacco nei suoi confronti e nei confronti dell’Italia proprio all’EUropa di Merkel e Sarkozy… Amici mi hanno fatto riflettere anche su un altro aspetto, abbastanza inspiegabile direi: l’attacco di Vivendi a Mediaset è sembrato fin dall’inizio del tutto scellerato, nel senso che ha comportato – in modo smaccato – il mancato rispetto di precedenti accordi formali formalizzati tra i francesi ed il Biscione e/o Mediaset (…). Per tale ragione fin da subito l’attacco è sembrato a molti del tutto kamikaze, destinato al fallimento e oltre. Ossia le modalità del raid sono sembrate da subito compromettere la tentata acquisizione francese. Io – come molti altri – pensai, solo un tradimento della magistratura nella persona del soggetto giudicante, come alla procura di Milano hanno purtroppo già visto fare – con danni smisurati per il Paese (leggasi, fallimento indebito di Montedison grazie ad una tangente pagata all’ex presidente vicario della sezione fallimentare della procura di Milano, Diego Curto’ assieme della moglie Antonia Di Pietro, tangente per altro mai chiarita completamente nella genesi, ndr) -, poteva permettere ai francesi di farla franca. Fortunatamente nel caso in oggetto non c’è stato nessun giudice corrotto per cui la strada processuale ha seguito un filo logico, anche atteso direi : coi tempi della giustizia il destino della richiesta di danni da parte di Mediaset e dei suoi azionisti a danno di Vivendi – ossia in primis Berlusconi stesso – sembra segnato, ossia vincente. Mi spinsi ad ipotizzare, solo alcune settimane dopo il tentato attacco kamikaze di Vivendi a Mediaset, che i danni sarebbero ammontati a circa 1.7 miliardi di euro per gli azionisti Mediaset, vedremo se avrò regione… Sta di fatto che Vivendi ha già stanziato a bilancio una montagna di denaro per porre rimedio alla causa intentata da Mediaset nei suoi confronti, a seguito del misfatto sopra indicato. La parte interessante dell’elucubrazione è però un’altra. Se colleghiamo i due fatti, Berlusconi che diventa incredibilmente pro-euro e l’attacco kamikaze di Vivendi a Mediaset con relativo molto probabile indennizzo per i danni arrecati dei francesi, indennizzo possibilmente miliardario, troviamo stranamente delle coincidenze nelle tempistiche degne di Agatha Christie. Dunque siamo alle conseguenze della redenzione pro-euro del mondo di Arcore, fino di fatto ad arrivare a fare opposizione ai gialloverdi addirittura andando a braccetto con gli “ex comunisti” del PD su innumerevoli temi… Sarà un caso? Quale sarà il piano – certamente ben congegnato – elaborato/nella testa da/di Berlusconi? Da quando parte detto piano? Concludo con una mia personale considerazione: attualmente il vice premier Salvini sembra politicamente succube del suo passato in Forza Italia, ossia di Berlusconi. Questo è un peccato, sappiamo infatti Salvini essere persona onesta e di buoni principi; sebbene oggi appaia quasi forzato a ritornare sulle sue intenzioni iniziali, ad esempio andare contro l’euro che obiettivamente sta rovinando la vita al 99.9%+ degli italiani (arricchendo solo un manipolo di miliardari europeisti chiaramente pro-euro). Spero che il vice premier leghista abbia la forza di chiedere aiuto agli italiani nel caso, causa contingenze terze, non riesca a “deliverare politicamente” come vorrebbe. Nell’interesse degli italiani, dunque Salvini incluso. Mitt Dolcino
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