Lascia di stucco che gli strumenti usati dalla sinistra siano alla fin fine gli stessi usati dal governo del cambiamento. O sbaglio? Nel caso non mi scompongo, non ci sarebbe nulla da stupirsi nel caso: Roma corrompe, da circa 2000 anni. Tutto questo mi fa molto arrabbiare perchè tocca la reputazione degli italiani, che forse tanto evasori non sono, certamente sembrano nel caso solo assai tonti, facendosi mettere alla berlina dall’EU. Stiamo come sempre ai fatti, che non mentono: il 26 marzo corso è stato pubblicato in sede EU l’ultimo rapporto sull’evasione fiscale nell’Unione. Ca va sans dire che l’Italia è ai vertici dell’evasione, in apparenza. Andando a spulciare però il metodo di calcolo utilizzato nella relazione si scopre che i numeri non tornano ASSOLUTAMENTE, quasi fossero truffaldini, con una valutazione che purtroppo sembra spingere il lettore – nella trattazione anche del Sole 24 Ore – a considerare l’evasione italiana molto più alta di quello che sia realmente.
Ci si domanda se il lavoro del giornalista sia non solo quello di fare il pappagallo ma di analizzare la fattualità di informazioni che vengono di volta in volta pubblicate, o – encore – sbaglio ?
Mi spiego coi fatti. Cito dalla Relazione sui dati finanziari, l’evasione fiscale e l’elusione fiscale del Parlamento Europeo:
“punto 18 – (L’EU) deplora ancora una volta la mancanza di statistiche affidabili e imparziali sull’ampiezza dell’elusione fiscale e dell’evasione fiscale e sottolinea l’importanza di sviluppare metodologie idonee e trasparenti per quantificare la portata di questi fenomeni e il loro impatto sulle finanze pubbliche, sulle attività economiche e sugli investimenti pubblici nei paesi”
“punto 81 – (L’EU) prende atto delle metodologie divergenti per la valutazione delle aliquote d’imposta effettive, che non consentono un confronto affidabile dei loro valori nell’Unione e a livello mondiale; osserva che nell’UE, a seconda della valutazione, le aliquote fiscali effettive spaziano dal 2,2 % al 30 %; invita la Commissione a sviluppare la propria metodologia e a pubblicare periodicamente le aliquote d’imposta effettive negli Stati membri”
“punto 24 – (L’EU) rileva che le ultime stime dell’evasione fiscale nell’UE indicano una cifra di circa 825 miliardi di EUR all’anno [3]“
dove [3] è il riferimento usato per il calcolo, esterno, ossia:
Richard Murphy, “The European Tax Gap” (Il divario fiscale europeo), 2019 – https://www.taxresearch.org.uk/Documents/EUTaxGapJan19.pdf
Tradotto, oggi in tutti i paesi EU NON ci sono metodologie comuni per il calcolo del tax gap e questo FATTO è riconosciuto dall’EU, parlo di metodi affidabili e indipendenti; dunque viene messa una pezza dalla Commissione Europea delegando ad enti esterni (tipico trucco tedesco, per rimanere con le mani pulite) la valutazione dell’economia sommersa ad un esterno (Relazione Murphy), ben sapendo che mancano statistiche comuni affidabili ed imparziali sull’argomento (sono anni che il problema persiste e nessuno lato EU sembra voler porci rimedio, evidentemente non vogliono dire veramente come stanno le cose, …). Tutto scritto dalla Commissione EU, non sono mie considerazioni
Per capire come stanno cercando di fregare l’Italia dobbiamo dunque andare a spulciare analizzare il rapporto Murphy, vedasi LINK sopra, il quale in inglese specifica quanto segue, nelle more del metodo usato per il calcolo dell’economia sommersa:
Prima di tutto viene confermato anche nel rapporto Murphy che mancano dati statali affidabili e condivisi per valutare l’economia sommersa; dunque, visto che tali riferimenti essenziali mancano il rapporto “decide” ci si deve rifare allo allo studio dell’FMI di L. Medina e F. Schneider del 2018 (WP 18/17; IMF Working Paper, “Shadow Economy around the World: what did we learn over the last 20 years“). [Appendix 1, nel Rapporto Murphy]
Sopra: il passo dove il rapporto Murphy (commissionato dall’EU) ribalta il calcolo dell’economia sommersa al metodo di cui al paper dell’FMI di Medina/Schneider
In tale paper dell’FMI viene documentata con chiarezza la debolezza del metodo utilizzato in prima battuta anche dall’EU (vedasi oltre), debolezza riassunta nel problema del “doppio conteggio” delle stesse poste:
“‘The problem of double counting’ – One big problem with macro approaches such as the MIMIC or CDA is that they use causal factors like tax burden, unemployment, self-employment and regulation, which are also responsible for people undertaking do-it-yourself activities or asking friends and neighbors to do things. …” [pagina 17]
Infatti nello stesso paper FMI vengono proposte due alternative: o la valutazione dell’economia sommersa con il metodo “standard” cd. “macro” e con quella, più corretta, cd. adjusted MIMIC, con correzioni micro-economiche del metodo standard che prevedeva solo valutazioni macro. Da tali calcoli, in assenza di valutazioni analitiche proveniente da ogni paese considerato (…), la stima per l’Italia dell’economia sommersa italiana passa da un 19.8% (series 1, macro) calcolato col metodo “macro” ad un più ragionevole 12.9% (series 2, adj. MIMIC) con le correzioni. Purtroppo Murphy glissa clamorosamente su quale “series” (macro o adjusted MIMIC) sia stata utilizzata per il calcolo dell’economia sommersa dall’EU; vi anticipo, che l’EU sembra utilizzare la misura NON corretta ossia quella macro, decisamente sovrastimata in termini di dimensione (errore, ripeto, riconosciuto dallo stesso FMI)
Ma attenzione, tutto il discorso dell’EU relativo alla prosopopea di un’evasione italiana enorme fa prima di tutto perno sul fatto che i vari stati EU non calcolino l’evasione analiticamente, a livello statale. Peccato che l’Italia faccia invece tale stima, al contrario della maggior parte dei paesi EU. Ed anzi la stima ultima dell’economia sommersa italiana, elaborata dall’ISTAT con metodologia normalizzata, è pari al 12,6%, guarda caso quasi uguale a quella dell’FMI/adj. MIMIC (ossia con la correzione del processo macro FMI su cui si basa il rapporto Murphy).
Il rapporto Murphy, commissionato dall’EU, stima l’economia sommersa italiana al 23.28% in media
Voi direte, seguendo il metodo, certamente l’EU nel calcolo dell’economia sommersa italiana utilizza il valore ISTAT, pari al 12,6% (simile al valore ricavato utilizzando il metodo adjusted MIMIC del FMI). ERRATO, viene usato il valore proposto dall’EU (series 1, macro) che guarda caso è molto più alto, tra il 22% ed il 23% (inclusivo di IVA). Da lì in poi il calcolo dell’evasione è facile, basta moltiplicare il valore % dell’economia sommersa per la tassazione media di ogni paese (in Italia del 43%) per il PIL (in inglese, GDP) si ottiene il valore dell’evasione fiscale. Notando però un aspetto critico: maggiori sono le tasse in % al PIL maggiore è l’evasione (ossia avere tasse alte come in Italia tende chiaramente a gonfiare quanto non si è incassato, fatto chiarissimo in paesi come l’Italia e la Danimarca che hanno tra le più alte tassazioni in EU, ndr).
Dunque l’EU, con tutti i passaggi indicati, ossia:
partendo dal Rapporto EU sull’evasione —>
passando per il rapporto Murphy commissionato dall’EU per la stima dell’economia sommersa —>
il quale si rifà al paper dell’FMI di Medina e Schneider, —>
il quale basa i suoi conti alternativamente su due valori, uno macro (series 1) a forte rischio di doppio conteggio (double counting) che indica un valore prossimo al 20% ed uno che vorrebbe correggere le differenze a livello micro per migliorare la correttezza del calcolo (“adjusted MIMIC“, series 2) quest’ultima valutazione per altro molto simile a quella dell’ISTAT (adj. MIMIC 12.9%).
Sopra, la tabella riassuntiva con il calcolo dell’FMI sull’economia sommersa italiana, in giallo la versione MIMIC corretta per il “double counting”
Ossia, evitando tecnicismi inutili, il calcolo dell’economia sommersa, da cui deriva l’evasione, calcolata come desiderato dall’EU, è praticamente la stessa calcolata dall’ISTAT, con una valutazione compatibile con quella dell’FMI/metodo adj. MIMIC!
La valutazione dell’ISTAT, sorprendetementeg simile a quella dell’FMI “corretta”
In conclusione, numeri alla mano, ecco la stima dell’evasione italiana sbandierata dall’EU negli scorsi giorni (usando il metodo FMI/macro), paragonata al metodo ISTAT/FMI-adj. MIMIC:
– % di economia sommersa come da stima EU: evasione stimata mld EUR annui (media), circa 190 mld EUR/anno
– % di economia sommersa come da stima ISTAT (simile al metodo corretto suggerito dall’FMI, adj MIMIC): evasione stimata mld EUR annui (media), circa 90 mld EUR/anno. (sull’IVA vedasi oltre)
Ma non è tutto. Come indicato con precisione dal HMRC – HM Revenue Service britannico, ossia il loro ente preposto al recupero della tassazione ed al calcolo dell’economia sommersa, preso atto che la stessa EU considera, nel rapporto sull’evasione sopra citato, gli UK come molto avanzati in termini di efficienza nel combattere l’evasione e stimare l’economia e combattere sommersa, è interessante rilevare come la stessa HMRC scriva chiaramente come non tutte le tasse possono essere recuperate, “non potendo far pagare fino all’ultimo penny“. Ossia, ci vuole un equilibrio tra i costi per recuperare l’evasione rispetto al risultato ottenuto.
Prova è che NESSUNO stato nell’EU ha un’economia sommersa pari a zero! Ossia, dei 90 miliardi sopra indicati come riferimento di un’evasione italiana stimata correttamente (ossia base metodo FMI/adj. MIMC, ed indirettamente dunque con una metodologia avallato anche dalla stessa EU, previa vari passaggi,visto che l’EU si rifà al paper dell’FMI di Medina e Schneider …) solo una piccola parte è recuperabile a tassazione. a esempio, se l’Italia arrivasse ad un livello di economia sommersa pari quello del miglior paese europeo, pari alla Austria con l’8,3% del PIL, si tratterebbe di ridurre di circa il 4.3% l’economia sommersa rispetto all’attuale, diciamo un terzo. Scendere al di sotto dell’8.3% sarebbe infatti utopico, nemmeno l’Austria riesce a farlo – con un sistema fiscale per altro semplicissimo e snello – (essendo tale livello molto migliore di Francia e Germania!). Dunque, nel caso che l’Italia diventasse il paese più virtuoso dell’EU al pari dell’Austria in termini di economia sommersa, questo si tradurrebbe in una evasione fiscale recuperabile dallo Stato pari a soli (circa) 30-35 miliardi all’anno. Non i circa 190 mld EUR indicati dall’EU!!
DOMANDA agli ITALIANI: non vi sentite un po’ presi per i fondelli?
Ossia anche recuperando tutta l’evasione fiscale italiana ponendosi ai vertici continetali in termini di efficenza impositiva, da quanto sopra emerge che l’effetto sulle finanze pubbliche del maggior gettito fiscale sarebbe del tutto marginale rispetto alla catastrofica situazione economica (ossia, resta solo una patrimoniale sugli attivi privati pari al 15% del valore degli averi in loro possesso – un vero esproprio -, esclusi i miliardari rientrati nel Belpaese che come sapete non pagheranno nulla). Lascio volutamente in sospeso la valutazione dell’evasione IVA calcolata dall’EU vs. evasione corretta in quanto temo fortemente che anch’essa possa aver subito qualche “casuale” sebbene “ripetitivo” errore di stima lato EU (in ogni caso con la fattura elettronica ormai legge in Italia, unico caso in tutta l’Unione, la logica dice che il fenomeno verrà ridotto ai minimi termini, speriamo che tale enorme lacciuolo non annichilisca la libera imprenditoria nazionale più di quanto lo è giù)
In tutto questo, capite dove sta la fregatura? Qualcuno sembra volere – come al solito – convincervi che gli italiani sono evasori per giustificare tasse sempre maggiori in futuro!
Quello che fa pensare è che – COMUNQUE – anche i gialloverdi si guardino bene dal denunciare questo scandalo, che giustifica tasse folli in Italia. E sapete perchè? Stimare l’economia sommersa più grande di quello che è permette al Governo di fare più deficit, oltre a calcolare in modo più benigno il rapporto debito PIL (con una economia sommersa calcolata correttamente, ossia il 10% più piccola, il deficit italiano sarebbe già ben oltre il 3% mentre il rapporto debito/PIL veleggerebbe verso il 150%!).
Che cattivi che sono questi numeri! Che brutto trovare qualcuno che parla coi fatti!!
Posso darvi un consiglio? Contattare il vostro onorevole di zona e fategli leggere questo pezzo. Poi lamentatevi del fatto che le tasse sono troppo alte in Italia, chiedendo di fare qualcosa. E’ l’unico modo per non soccombere, credetemi!
Io resto in attesa di vedere se i gialloverdi non faranno nulla anche questa volta o (magari) invece si attiveranno per correggere tale stortura, il vero freno – assieme alla magistratura politicizzata e che funziona male, lunghissima nelle decisioni e che troppo spesso si sbaglia – della crescita italica.
Se i gialloverdi non faranno nulla sappiate che avranno sulla coscienza l’Italia Unita, oltre il sottoscritto a constatare di essere stato preso ancora una volta per il sedere anche dal cd. Governo del Cambiamento.
Aspettiamo fiduciosi, poi trarremo le conclusioni. Nelle urne.
Saluti
Mitt Dolcino