Franco per mittdolcino.com
LA NOTIZIA
Cento anni fa, fra il 1908 e il 1921, due scienziati francesi, Albert Calmette e Camille Guérin, prepararono un micro-organismo attenuato, il cosiddetto “bacillo di Calmette e Guérin” o BCG, per usarlo come vaccino anti-tubercolosi.
Si è sempre saputo che questo vaccino proteggeva anche da altre infezioni batteriche e virali, in particolar modo del tratto respiratorio.
Ora, dopo aver sottoposto a test sierologici oltre seimila operatori sanitari, un team di ricerca del “Cedars-Sinai Medical Center” di Los Angeles ha dimostrato che, chi si è vaccinato con il BCG, corre un rischio sensibilmente inferiore di contrarre l’infezione da coronavirus — o di sviluppare, in caso di contagio, una forma molto leggera e asintomatica della malattia.
Dalle analisi di laboratorio è emerso che circa il 30pc degli operatori era stato vaccinato, in passato, con il BCG (nel mondo, ogni anno, viene usato su 130 milioni di bambini) e che questo gruppo aveva una probabilità significativamente inferiore di presentare nel sangue gli anticorpi del nuovo patogeno emerso in Cina.
Bassi livelli di anticorpi, quando presenti, sono stati rilevati anche negli operatori sanitari che avevano patologie tipo diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari e “broncopneumopatia cronica ostruttiva”, tutte connesse a un maggior rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19, che comporta la produzione massiccia di anticorpi.
Questi risultati, secondo il Direttore Moshe Arditi e i suoi colleghi, suggeriscono che il vaccino BCG abbia protetto i partecipanti dall’infezione mentre, chi l’ha contratta, avrebbe comunque sviluppato una forma lieve e asintomatica:
“Sembra che gli individui vaccinati con il BCG abbiano prodotto meno anticorpi anti-Sars-CoV-2. Potrebbe essere una conseguenza dell’aver contratto una forma leggera dell’infezione, oppure che potrebbero aver generato una risposta immunitaria cellulare più efficiente contro il virus”.
“Eravamo interessati a studiare il vaccino BCG perché si sapeva che avesse un effetto protettivo generale contro una serie di malattie batteriche e virali diverse dalla tubercolosi, tra cui la sepsi neonatale e le infezioni respiratorie”.
Poiché il bacillo di Calmette e Guérin viene utilizzato con profitto da cent’anni (ed è ben nota e sperimentata la sua sicurezza) gli scienziati del “Cedars-Sinai Medical Center” suggeriscono di utilizzarlo come vaccino-ponte in attesa che vengano resi disponibili i primi vaccini specifici contro il coronavirus Sars-CoV-2.
Raccomandano inoltre di avviare ampi studi clinici affinché venga effettivamente dimostrata l’efficacia preventiva del BCG.
I dettagli della ricerca “BCG vaccination history associates with decreased Sars-CoV-2 seroprevalence across a diverse cohort of healthcare workers” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “The Journal of Clinical Investigation”.
Qui il link: https://www.jci.org/articles/view/145157 … a seguire la traduzione dell’abstract:
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La storia della vaccinazione con il BCG si associa alla diminuzione della sieroprevalenza della SARS-CoV-2 in gruppi diversificati di operatori sanitari
Magali Noval Rivas, Joseph E. Ebinger, Min Wu, Nancy Sun, Jonathan Braun, Kimia Sobhani, Jennifer E. Van Eyk, Susan Cheng, e Moshe Arditi
Pubblicato il 19 novembre 2020 — More info — View PDF
ABSTRACT
BACKGROUND. La sindrome respiratoria acuta grave da coronavirus-2 (SARS-CoV-2) ha causato più di un milione di morti in tutto il mondo, per cui è urgente sviluppare strategie preventive e terapeutiche.
Il vaccino anti-tubercolosi Bacillus Calmette-Guérin (BCG) dimostra innati effetti immunitari.
Abbiamo determinato, attraverso uno studio retrospettivo di gruppi diversificati di operatori sanitari (HCW), che la storia della vaccinazione BCG è associata a una diminuzione dell’infezione da SARS-CoV-2,
METODI. Abbiamo valutato la sieroprevalenza della SARS-CoV-2 e raccolto questionari medici, tra cui lo stato di vaccinazione allo BCG e le caratteristiche demografiche e cliniche preesistenti, da gruppi di operatori sanitari operativi presso un’organizzazione sanitaria multisito di Los Angeles.
Abbiamo utilizzato un’analisi multi-variata per stimare se la storia della vaccinazione con il BCG fosse associata a tassi ridotti d’infezione da SARS-CoV-2.
RISULTATI. Dei 6.201 operatori sanitari, il 29,6% aveva una storia di vaccinazione con il BCG, mentre il 68,9% non aveva ricevuto tale vaccinazione.
La sieroprevalenza di anti-SARS-CoV-2 IgG, così come l’incidenza di auto-riferiti sintomi clinici associati al COVID-19, sono significativamente ridotti tra gli operatori sanitari con una storia di vaccinazione con il BCG rispetto a quelli senza.
Dopo aver fatto degli adattamenti per età e sesso, abbiamo trovato che la storia della vaccinazione con il BCG — ma non la vaccinazione meningococcica, pneumococcica o antinfluenzale — era associata a una diminuzione della sieroconversione della SARS-CoV-2 IgG.
CONCLUSIONI. La storia della vaccinazione con BCG è stata associata a una diminuzione della sieroprevalenza delle anti-SARS-CoV-2 lgG e a una riduzione dei sintomi clinici correlati al COVID-19 in questi gruppi di operatori sanitari.
Pertanto, sono assolutamente necessari grandi studi clinici prospettici randomizzati relativi al BCG, per confermare se tale vaccinazione induca un effetto protettivo contro l’infezione da SARS-CoV2.
FINANZIAMENTO. Questo lavoro è stato sostenuto dai “National Institutes of Health”, “National Cancer Institute” (U54 CA26059) e dalla “Erika J. Glazer Family Foundation”. Parole chiave: SARS-CoV-2, COVID-19, Bacillus Calmette-Guérin, BCG, anti-SARS-CoV-2 IgG, operatori sanitari, immunità.
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QUALCHE RIFLESSIONE (da un precedente articolo)
I vaccini Pfizer e Moderna stanno per essere approvati con una tempistica a tal punto breve da essere allarmante.
I test sull’uomo sono iniziati solo all’inizio di agosto e tre mesi sono un periodo davvero troppo breve per testare un nuovo vaccino.
La norma vorrebbe che i test vadano effettuati nell’arco di diversi anni e, quindi, le normali norme di cautela sono state gettate al vento.
Ma il fatto più allarmante dei nuovi vaccini modificati geneticamente è che non sono mai stati approvati, prima, per l’uso umano.
Il Dr. Michael Yeadon, laureato in Biochimica e tossicologia con un’ultra trentennale esperienza nel settore (in posizioni apicali), così ha sostenuto:
«Tutti i vaccini contro il virus SARS-COV-2 sono per definizione nuovi. Nessun candidato-vaccino è in fase sviluppo da più di pochi mesi».
«Se un qualsiasi vaccino di questo tipo è approvato per l’uso in circostanze che non siano esplicitamente sperimentali, credo che i destinatari vengano ingannati in modo criminale. Questo perché non ci sono stati volontari umani, in modo da ottenere più informazioni sulla sicurezza».
Il dottor Romeo Quijano, Professore in pensione di Farmacologia e Tossicologia presso il College of Medicine, Università delle Filippine, così ha dichiarato:
«… gravi effetti avversi potrebbero non essere rilevati nemmeno da una sperimentazione clinica, specialmente in studi clinici fortemente distorti per i conflitti d’interesse che coinvolgono le aziende produttrici di vaccini. Anche quando viene rilevato un evento avverso grave, questo di solito viene nascosto sotto il tappeto».
«Tre dei quindici soggetti umani del gruppo sperimentale sottoposto ad alti dosaggi, hanno sofferto di sintomi gravi e clinicamente significativi. La Moderna, tuttavia, ha concluso che il vaccino era “generalmente sicuro e ben tollerato”, come i media dominati dalle aziende hanno diligentemente riportato, coprendo il pericolo reale».
«L’mRNA esogeno è intrinsecamente immunostimolante e questa caratteristica potrebbe essere benefica o dannosa. Può fornire un’attività adiuvante, ma può inibire l’espressione dell’antigene e influenzare negativamente la risposta immunitaria. Gli effetti paradossi del rilevamento immunitario innato su diversi formati di vaccini a mRNA non sono completamente compresi».
«Un vaccino a base di mRNA potrebbe anche indurre potenti risposte all’interferone di tipo I, che sono state associate non solo all’infiammazione ma anche potenzialmente all’autoimmunità … e possono promuovere la coagulazione del sangue e la formazione di trombi patologici».
«Tra gli altri pericoli, i vaccini a vettore virale potrebbero subire la ricombinazione con virus presenti in natura e produrre virus ibridi che potrebbero avere proprietà indesiderabili che influenzano la trasmissione o la virulenza. I possibili risultati della ricombinazione sono praticamente impossibili da quantificare con precisione dati gli strumenti e le conoscenze esistenti. I rischi, tuttavia, sono reali, come esemplificato dall’emergere di tipi mutanti di virus, una maggiore patogenicità e gravi eventi avversi inattesi (inclusa la morte) a seguito di campagne di vaccinazione di massa casuali e precedenti tentativi falliti di sviluppare vaccini chimerici utilizzando la tecnologia dell’ingegneria genetica».
CONCLUSIONI
Da cento anni esiste un vaccino, efficace, sperimentato, sicuro ed economico. Ora scopriamo che è anche utile per prevenire il Covid-19.
D’accordo, forse non copre il rischio al cento per cento ma, chi non è coperto, rischia al più una leggera forma d’infezione, asintomatica e facilmente curabile.
Allora, perché correre i rischi autorevolmente descritti nel capitolo precedente — nonostante da qualche parte si stiano avanzando sospetti finanche sull’uso a fini sconosciuti di questi vaccini — e non utilizzare al loro posto quello che è già in commercio da un secolo e che è assolutamente tollerato dall’organismo umano?
Queste considerazioni si aggiungono al mancato sviluppo della terapia antivirale costituita dal “siero iper-immune” tratto dal sangue delle persone guarite dal virus, provatamente efficace, sicura ed economica.
Terapie sicure, efficaci, poco costose, non brevettabili … e quindi odiate da Big Pharma. E forse anche dai sistemi sanitari regionali che, al riguardo, non si sono ben attivati (eufemismo).
Non mi permetto, comunque, di consigliare il BCG. Non è il mio mestiere.
Ma chiedo a viva voce che si dia inizio a una sperimentazione su larga scala per acquisire informazioni più dettagliate, nonostante quelle del Team di Moshe Arditi, a mio parere, lo siano già a sufficienza.
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Bibliografia sui vaccini del tipo Pfizer e Moderna:
https://www.naturalnews.com/2020-07-20-vaccine-proponents-managing-expectations-covid-19.html
https://www.naturalnews.com/2020-11-19-media-covid19-vaccine-side-effects-proof-working.html
https://www.naturalnews.com/2020-05-14-prediction-covid19-vaccine-will-infect-you-cause-covid21.html
https://www.naturalnews.com/2020-08-06-doctor-warns-covid-19-vaccine-alters-your-dna.html
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Franco
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