Aggiornamento Libya. Abbiamo spiegato ieri come gli USA abbiano (molto probabilmente) voluto far capire a Roma che è rischioso mettersi di traverso, cosa già successo varie volte in passato (suonare Antilope Kolber). Passiamo oltre.
Ora, spieghiamo in pillole dove siamo e dove probabilmente siamo diretti, negli sviluppi.
Dunque, la Libya è di massimo interesse economico italiano, come incumbent. La Francia vorrebbe sostituirsi all’Italia in loco, da lustri: ci ha provato destabilizzando ENI (vedasi il caso Guidi) oltre al suo manager italiano (di Total) che insultava la Basilicata. Senza citare Ustica, quando tentò di assassinare il presidente libico sui cieli italiani (anche allora c’era un presidente Dem in USA, ndr). Le danze furono iniziate con Sarkozy nel 2011/12, attaccando la Libya a base di fake news fedelmente riportate dai media – traditori – italiani (ricordate le fosse comuni che invece erano un semplice funerale, a giustificazione della deposizione del Rais? Avete sentito qualcuno chiedere scusa per il danno fatto riportando notizie dichiaratamente false che hanno fatto danni enormi al Paese?), uccidendo Gheddafi, che gli aveva anche pagato la campagna elettorale. Aggiungendo anche l’attacco a Berlusconi, la cerniera del tempo tra Russia ed USA post Pratica di Mare che sdoganò Putin al mondo che conta. Per continuare con lo stesso piano anni dopo con la farsa prima della Siria che Mosca giustamente non volle mollare agli interessi clintoniani per trasferire il gas qatarino in EUropa; poi nella retaliation con l’Ucraina e poi col Russiagate, stessa radice, preparata da anni. Oggi Parigi necessita non solo della Libya ma forse anche dell’intera Italia del Nord per appianare i suoi enormi problemi economici, leggasi i suoi disastrati conti che nel medio termine si faranno dirompenti (…).
Nel mentre l’Italia ha concluso uno sciagurato accordo con la Cina dell’Imperatore Xi (notasi che Xi è stato eletto a vita, alla faccia del paese democratico), ma con la totale contrarietà USA: speriamo di non dover scoprire fra qualche tempo che il motivo della firma dell’accordo con la Cina e dei contratti a cotè dipende dalle necessità finanziarie di alcuni soggetti politici nazionali (…).
Ora, gli USA ieri sembra abbiano dato una lezione da manuale ai nostri baldi Romani, degni eredi di coloro che le prendevano di santa ragione da Asterix ed Obelix: era da febbraio 2018 che gli americani bombardavano regolarmente le truppe di Haftar, contenendone l’avanzata. Da un mesetto semplicemente gli USA hanno smesso di bombardarli, come dire, andate avanti. Impossibile non collegare tale “libera tutti” (temporaneo) alla firma dell’accordo con la Cina di Xi proprio a Palermo, un feudo USA, Mattarella dovrebbe saperlo.
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Tanto per intendersi, Haftar è uomo di Parigi a tutto tondo, oltre ad essere stato allevato dai Dem USA (che è la stessa cosa, andò negli USA nel 2011 se non sbaglio, protetto da Hillary Clinton): proprio mentre Conte era a Doha a parlare con il finanziatore dei fratelli musulmani – e socio di Sarkozy e della Francia, Al Thani, nonchè grande supporter dei Clinton – il nuovo Rais libico ha attaccato Tripoli, ossia Serraj, il soggetto che contemporaneamente evita che i migranti arrivino in Italia e che difende le casse petrolifere di ENI in loco.
Gli italiani con i suoi 360 uomini ufficialmente sul posto (saranno 5-10 mila in totale, con i contractors, chissà pagati da chi, …) stanno tenendo botta, per ora. Notate bene: Haftar ha un’armata di ferri vecchi, pickup con mitragliatrici montate sopra, aerei vecchissimi, carri armati stile panda diesel; penso che 2 F35 potrebbero far sparire la sua intera armata aerea. Ossia basterebbe intervenire in modo serio da parte anche solo dell’Italia ed Haftar avrebbe le ore contate. Ma l’Italia, al contrario della Francia, incredibilmente non vuole intervenire. Infatti chi decide in questi casi è il Presidente della Repubblica il quale è filo euro e filo EU, chissà come mai (per meglio capire, guardare al figlio suo e di Napolitano; dico questo perchè, si sa, i figli spesso sono più sprovveduti dei padri e dunque le loro azioni rischiano di fare trapelare meglio le dinamiche dei padri, mi ricordo il caso del figlio di Platini, …).
https://scenarieconomici.it/lo-strano-caso-dellex-inviato-onu-per-la-libya-bernardino-leon-che-mentre-mediava-a-tripoli-incassava-consulenze-da-una-parte-in-guerra-contro-gli-interessi-italiani/
Dunque, come abbiamo tutti capito per volere di Mattarella l’Italia non interverrà militarmente in Libya per difendere i gli interessi nazionali in nome dell’EUropeismo più spinto e della supposta collaborazione internazionale (si, “supposta”, facendo finta di non vedere che la Francia sono lustri che se ne frega di collaborare con l’Italia in loco, ndr); proprio come non attua un blocco navale contro l’invasione dei migranti dalla Sirte, come invece venne fatto ai tempi dell’invasione dei migranti dall’Albania (mi sembra ci fossero Cossiga e Ciampi – se non sbaglio – al Quirinale). Il motivo sta semplicemente nel fatto che il presidente attuale non consente tutto questo, ne ha facoltà. Punto.
Per adesso Haftar non ce l’ha fatta, un po’ per i rifornimenti certamente italiani arrivati in loco un po’ per il volere russo, che invece fa quello che vuole in Libya. Gli americani hanno invece dato “la lezione” e per ora stanno fermi, ben sapendo che in 4 ore potrebbero ribaltare le sorti della guerra libica. Faccio una scommessa: scommetto che Washington, anzi Stoccarda dove ha sede l’Africom, aspetta un segnale dall’Italia, una concessione. Poi, nel caso, interverrà.
Il motivo dell’attacco francese all’ENI…. ehm… alla Libya sta nei numeri, quelli sopra, pre 2011…
Nel mentre il vero sconfitto, oltre ad un’Italia che si scopre quale è, inerme ai macroeventi che subirà supinamente da qui in avanti, non vi sembrerà vero ma rischia di essere la Francia. Infatti se Haftar non sfonda il rischio è che anche Salvini, da troppo tempo allineato nei fatti alla Francia (lasciate stare le parole, che contano come il due di picche a briscola) debba cambiare registro e diventare come il M5S, anti-Francia nei fatti oltre che nelle parole.
Per adesso i russi ci hanno aiutato, buttando due bombe sui pickup di Haftar. E vorranno qualcosa in cambio, ma l’intervento di Mosca ricordate che non può essere decisivo in loco, mancano infrastrutture. Parimenti da oggi gli USA vorranno qualcosa in cambio, per un intervento però decisivo in loco, ben sapendo che è solo merce di scambio per loro la Libya.
Dimenticatevi l’ONU che come al solito non conterà nulla, visto che non esiste consenso al Consiglio di Sicurezza.
Qui siamo. Il rischio in tutto questo è che Washington nel mentre trovi un accordo con Parigi contro Berlino, infatti l’Italia giustamente sta cercando di riavvicinarsi ai tedeschi, nel caso succeda. Questa è la politica di alto livello che, va riconosciuto, viene gestita bene da Moavero.
Ricordate che quando c’è la Francia di mezzo siamo al cospetto della puttanazza della politica mondiale, pronta a tradire tutti ed anche se stessa, con metodo, stile ed anche senza remore. Dalla deposizione forzata di Berlusconi e dalla morte per la caduta con l’elicottero del generale Giangiacomo Calligaris nel 2014 (che avrebbe potuto testimoniare su cosa accaduto all’ambasciatore Stevens in Libya, trucidato e sodomizzato da morto da soggetti collegati ad apparati si sospetta sdoganati addirittura dal segretario di Stato dell’epoca, Hillary Clinton, ndr), passando per la fine di Calipari, l’Italia non ha più apparati degni del suo glorioso passato (si, in Libya eravamo il numero uno, ormai tanti anni fa). L’Italia, oggi, è dunque molto differente dalla Francia, va riconosciuto: non infatti ha nessun metodo, dipende chi passa in quel momento per la Farnesina e con chi il referente delle operazioni ha bevuto il caffè la mattina stessa.
Speriamo che il caffè di stamattina sia andato bene
Mitt Dolcino