Stanno emergendo i casi di influenze esterne nei voti USA, sia nei server a Francoforte e nel flusso di dati elettorali, che in parti delle macchine di voto, con annessi hardwares di origine cinese. Fino ad ora il team Trump ha proceduto verso la Corte Suprema, che però non ha – ieri – accettato la mozione d’urgenza, dopo essere passati dalle Corti Supreme dei vari stati. Il motivo è semplice: ogni Stato può scegliere il metodo di voto che desidera. ll problema nasce quando le decisioni di voto di alcuni Stati, decisioni che ad esempio potrebbero permettere l’ammissione alla conta di schede ben dopo la data elettorale, senza dare possibilità per altro di controllo dello spoglio fisico a tutti i partiti, fatto normale in qualsiasi democrazia, creano problemi all’arco democratico e nella supposta correttezza del voto stesso. Visto che gli USA presenza anche solo di sospette violazioni, non vi dico in caso di chiare violazioni; dunque ricorrono alla Corte.
E’ precisamente quanto è successo negli scorsi giorni: Stati USA contro Stati USA.
Ora la Corte Suprema dovrà decidere sulle ragioni di Texas e Louisiana, anche l’Alabama sembra si sia aggregata. Resta il dubbio su come uno stato di diritto pienamente democratico possa permettere un metodo di voto dove – come rilevato – votano anche i morti e anzi si vota due o anche tre volte, senza controllo. E’ chiaro che gli Stati che peggio controllano le procedure di voto mettono in discussione altri Stati più seri, soprattutto in caso di elezioni contestate.
Certo, quello che emerso negli USA ha fatto capire a tutto il mondo che le elezioni molto probabilmente sono state frodate nel mondo Occidentale già diverse volte in passato. Ossia la democrazia vera rischia di non esistere, almeno quella elettorale: frodando le elezioni, ossia dando per scontato che le elezioni siano corrette mentre invece non lo sono, essendo invece truccate, tutti siamo stati turlupinati nel caso. Magari è successo anche in Italia (ad es. nel 2006).
Nel presente contesto alcuni implicitamente sembrano suggerire, ossia le elites suggeriscono, che bisognerebbe forse diventare come la Cina, dove il popolo NON elegge il governo, ma l’oligocrazia del partito unico lo fa per loro. Questo va contro 2000 anni di evoluzione sociale oltre che politica, quanto meno nell’Occidente.
I dubbi sulla regolarità del voto nascono anche e soprattutto in Italia; paese guarda caso dove lo stesso strumento – intendasi stesso fornitore – usato per, sembra, come da note di stampa, frodare le elezioni in Venezuela in passato è stato parimenti utilizzato, anche nella Penisola. Infatti SMARTMATIC utilizza un metodo di voto semi-automtico ed automatico che – sembra essere emerso – di fatto veicolava più voti dove diceva l’operatore, quanto meno in Venezuela, vedasi la fonte sotto. Inopinatamente le stesse macchinette di voto usate in Venezuela, o meglio dello stesso produttore, sono state usate anche in Italia nel 2017, facendo nascere dubbi sulla regolarità del voto.
In realtà la Lombardia ha davvero una storia consolidata nel voto elettronico, una regione pioniera, aggiungendo dubbi su dubbi. Infatti nel 2004 la società Accupoll fu usata per il elettronico proprio in Lombardia. Peccato che in tale azienda ci fossero figure coinvolte abbastanza oscure, con una storia non proprio cristallina, tra Lussemburgo, USA e, dunque anche Italia, vedasi sotto (…).
“… The pilot program will be conducted in the region of Vigevano in northern Italy near Milan. AccuPoll will be providing equipment, support and operation expertise before, during and after the election.” [2004]
Insomma, dietro al voto elettronico ci sono mille interessi, con un sottobosco direi abbastanza spaventoso in termini di affidabilità (e dunque di dubbia democrazia). In tale contesto – vediamo nei media specializzati, non nella stampa MSM – si stanno elaborando le operazioni/ricorsi legali costituzionali degli USA nel 2020, per contestare in parte la regolarità del voto del 2020; in parte – osserveremo con interesse come si svilupperanno le cause – mettendo in discussione gli strumenti elettronici usati che, secondo alcune prove in corso di valutazione da parte degli organi competenti, avrebbero frodato gli USA nel 2020 ma forse – prima – anche il mondo, vedasi oltre.
Attorno a tutto questo enorme caos, il nostro globo terrestre abitato. Ossia se negli USA vincerà una fazione, si tornerà ad una direzione, diciamo tradizionalista, a livello globale. Se vincerà l’altra i paradigmi di un secolo, quasi tutti, salteranno, assieme alle vaccinazioni di massa che verranno implementate per il COVID (ad es. con un vaccino per cui NON E’ POSSIBILE ESSERE SICURI SULL’ASSENZA DI EFFETTI SECONDARI, in quanto non testato a sufficienza, per altro per precisa ammissione degli stessi scienziati coinvolti nella ricerca del vaccino, ndr).
Per inciso, come vedete sopra, anche la rete filo Dem NBC individuava possibili interferenze cinesi nel voto USA, nel 2019, da parte della Cina, dando solidità per altro alle tesi/dubbi emerse/i in questi giorni (….).
Resta infatti il dubbio che le apparecchiature di voto, con server in Germania di Dominion, siano state in qualche forma hackerate da nemici esterni degli USA: forse l’analisi che spetterà la corte Suprema USA verterà precisamente su tale argomentazione.
Sperando che i militari non debbano intervenire a salvare la Costituzione USA a fronte di prove concrete [dai militari stessi reperite ed analizzate, ndr] non approfondite a dovere nella loro validità intrinseca dalla giustizia degli Stati; ossia non nel merito di quanto accaduto, ma via cavilli (ad es. non accettando i ricorsi presentati non perchè infondati ma perchè tardivi; ovvero, ad es. con la giustificazione che tali denunce dovevano essere fatte PRIMA del voto, ribaltando l’onere sui ricorrenti di prevedere cosa sarebbe potuto succedere, non cosa è successo veramente – le Corti degli Stati fino ad ora sembra si siano trincerate per lo più dietro argomentazioni simili –).
Quello che deve essere chiaro è che la parola fine sulle elezioni USA del 2020 è ben lungi dall’essere apposta. Con seri rischi di fine della democrazia elettiva non strettamente negli USA ma in Occidente, se c’è mai stata vera democrazia elettiva – oggi il dubbio ce l’abbiamo! – , quanto meno negli ultimi 25 anni.
MD
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