
Vediamo come sempre di fare chiarezza su ciò che i media mainstream non dicono.
L’evoluzione legale della situazione del post elezioni ha delle novità.
Abbiamo visto che ci sono notizie interessanti date dalla azione legale del Texas nei confronti di Georgia, Michigan Pennsylvania e Wisconsin riguardo alla regolarità procedurale delle elezioni.
Gli Stati che si sono aggiunti al Texas sono diventati 18, quindi l’azione comincia ad avere una rilevanza decisamente importante.
In tali mozioni depositate presso la Corte Suprema si accusano i 4 Stati elencati precedentemente di aver modificato (adducendo la pandemia come scusa) le loro procedure elettorali senza il consenso dei parlamenti dei singoli stati. Quindi in disaccordo con la Costituzione sia degli Stati stessi che della Costituzione Federale che porterà ad eleggere i grandi elettori che poi eleggeranno il Presidente gli Stati Uniti.
Nella prima parte del processo elettorale, dopo che i parlamenti locali hanno certificato il voto, si nominano 538 grandi elettori fra tutti i 50 stati e questi a loro volta nominano il presidente.
Quindi tutta questa procedura è di competenza dei singoli parlamenti.
Con la scusa della pandemia nei noti quattro Stati c’è stata una variazione delle procedure che sono state attuate o dal Governatore o della Corte Suprema del singolo stato senza il consenso del Parlamento.
Quindi questa modifica procedurale ha favorito l’inserimento di voti postali che sono stati contati e inseriti senza seguire le procedure di sicurezza che normalmente sarebbero vigenti.
Tali schede arrivate sono state inserite durante la notte mentre Trump stava vincendo con facilità.
Durante la notte sono stati inseriti i voti che mancavano per dare a Biden un leggero vantaggio, perché in ciascuno degli Stati contestati il vantaggio di Biden è minimo e nell’ordine di 10 o 20 migliaia di voti.
Gli Stati ricorrenti dicono che praticamente il voto è stato inquinato da procedure illegittime e di conseguenza è stato inquinato anche il loro voto.
Tali Stati hanno addirittura cambiato le procedure da contea a contea.
Di conseguenza gli Stati che hanno eseguito regolarmente le procedure chiedono alla Corte Suprema di intervenire.
Quindi 18 Stati stanno chiedendo alla Suprema Corte di intervenire e quindi il tutto sta diventando uno scontro a livello costituzionale.
Trump sta cercando soprattutto di tenere il consenso popolare soprattutto dopo il discorso in Georgia.
Questo discorso è storico perché segna la fine del partito repubblicano tradizionale con al suo interno i cosiddetti RINOS (quelli che fanno riferimento a Bush, tanto per intenderci).
Trump ha accusato membri del suo stesso partito di avere tradito la nazione di aver complottato per truccare queste elezioni.
Trump ha affermato che quello che è successo è perché tutti questi anni è stata riposta la fiducia popolare nelle mani delle persone sbagliate.
Queste persone hanno tradito gli elettori per la ennesima volta ma ha affermato che questo non si verificherà più perché lui resterà alla Casa Bianca.
Trump ha chiesto in cambio alla folla di stare con lui e che tutti si devono attivare come Patrioti per ricostruire la Repubblica distrutta dal Deep State corrotto.
Ha affermato che la Repubblica va riformata e il sistema elettorale riformato.
Abbiamo notato che il sistema elettorale statunitense è un sistema oseremmo dire quasi ridicolo.
Chiunque può votare : vivi, morti, non registrati, chi vive in altri Stati, gente che ha votato più volte etc. etc.
In Pennsylvania, per esempio, ci sono circa 900.000 elettori iscritti a votare per posta.
Sono state spedite circa 1.800.000 schede. Esattamente il doppio.
In ritorno, sono state registrate circa 2.500.000 schede.
Con questi numeri abbiamo un controllo del sistema elettorale paragonabile a uno spettacolo di Zelig.
Quindi Trump è concentrato sull’ottenimento del consenso popolare e cerca di convincere la popolazione che l’elezione è stata truccata e che la questione non è tra un candidato e l’altro o tra un partito e l’altro.
La questione importante è salvare i fondamenti della Repubblica che sono stati sabotati.
Il senso del discorso di Trump è che è importante porre immediatamente rimedio a questa situazione.
Ma l’impressione è che le carte di Trump non siano finite e che siamo solamente nella prima fase.
In effetti, se analizziamo il comportamento dello staff di Biden, notiamo che non sta per nulla cercando di dimostrare che le elezioni sono state corrette e sicure e quindi parte del partito democratico, soprattutto i più giovani che non vedono Biden di buon occhio, comincia a essere piuttosto a disagio.
I più giovani non hanno mai visto Biden di buon occhio in quanto espressione di Wall Street.
Come tutti ben sanno, Biden per anni ha fatto gli interessi delle compagnie delle carte di credito.
In questa elezione Trump ha preso 74 milioni di voti.
Undici milioni in più della precedente elezione.
Questo è un incremento veramente incredibile che non si è mai verificato nella storia delle elezioni americane.
Il partito repubblicano è cresciuto tantissimo, e non è mai successo nella storia gli Stati Uniti che un presidente in carica che ha aumentato la base elettorale dopo il primo mandato non sia stato rieletto.
Trump ha conquistato oltre il 50% dei consensi degli elettori di colore e il 35% degli elettori ispanici a livello nazionale. Questo è risultato storico.
Obama è stato eletto è stato eletto nel 2008 con 69 milioni di voti conto 74 milioni di Trump oggi.
Nella sua rielezione nel 2012 ha perso 3,5 milioni di voti; eppure, è stato rieletto lo stesso.
A Biden vengono attribuiti 80 milioni di voti, il record storico assoluto.
Se analizziamo lo scenario, scopriamo che negli Stati Uniti ci sono 3143 contee e Biden ne ha vinte solamente 527 che costituiscono il 17% degli abitanti degli USA.
Obama, con molti meno voti, vinse 873 contee.
Biden ha vinto solo in alcune contee e in particolare in sei città dove ha conseguito una quantità di voti ai limiti dell’incredibile senza alcun precedente statistico.
Il suo risultato non è paragonabile con nessuna delle elezioni presidenziali da George Washington a Trump.
A questo punto si arriverà sicuramente a una pronuncia della Corte Suprema perché ormai il caso è stato aperto.
Per mantenere il consenso popolare, Trump deve seguire il percorso legale.
Siccome si propone come uomo della legalità sulle elezioni che devono essere corrette, deve seguire tutti i percorsi legali necessari nei tempi richiesti da un sistema giudiziario in gran parte corrotto come è successo con i giudici che hanno bloccato i ricorsi ricorrendo a cavilli legali.
Ma una mia convinzione personale è che la Corte Suprema darà ragione a Trump, ma anche se desse parere negativo la questione non è assolutamente finita.
La Corte Suprema è essenziale ma non determinante sul risultato.
Gli Stati Uniti sono in regime di emergenza nazionale dal 12 settembre 2018 data in cui Trump ha firmato un ordine esecutivo a protezione della sicurezza delle elezioni che andiamo a vedere in particolare su che cosa era diretto.
Tale ordine porta come titolo “Ordine esecutivo sull’imposizione di determinate sanzioni in caso di interferenza straniera in un’elezione degli Stati Uniti”.
In quell’ordine esecutivo, che quasi nessuno ha seguito dal giorno in cui è stato firmato, il presidente Trump dichiara un’emergenza nazionale. Quell’emergenza è ancora in gioco fino ad oggi e le elezioni del 2020 si sono svolte in questo stato di emergenza, che è un punto cruciale per capire cosa succederà dopo.
Il Presidente Trump afferma anche che organizzazioni situate tutte o in parte al di fuori degli Stati Uniti sono note per essere in grado di “interferire o minare la fiducia del pubblico nelle elezioni degli Stati Uniti, anche attraverso l’accesso non autorizzato alle infrastrutture elettorali e alle campagne elettorali o la distribuzione segreta di propaganda e disinformazione”.
L’Ordine Esecutivo afferma inoltre che questa interferenza straniera nelle elezioni statunitensi “costituisce una minaccia insolita e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti”.
Perché questo è rilevante ?
Perché Dominion Voting Systems e Scytl sono aziende a tutti gli effetti straniere il che rende le elezioni svolte con macchine basate su Dominion una questione di interferenza straniera.
Scytl, è collegata a George Soros e ai Democratici
Quindi abbiamo una società canadese e una spagnola che instradavano dati attraverso server siti in Germania.
Un bel problema.
L’ordine esecutivo di Trump conferisce il potere di sequestrare tutti i beni di individui e società che sono stati complici nell’aiutare o coprire questa interferenza straniera nelle elezioni statunitensi.
L’ordine di emergenza nazionale richiede specificamente il sequestro di tutti i beni di entità che siano, “direttamente o indirettamente impegnate, finanziate, nascoste o altrimenti state complici di interferenze straniere in un’elezione degli Stati Uniti”.
Ciò, ovviamente, dovrebbe includere i media divulgatori di notizie, I presidenti delle corporations, i giornalisti.
Sono tutti complici nel coprire la massiccia ingerenza elettorale straniera appena avvenuta.
Ogni organizzazione coinvolta può ora essere sequestrata dal governo degli Stati Uniti.
Ma questa non è nemmeno la piena portata di ciò che è richiesto da questo Ordine Esecutivo.
Nella sezione 8, l’ordine spiega che il termine “persona” significa anche “una partnership, associazione, trust, joint venture, società, gruppo, sottogruppo o altra organizzazione”.
In altre parole, qualsiasi organizzazione mediatica che abbia contribuito a coprire o assistere l’interferenza straniera in un’elezione degli Stati Uniti è specificamente presa di mira da questo Ordine Esecutivo.
Abbiamo solo accennato cosa implica questo ordine esecutivo (che svilupperemo in un articolo dedicato) e questo può farci capire perché anche con un diniego della Corte Suprema la faccenda non è assolutamente finita.
Il Direttore della National Intelligence che John Radcliffe ha 45 giorni di tempo dalla data delle elezioni per stilare un rapporto riepilogativo di quanto è accaduto.
E John Radcliffe ha chiaramente affermato diverse volte che la Cina è un grosso problema.
Se guardiamo quello che sta succedendo sui media in generale notiamo che Tucker Carlson di Fox News e uno degli speaker più noti negli Stati Uniti, ha cominciato da qualche giorno ad accusare i cinesi.
In particolare, ha mostrato un video di un professore universitario cinese il quale afferma che dal 1992 fino al 2016, anno dell’elezione di Trump, i cinesi avevano in mano la élite politica e finanziaria degli Stati Uniti.
Mandiamo qui il link al video di Tucker Carlson di Fox News e penso che nei prossimi giorni ne vedremo delle belle.
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.