Antonio De Martini per Italia e il Mondo
Guardiamo in faccia la realtà: non abbiamo programmi per il nuovo anno.
Prevale l’incertezza.
Gennaio incombe e, tra i pochi che hanno progetti, troneggia Urbano Cairo.
Si tratta di un imprenditore-venditore di “spazi e tempi pubblicitari” che, speculando sul cash-flow e l’ignavia generale, si è appropriato prima della catena TV “La7” (fu creata come “la uomo TV “ da Carlo Puri negli anni 70 ) di cui Telecom era ansiosa di sbarazzarsi e poi de “Il Corriere della Sera”.
Due suoi clienti che non macinavano utili per gli azionisti, ma fatturato per lui.
Sapeva che prima o poi gli strumenti sarebbero tornati utili a qualcuno.
E così è stato, evidentemente: entro gennaio il “Corriere della sera” cambierà Direttore Editoriale e Direttore Responsabile.
La novità consiste nei nomi dei personaggi che qualcuno ha designato a quei posti: Walter Veltroni, il becchino de “l’Unita” (e di Roma, nonché del PDS) sarà il Direttore Editoriale e Aldo Cazzullo occuperà il posto che fu di Albertini e Spadolini.
Con questi nomi, è evidente che non si punta sulla diffusione e sul rilancio, ma si cerca di patrocinare un’operazione politica di quelle che piacevano a Eugenio Scalfari.
Ma Scalfari non riuscì a creare connubi, figuriamoci Cairo.
Vogliono fare una fusione tra il Movimento 5 Stelle e il PD che, nelle menti degli architetti, dovrebbe creare il Reich del decennio prossimo venturo.
Naturalmente, si dovrebbe cominciare col sacrificio di Conte — come tutti i mezzani non più necessario — e si baserebbe sull’utilizzo degli avanzi, come sempre accade dopo le feste.
Per timore che Conte impegni rapidamente il malloppo, l’operazione è stata anticipata a gennaio.
Gli unici effetti che certamente produrrà saranno la fine della carriera di Paolo Mieli (il che non è un male, anzi!) e la consapevolezza generale, anche tra i sordo-ciechi, che in Italia vige un regime slabbrato, indecente e privo del senso della realtà (e anche questo non è un male, anzi!).
Il vantaggio principale è comunque rappresentato dal fatto che, nel “paese dell’ambiguità”, ci sarà qualche equivoco in meno e qualche spazio in più.
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Due piccole chiose:
1) la forza finanziaria di Cairo non è così solida come appare. Dietro c’è Soros;
2) nel disegno entra anche l’acquisizione del Sole 24 ore.
Le trattative sono in corso. Giuseppe Germinario
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Link originale: http://italiaeilmondo.com/2020/12/28/il-reich-del-decennio-venturo-di-antonio-de-martini/
Scelto e pubblicato da Franco
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