Redazione: Sarà per la Pasqua che si avvicina, ma descrivere Julian Assange come una specie di cyber-cristo crocifisso, come qualcuno lo ha pur definito, è francamente inaccettabile.
Non possiamo nemmeno accettare che il presunto “arresto” sia da considerarsi come un attacco alla libertà di stampa. Al contrario, è proprio la storia di Wikileaks ad esserlo, perché esempio eclatante di manipolazione mediatica.
Prendiamo atto, a leggere l’articolo, che questa brutta fiction abbia avuto origine nella CIA globalista del Presidente Obama e che possa trovare la sua fine (che ci auguriamo, senza illuderci, che possa essere breve) nell’ambito della presidenza sovranista di Donald Trump.
Per concludere, chi contesta che le recenti vicende di Assange siano da considerarsi come un colpo di coda del Deep State statunitense, di cui la CIA obamiana è parte integrante, potrà trovare in questo articolo alcune risposte e molti spunti di riflessione.
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Brabantian per www.henrymakow.com
La settimana scorsa la Gran Bretagna ha ottenuto la perfetta distrazione mediatica dal massiccio tradimento degli elettori che avevano votato per la Brexit.
L'”arresto” di Julian Assange nell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra è avvenuto dopo che il mese precedente questo paese aveva ricevuto 4,2 miliardi/usd di finanziamenti dall’FMI, schierandosi al contempo per un nuovo “accordo commerciale” con gli Stati Uniti.
Siamo a volte così desiderosi di riconoscerci in un “eroe” che si batte contro l’establishment da non accorgerci che fornire falsi “eroi” è uno degli sport preferiti dei media vicini alla CIA.
E in effetti ci sono prove inconfutabili che Assange sia legato da molto tempo alla famiglia più ricca del mondo, i Rothschild.
Noi ci limitiamo a mettere in evidenza quello che tutti i principali Governi già sanno, ovvero che non c’è nulla di reale né in Julian Assange né in Edward Snowden [https://www.henrymakow.com/2018/11/assange-snowden-rat-traps.html ].
Qualcosa in più la trovate qui: https://www.veteranstoday.com/2019/04/12/exposed-how-the-rothschilds-groomed-assange-as-a-bankster-hitman/
La storia di “Assange che vive nell’Ambasciata dell’Ecuador da 7 anni” è una favola, una bufala da tirar fuori quando serve, visto che il nostro “eroe” si trova in quel luogo solo per le foto e per gli incontri.
Il cash&trade FMI-USA con l’Ecuador premia non solo la messa in scena dell'”arresto” di Assange, ma anche l’insabbiamento del fatto che egli non sia mai realmente vissuto nell’Ambasciata.
Assange ne usciva facilmente per recarsi nelle residenze dei Rothschild usando parrucca, occhiali finti e baffi, uniformi da operaio, etc.
La polizia di Londra lo sorvegliava H24 aiutandolo in base agli ordini della “Sicurezza Nazionale”, mentre il personale dell’Ambasciata ecuadoregna è totalmente corrotto e minacciato di dover affrontare qualcosa di peggiore della semplice distruzione della carriera se dicesse qualcosa.
Per completare i dettagli, basta far mente locale sulla relazione amichevole tra Julian Assange e il Primo Ministro israeliano Bibi Netanyahu, documentata da Veterans Today, https://www.veteranstoday.com/2019/02/15/the-strange-case-of-julian-assange/ , ma anche dal più grande website israeliano, lo Haaretz: https://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/wikileaks-founder-netanyahu-believes-expose-will-aid-mideast-peace-1.328380
Haaretz [ https://www.haaretz.com/1.5148053 ], in effetti, sostiene che alcune figure di spicco della Turchia, vicine a Erdogan, abbiano parlato di Wikileaks come di un’operazione di matrice Israeliana.
I turchi hanno affermato che: “Israele era molto soddisfatta e lo dichiarava anche prima che Wikileaks rilasciasse i documenti. Immediatamente, non appena i documenti furono pubblicati, Israele sostenne che non ne avrebbe sofferto. Ma come faceva a saperlo?”.
Veterans Today ha sostenuto che i media israeliani citavano Bibi Netanyahu quando scrivevano: “Assange sta parlando con noi e ci ha detto che non verrà rilasciato nulla che possa ferirci”.
E ha aggiunto: “Wikileaks è un’unità d’Intelligence israeliana ….. già nel 2011 Julian Assange ammetteva che tutto il materiale di Wikileaks era stato fornito da Israele prima della sua pubblicazione, con alcune modifiche fatte negli uffici del New York Times dallo staff del Consolato Israeliano a New York”.
La vicenda della Baer Bank
Una delle prime campagne della Wikileaks di Julian Assange fu quella di danneggiare gravemente una Banca Svizzera fondata nel 1800, la “Julius Baer” (Julius Bär), la grande rivale della Banca Rothschild in Svizzera.
All’età di 52 anni il ricchissimo CEO della “Julius Baer”, Alex Widmer, fu trovato “misteriosamente morto”. Un “suicidio”, si disse. Assange pubblicò alcune “fughe di notizie” su quella Banca e sui suoi clienti, sostenendo di essere preoccupato per le presunte “evasioni fiscali”, instillando paura nei clienti della Banca e facendone infine affondare del 60% il valore delle azioni.
La “Julius Baer” portò Wikileaks davanti al competente Tribunale degli Stati Uniti perché le fosse impedito di rivelare i dati dei clienti.
Wikileaks fu rappresentata dallo Studio Legale “Fox Rothschild” che vinse il ricorso, consentendo ad Assange di continuare a gettare fango sulla rivale della Banca Rothschild, danneggiandola definitivamente.
Un altro avvocato di Julian Assange fu Mark Stephens della “Finers Stephens Innocent”, consulente legale del “Rothschild Waddesdon Trust”.
La persona che rilasciò la cauzione per Assange fu l’esponente dell’Alta Società britannica Jemima Khan, nata Goldsmith (Goldschmidt), una cognata dei Rothschild: suo fratello Ben sposò Kate Rothschild mentre suo padre James Goldsmith era un cugino dei Rothschild.
“The Economist”, sostenuto e sponsorizzato dai Rothschild [ora di proprietà Exor], definì Assange un “grande eroe” per la fuga di notizie dalla “Julius Baer”, che aveva aiutato la Banca Rothschild a sconfiggere il suo concorrente.
Il britannico The Guardian, primo importante promotore di Assange, ebbe la supervisione dello “Scott Trust” facente capo a Paul Myners della “Rothschild Ltd & Sons” e di Anthony Salz della “Investment Bank Rothschild”.
Assange, inoltre, soggiornava di frequente nella villa di campagna di Vaughan Smith, proprietario dell’organizzazione mediatica “Frontline Trust” finanziata da George Soros, di cui era redattore.
Lo stesso Soros è un partner di Goldsmith, cugino dei Rothschild, mentre Richard Katz della “Rothschild & Sons” è stato Direttore della “Soros Open Society Institute”, con altri impiegati della banca Rothschild facenti parte del CdA di Soros.
Il supporter di Edward Snowden, Glen Greenwald, è stato un dipendente della famiglia Rothschild [https://www.veteranstoday.com/2016/09/21/russia-govt-report-snowden-greenwald-are-cia-frauds/], che lo aveva assunto dopo aver capito che era ridicolo “vendere” Snowden tramite un giornalista del Washington Post, Bart Gellman (cui Snowden faceva “trapelare” le notizie), a sua volta amico e biografo dell’ex Vicepresidente USA e noto guerrafondaio Dick Cheney.
Oggi Greenwald è finanziato dal faccendiere miliardario ucraino Pierre Omidyar.
E’ possibile notare che, nonostante l’accusa di “crimine federale commesso negli USA”, non vi sia stato alcun sequestro dei fondi Wikileaks, o sospensione della raccolta dei finanziamenti – l’organizzazione fa pubblicità per la raccolta di fondi anche adesso, mentre molte altre persone vengono bannate, o bloccate nella raccolta-fondi etc., solo per aver espresso delle opinioni in dissenso e senza nemmeno essere accusate di un qualsiasi reato.
All’età di 82 anni Zbigniew Brzezinski, Consigliere di lunga data della CIA, ammise [il 29 Novembre 2010] su un’emittente televisiva USA [la “PBS News Hour], che Wikileaks era chiaramente un’Intelligence selezionata e guidata dall’esterno: https://www.youtube.com/watch?v=jAca9RdGl98
Ed in effetti, a parte il materiale raccolto da Wikileaks sui paesi presi di mira sia dagli Stati Uniti-Nato che da Israele – come ad esempio il materiale sulla promozione delle “Primavere Arabe” – nella “trappola per topi” (attirare, identificare e distruggere) concepita anche per attrarre dei veri dissidenti lusingati dal contatto con l’organizzazione, sugli Stati Uniti non c’è mai stato “nulla di drammaticamente nuovo” (ad esempio sulle torture all’estero etc.) e nemmeno dei “file di controllo”, ad esempio sugli attacchi a Hillary (per tenerle la testa fuori dall’acqua nel caso avesse vinto).
Almeno due delle persone che erano entrate in contatto con Wikileaks sono morte, Seth Rich e Peter W. Smith. Assange finse di essere “preoccupato” per il primo e negò di aver ricevuto alcun file dal secondo. Altri, più fortunati, sono solo finiti in carcere.
Nonostante affermino di temere l’estradizione, Assange e Snowden, da bravi asset della CIA, si rifiutano di utilizzare i devastanti file sulla corruzione dei Giudici Federali della Virginia [USA], che hanno fermato altre estradizioni, forse perché sono gli stessi che li dovrebbero presumibilmente processare.
Insomma, è tutto un brutto scherzo. Quanta gente, assieme a questi “falsi eroi”, sta facendosi una bella risata!
Perché arrestarlo proprio ora?
Ma perché Assange “è stato arrestato” proprio adesso? I “sette anni vissuti in una minuscola stanza dell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra”, ovviamente, stavano diventando troppo lunghi e, più a lungo sarebbero durati, più difficile sarebbe stato crederci.
Assange e Snowden sono creazioni della CIA di Obama e, poco tempo dopo che Trump è entrato in carica, sono state fatte delle mosse per arrestare la “beffa di Assange”, con la Svezia che all’inizio del 2017 ha persino lasciato cadere le “accuse di stupro”.
Il momento è stato scelto per distrarre la popolazione dalla debacle della Brexit, che sta facendo a pezzi la società britannica come conseguenza del tradimento dei 17 milioni di elettori che l’avevano votata.
C’è anche il fatto che il continuo travaglio di un presunto “eroe del dissenso”, dalla personalità apprezzata a livello popolare, è utile per distrarre da molte altre cose, come ad esempio gli ultimi attacchi alla Siria.
Di conseguenza, ogni settimana ci sarà un qualche contorcimento relativo alla “Assange story”. Avremo in anteprima, per mesi o forse anni, degli “aggiornamenti” sul caso, che potrebbero anche finire con una finta “vittoria popolare” di Assange o, forse, con un finto “processo” e con una finta “prigione”.
C’è chi sospetta che potrebbero finanche esserci degli eventi da presentare come presunti “attentati” contro questi due improbabili “lupi solitari”.
Il collegamento Assange-Rotschild
Qual è l’origine del profondo legame tra Julian Assange e i Rothschild? Questi ultimi, con una fortuna stimata in (almeno) 400 miliardi/usd e con la passione per Israele, hanno un grande interesse a controllare i media, assumendo di conseguenza un ruolo diretto nei CdA dei più importanti media globali.
Ma, per controllare realmente la comunicazione, devono gestire anche i media di “opposizione” e incanalare in qualche modo le energie dei potenziali dissidenti. Durante l’era di Obama fu deciso di dare al mondo due falsi “eroi dissidenti”, pompati dai Rothschild e dai media vicini alla CIA, per ingannare il mondo intero.
Questi due finti dissidenti, Julian Assange ed Edward Snowden, hanno forse superato le aspettative per come hanno saputo ingannare la gente, nonostante le palesi connessioni con i Rothschild e con la CIA obamiana – e nonostante delle evidenti difficoltà, come quelle affrontate per negare le responsabilità di Israele, e quindi la verità, sull’attentato dell’11 Settembre.
Assange e Snowden hanno assicurato molti vantaggi alla cabala globalista del NWO, come ad esempio la delegittimazione dei veri dissidenti, con molte persone che nel corso degli anni hanno affermato che: “Beh, se fosse vero, non sarebbero forse Assange e Snowden, assieme ai loro media coraggiosi, a parlaci di questo?”.
Il fatto tragico, inconoscibile, è il numero di dissidenti che sono stati schiacciati e messi a tacere, forse persino uccisi, dopo essere stati attirati nella “trappola per topi” di Snowden & Assange .
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Link Originale: https://www.henrymakow.com/2019/04/Julian-Assange-Arrest-is-Theatre%20.html
Scelto e tradotto da Franco
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