Redazione:
Abbiamo sempre pensato che fosse un teatrino. Una sceneggiata. Puro avanspettacolo.
Renzi è fra le peggiori persone di questo mondo, ma non è un idiota.
Quale sarebbe potuto essere, altrimenti, il senso di quello che stava facendo?
Ufficialmente, lo sappiamo da ieri sera. Una sceneggiata per portare Mario Draghi al governo.
Renzi lo avevano armato Sergio Mattarella (fu eletto grazie a lui e il Presidente certe cose non le dimentica) e lo stesso Mario Draghi, meri esecutori dei “poteri forti” europei.
Anzi, mondiali. Della “Gente di Davos”.
Tutto sommato, anche questo è un effetto collaterale della caduta di Donald Trump.
Quando, nel maggio del 2018, Giuseppe Conte cercò di nominare Paolo Savona Ministro dell’Economia, sul figlio di Bernardo Mattarella così si espresse Brendan O’Neill su spiked-online:
“C’è stato un ‘colpo di stato’, in Italia. Senza sangue, senza pistole e senza stivali. Ma comunque un ‘colpo di stato’.
Il veto del Presidente al Ministro delle Finanze proposto dai partiti populisti, vincitori a valanga delle elezioni generali di Marzo, rappresenta un grave attacco alla volontà democratica del paese.
E’ stato ‘un colpo di stato tecnocratico’, influenzato dall’UE e dal grande-business, per isolare e indebolire il sentimento popolare anti-Bruxelles che pervade l’Italia”.
Anche Ambrose Evans-Pritchard, sul Telegraph, non ci andò leggero:
“Le élite italiane favorevoli all’euro si sono spinte troppo in avanti.
Il Presidente Sergio Mattarella ha creato lo straordinario precedente che nessun movimento politico, o coalizione di partiti, potrà mai prendere il potere se sfida l’ortodossia dell’Unione Monetaria”.
Ecco. Aspettiamo di leggere cosa scriveranno nei prossimi giorni.
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Massimo Fini nel suo Blog
E così il “ricattatore seriale” di Rignano pare averla avuta vinta con i suoi 18 Senatori e un consenso popolare che, stando ai sondaggi, è sotto il tre percento.
Questo grazie alla complicità di Tatarella (e, chiamando così l’attuale Presidente della Repubblica, lo innalzo. Perché Tatarella era un fascista, è vero, ma un fascista per bene) e di Mario Draghi che, sarà anche un tecnico di “altissimo profilo”, ma politicamente non rappresenta nulla, non è nulla, è una “res nullius”.
Nei mesi scorsi tutti i “giornaloni”, come li chiama Travaglio, lo avevano molto sponsorizzato — e lo credo bene, perché Draghi rappresenta la finanza internazionale al cui servizio questi stessi giornali operano.
Ma costui faceva l’indifferente … la parte di colui cui non importa nulla diventare Premier della Repubblica Italiana.
Invece era lì, attaccato allo studio di Tatarella, o magari nel suo stesso letto, perché non è pensabile che il suo incarico sia stato dato in pochi minuti.
Evidentemente, un accordo per fare la festa a Giuseppe Conte era in gestazione da tempo.
Poiché Tatarella ha invitato, diciamo così, tutte le forze politiche a dare un segno di responsabilità per sostenere un governo di “unità nazionale”, la responsabilità non cade più, di conseguenza, su chi ha innescato la crisi, cioè su Matteo Renzi, ma sulle forze politiche che non dovessero accettare quest’ennesimo ricatto.
Ma poi, con chi lo farebbero questo governo di “unità nazionale”?
Col “delinquente naturale” (che sarebbe, poi, l’unico vero vincitore di questa partita, preparando così la sua rampa di lancio per un’ascesa al Colle e certificando in questo modo che l’Italia non è un paese normale, ma criminale), col “ricattatore di Rignano”, con la Lega di Matteo Salvini?
Naturalmente, tutti i giornali e le Tv si sono sdraiati come sogliole davanti all’”altissimo profilo” di Mario Draghi, il cui solo merito è stato quello di aver fatto il Presidente della BCE seguendo le direttive di Angela Merkel.
La sera del “fattaccio”, dell’agguato, dell’imbroglio, Sky Tg24 che, nonostante il suo ottimo conduttore Milo D’Agostino, fa da stampella al regime, ha intervistato tutti, ma proprio tutti, anche i leader di microfettine di Partiti … ma non i principali interessati.
Ovvero i segretari del Pd e del Movimento 5Stelle che, fino all’ultimo, cedendo gradualmente ai ricatti del ricattatore di Rignano, avevano sostenuto il nome di Giuseppe Conte.
Ma non è detto che la partita sia già finita.
Se i 5Stelle si dimostreranno compatti, il governo di “altissimo profilo”, di “unità nazionale”, non andrà da nessuna parte perché non ha i numeri sufficienti.
Bisognerà anche vedere se il Pd, dimenticandosi di tutta la sua storia (che è una storia di sinistra), ci starà a questo imbroglio … a sostenere un governo col “delinquente naturale”, col “ricattatore seriale” e magari con la Lega di Matteo Salvini.
Un governo molto meno coeso di quello di Giuseppe Conte.
Io rivolgo da qui un appello a Beppe Grillo, a Luigi Di Maio e ad Alessandro Di Battista perché rimangano compatti.
Senza i 5Stelle che, sino a prova contraria, sono la forza maggioritaria nel Paese, questo governo infame non si può fare — non ha i numeri, oltre che una qualsivoglia identità.
Naturalmente, come diceva l’altra sera (sempre a Sky Tg24) Ferruccio De Bortoli, già Direttore del Corriere della Sera (un uomo per tutte le stagioni sulla carta stampata, come Bruno Vespa lo è in TV), una ventina di Parlamentari 5Stelle la si può sempre far propria ricattandoli sul fatto che, se si andasse a nuove elezioni, non verrebbero rieletti.
Cioè, quando Giuseppe Conte cercava dei “responsabili” per dare una maggioranza sicura al suo governo era un infame, se lo fa invece il tecnico di “altissimo profilo” Mario Draghi va bene.
Io sostengo da tempo, da quando pubblicai nel 2004 “Sudditi. Manifesto contro la Democrazia”, che la democrazia rappresentativa è una farsa tragica.
Concetto che ho ribadito in quest’ultimo mese con due o tre articoli sul Fatto Quotidiano.
Beh, il comportamento delle Istituzioni Democratiche, dei Partiti, dei “delinquenti naturali”, dei “ricattatori seriali”, sembrano fatti apposta per darmi ragione.
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Link originale: http://www.massimofini.it/articoli-recenti
Scelto e pubblicato da Franco
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