Negli scorsi giorni il nostro bravo Franco ha fatto un brillante excursus sul fatto che il progetto della via della seta cinese (BRI) è col fiato corto. Il motivo è semplice: i surplus di bilancio e soprattutto di partite correnti cinesi si stano disintegrando, diventeranno negativi bei prossimi anni. Ossia la Cina dovrà importare capitali. Fate attenzione ad un dato: se il dollaro ad un certo punto si svaluterà, visto che le partite correnti sono la somma dei surplus commerciali e dei movimenti di capitale, significa che il rosso diventerà ancora più profondo. Ecco perchè oggi tutti vogliono tenere il dollaro forte. Notasi che la tesi del futuro deficit di partite correnti cinesi è confermato anche dai cinesi stessi.
Da dove arriva il suplus di bilancio cinese, oggi…
Fa sorridere che in tale contesto Germania e Cina vogliano sostituirsi agli USA, dipendendo loro stessi dai consumi americani: se gli USA ed il mondo anglosassone in generale (+UK) iniziano a smettere di indebitarsi per importare – ossia smettono di deindustrializzare localmente – i primi paesi a crollare saranno proprio i principali esportatori ossia Cina e Germania. A pegno di un po’ di inflazione del dollaro causata – dopo un annetto dalla svalutazione – dalla sostituzione progressiva di prodotti stranieri con quelli americani, oggi più cari (nel breve ci sarebbe una compressione dei margini degli esportatori per compensare il dollaro debole, ndr). Autoalimentando il crollo del verdone.
Ne abbiamo già parlato in passato. Ma quello che deve farci pensare è che da una parte la Cina non avrà soldi sufficienti per finanziare il suo progetto BRI, dall’altra sarà alla mercè dei mercati per approvvigionarsi di capitali e di merci, visto che 1,4 mld di persone devono mangiare tutti i giorni. Chiaro, tutto ruota attorno al dollaro, se si svaluta. Ed infatti per evitare che succeda la Cina che ha fatto, con la sua banca statale (Bank of China)? E’ andata negativa dollari ossia non ha più dollari in pancia, apposta, vedasi sotto.
La prima domanda da farsi è dove siano finiti: un po’ nei paesi dove la Cina ha investito, ad es. in Africa. Un po’ nelle borse, sì, nelle borse: infatti il trucco usato da mezzo mondo per tenere il dollaro alto è usare i dollari – ad es per la Cina in eccedenza dalle partite correnti – per comprare azioni USA, borse che infatti sembrano non volere scendere mai, impedendo un cambio di policy al presidente americano. Oggi come oggi anche i bond USA iniziano ad essere interessanti al 2,7% a 10 anni, ma niente rispetto ai dividendi cumulati delle azioni.
Gli USA sono finiti nella trappola dei petroldollari: da una parte ne traggono beneficio sistemico, scambiando carta con beni preziosi, dall’altra il dollaro in assenza di un flusso abbondante di dollari sul mercato il dollaro si rafforza. E i dollari sul mercato si rendono abbondanti solo in due modi: importando e facendo spesa interna. Qui mi fermo, chi vuol capire capisca.
La cina sta creando ad arte una carenza di dollari a casa propria (per costringere all’acquisto a mercato di verdoni,ossia per fare salire la valuta USA)
Ora, a Brescia si dice che quando il buco è piccolo tu hai un problema, quando il buco è grande il problema è delle banche. L’esempio calza a pennello con gli USA: a Jeff Dimon, CEO di JP Morgan, quando chiesero se gli USA potevano fare default lui rispose con un’altra domanda, che lui stesso aveva fatto alla Fed: e se la banca centrale accettasse i bond USA in deafult che succederebbe?
Chiaro, gli USA non possono fallire e stano giocando al gatto col topo, con Cina e Germania. L’Italia chiaramente non ha capito nulla di tutto questo e che ha fatto?
R: Una cazzata.
Ben sapendo che a Roma erano abituati dagli anni ’50 agli americani che pagavano, poi i soldi li spartivano nella Capitale, tra gladiatori, spioni, faccendieri, politici col doppio lavoro e magari anche qualche giudice a prendere la stecca (mi riferisco specificatamente al giudice Diego Curtò, quello che fece impropriamente fallire Montedison grazie ad una stecca mai compresa nella genesi, nessuno lo dice ma è così…), oggi senza prebbende USA la situazione romana si è fatta difficoltosa.
Senza considerare che oggi gli USA, loro stessi sotto pressione, sono ben consci che l’Italia è quasi al capolinea, dunque non si sognano nemmeno di pagare per qualcosa di cui possono disporre gratuitamente. Parlo di soldi, per partiti, faccendieri, gladiatori, spioni e più chi ne ha ne metta. Dunque mai averebbero pensato che l’Italia potesse voltare loro la porta, in una mossa tanto illogica quanto suicida. Governata da Geraci e, si dice, Centinaio (per conto di Salvini) hanno firmato con la Cina, unico paese del G7, ossia portandosi dietro anche le antipatie dell’EU. E con i pentastellati utili idioti a prestarsi alla farsa per magari prendersi anche una parte di colpa che non hanno (consiglio: follow the money, guardare per favore al contratto di Alibaba per il Made in Italy, chiedere a Vito Crimi cosa succedeva in passato con tale contratto – Crimi era al Copasir, … -).
Or dunque poi non ci si stupisca se capitano cose strane, che si pensava, che tutto potesse passare sotto silenzio? Basti ricordare che il caso Mifsud – una delle bombe di spionaggio più eclatanti dal caso Hanssen – è stato scoperchiato, si dice, anche e soprattutto da Roma (…).
L’incidenza dello yuan negli scambi globali resta insignificante
Insomma qualcuno non ha ancora capito che la via italiana di adesione alla via della seta è sbagliata sia come metodo – nei rapporti atlantici -, sia come contenuti – fra breve la Cina avrà bisogno lei dei nosti capitali, ossia dei nostra assets – sia come approccio strategico – a breve gli USA faranno qualcosa per ovviare a questo tentativo, molto serio, di accerchiamento -. E ben ricordando che la prima cosa che fanno i cinesi è copiare, cosa facile per prodotti a basso contenuto tecnologico quali di norma sono gli italiani (nessuno ha pensato a che l’Italia col BRI stia creandosi il proprio stesso competitor, in casa?).
Ieri alcuni mi facevano notare come noi italiani siamo stati traditi dagli USA nel 2011. Verissimo. Vero però che prima del tradimento siamo passati attraverso un primo ministro che aveva dato dell’Abbronzato ad Obama (una vera coglionata), oltre a rilevare – come ho fatto numerosissime volte negli ultimi anni – che quelli che hanno tradito Roma ai tempi sono gli stessi che sono nemici di Trump di oggi. Quindi prendersela con Trump è da idioti, o sbaglio? Vogliamo invece parlare di quando il clan renziano ha fatto venire Obama a fare uno speech in Italia pagandolo 3,5 milioni di dollari, contro i 400’000 abituali? Nessuno se lo ricorda…
Andiamo al domani. Ci sarà un macro evento globale, inevitabile. Anche perchè gli USA non ne escono dalla loro trappola del debito senza inondare il globo di dollari. Ciò servirà anche per far svalutare il dollaro, da lì verrà giù tutto. Ma non ci siamo ancora purtroppo.
Vi dò tre coordinate: guardate con chi l’Italia, unico paese del G7, si è alleata:
Avete visto dove vogliono imporre i loro possedimenti i cinesi, le Isole Spratly? A che distanza sono dalla Cina? Per chi non lo avesse capito è solo questione di tempo prima che l’Asia si infiammi. E sono certo che il combustibile lo porterà qualcuno che asiatico non è.
Due: sapete che Xi è eletto a vita? Da un partito comunista? E’ da gente così che la politica italiana nel caso si farebbe foraggiare? Suvvia… a maggior ragione se i soldi cinesi stanno finendo. Miopi.
Tre: il messaggio USA all’Italia è stato chiaro, nessun “Italy Great Again” con la Cina. Magari se si va a spulciare tra chi sta indagando sulla Lega ci sono giudici ex Pool Mani Pulite…
Più chiaro di così…. (tradotto: sentiamoci dopo le elezioni EU)
Fino alle elezioni EUropee non succederà nulla. Se Dio vuole la Lega non sfonderà ed il M5S reggerà, per cui Renzusconi e Draghi saranno messi per il momento da parte. Però post elezioni EU sono praticamente certo che l’EU romperà i maroni (letteralmente) con tasse aggiuntive, e li vedremo i nostri che diranno (d a novembre la BCE senza Draghi vedremo se sarà così accondiscendente con Roma). Nel mentre – vedremo se Salvini ubbidirà a chi lo telecomanda puntando al governo Arcore-Firenze – gli USA riprenderanno, come questa volta, a chirurgicamente punire chi ha tradito l’asse atlantico con l’accordo Cinese, quello che abbiamo visto temo sia solo l’antipasto. Ma, terzo e più importante, il macro evento globale si armerà per la deflagrazione.
Purtroppo qualcuno è convinto che l’Italia abbia statisti a Palazzo Chigi, nulla di più sbagliato. Chi più si avvicina all’essere statista è purtroppo Mattarella, che comunque cerca di tenere assieme i pezzi, assieme a Conte. Peccato che sia lo stesso Presidente della Repubblica che ha contravvenuto agli indirizzi dei padri fondatori della Repubblica andando contro a quanto scritto da Mortati nella Costituente sulla nomina dei ministri (…, Savona, …). Ossia Mattarella sarebbe a rischio censura, quanto meno. Come ben sapete i nostri fidi Leghisti, che tanto hanno sbraitato nel caso Savona (per poi di fatto mandarlo via perferendo alla sua soluzione “da competente” i minibot di Siri ovvero di Berlusconi, …) non hanno mai investito la Corte Costituzionale della decisione sull’accaduto.
Un bel caos. A cui non voglio dare alcuna risposta. Volutamente. Anche se ritengo sarebbe tecnicamente possibile.
Mitt Dolcino.
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