Scritto da conservativewoman.co.uk
Nelle prime fasi della “guerra al terrore” che è iniziata vent’anni fa, una concezione nebulosa del nemico, condizioni di vittoria inesistenti e la disonestà di politici guerrafondai come Blair, hanno portato alcuni di noi a chiedersi se la minaccia dell‘Asse del male globale fosse stata esagerata artificiosamente, per raggiungere un altro insieme di obiettivi.
Oggi, in circostanze simili, alle prese con domande senza risposta e con le realtà ambigue sostenute da Boris Johnson (che ha lanciato una nuova fase della guerra psicologica ed economica contro il popolo britannico — Passaporti vaccinali … e poi?), bisogna porsi questa domanda:
“C’è una pandemia? C’è mai stata una pandemia?”
Forse, il punto più importante da cogliere è che questa pandemia sia una costruzione, non un fatto oggettivo.
Non c’è niente che indichi una pandemia, solo alcuni dati, peraltro incerti, ci dicono che ne esista una.
Ad esempio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cambiato la sua definizione, nel 2008, per escludere il criterio del “numero enorme di morti e malattie”.
In altre parole, la definizione di pandemia è solo una questione d’interpretazione.
Attualmente, non ci sono dati che supportino pienamente l’affermazione che, in Gran Bretagna, ci sia una pandemia. In altre parole, i dati sono quanto meno dubbi.
Il processo scientifico è avvenuto al contrario.
A partire dal gennaio dello scorso anno, l’esistenza di una pandemia mortale, diversa da qualsiasi altra affrontata in precedenza, è stata ipotizzata sulla base di voci terrificanti e rapporti inaffidabili provenienti dalla Cina — non di fatti scientificamente accertati.
Una volta ipotizzata l’esistenza di una straordinaria pandemia, per combatterla sono state giustificate misure straordinarie, fra le quali il rapido dispiegamento di “protocolli PCR” altamente inaffidabili, sviluppati da Christian Drosten, finanziato dalla Fondazione Gates.
E poi messaggi-shock di propaganda, una drastica riduzione dell’”assistenza sanitaria” (che ha distrutto il Servizio Sanitario Nazionale con il pretesto di ‘proteggerlo’) e politiche di eutanasia de facto nelle case di cura, basate sui modelli finanziati dalla stessa Fondazione.
Procedure amministrative inaffidabili hanno attribuito gran parte dei morti alla pandemia, fornendo ulteriori prove della sua esistenza.
Com’è ormai noto, la stragrande maggioranza delle vittime della pandemia soffriva anche di altre patologie e la loro età media corrispondeva all’aspettativa di vita in ogni paese.
Se non si fosse supposto che la pandemia esistesse — e se non fossero stati attuati interventi cinici e sconsiderati per contrastarla — da cosa si sarebbe potuto capire che ce n’era una in corso?
Sono state impiegate terapie sperimentali inaffidabili e potenzialmente pericolose. La vaccinazione, in effetti, potrebbe anche non prevenire il contagio o la trasmissione.
Il fatto che Governi ed esperti collusi non siano in grado o non vogliano incorporare la questione nel loro pensiero, è testimonianza delle loro sinistre intenzioni e della misura in cui i loro processi mentali siano stati corrotti.
O credono che un qualche fine clandestino giustifichi l’uso di mezzi repressivi e ingannevoli, oppure sono dei pazzi, degli scervellati per mero conformismo.
Non c’è altra spiegazione.
Fenomenologicamente, la prova più importante dell’esistenza della pandemia sono le sue manifestazioni esteriori, soprattutto le mascherine, in una sorta di teatrino psicologico di massa.
Anche in questo caso, solo la congettura dell’esistenza di una pandemia ha giustificato l’imposizione dell’obbligo.
Nessuna prova sostiene la tesi che le mascherine abbiano un qualche effetto medico positivo.
Lo scenario più plausibile è che il loro effetto medico sia, al contrario, negativo.
Tuttavia, gli psicologi comportamentali finanziati dalla Fondazione Gates — e i loro equivalenti in altri Paesi — hanno sostenuto che l’imposizione dell’obbligo era necessaria perché la maggior parte delle persone non si sentiva ancora sufficientemente minacciata.
La vaghezza dell’obiettivo ufficiale ne rivela uno sottostante, molto più concreto: il controllo.
La risposta alla domanda sul perché gli autori di quest’iniziativa vogliano il controllo è molto complessa.
O lo vogliono, semplicemente, senza sapere il perché, o lo vogliono per qualche altra ragione.
Forse hanno un piano più ampio ai cui fini è necessario aumentare in modo drammatico la repressione.
In ogni caso, ciò che sembrano desiderare è il controllo sui corpi delle loro popolazioni.
Quello che si sta cercando di creare, con i passaporti vaccinali, è un clima politico–legale in cui le terapie genetiche sperimentali, applicate alle popolazioni, siano normalizzate e per qualche verso ineluttabili.
Armati di passaporti vaccinali, i Governi globali e le aziende colluse potrebbero mettere le basi per uno “stato di sorveglianza globale”, con il potere di monitorare ogni interazione sociale.
I passaporti vaccinali sono la porta d’accesso alla schiavitù più radicale che il mondo abbia mai visto.
Ora, è probabile che la creazione di un certo clima psicologico e sociale sia sempre stato lo scopo reale di questa pandemia … era necessaria per imporre le vaccinazioni … e le vaccinazioni sono necessarie per imporre il Passaporto.
La trasformazione di una parte della popolazione in “vaccinati”, crea contemporaneamente una popolazione di “non vaccinati”.
Un problema che alla fine potrebbe essere risolto “liquidandoli” ma che, nel frattempo, offre l’opportunità di una stigmatizzazione generalizzata, politicamente redditizia.
Ai vaccinati saranno concessi “privilegi” che ai non-vaccinati saranno negati, per costringerli alla conformità.
Una persona che accetta la vaccinazione — una museruola imposta senza ragione dal Governo — accetta implicitamente anche i termini della nuova normalità.
Allo stesso tempo, la vaccinazione è un rituale che sostanzia l’appartenenza a una comunità psicologica.
Chiunque supponga che il Passaporto vaccinale non porti alla discriminazione, non riesce a capire che è proprio questo l’intero scopo di quel documento: dividere la società per governarla.
Creando posti di blocco ovunque, il potere passa all’Autorità che controlla l’accesso, in questo caso Boris Johnson e la sua fazione: un cartello criminale.
Accettare la vaccinazione non implica automaticamente un lieto fine.
Il privilegio di riprendere la parvenza di una vita normale (ovvero ‘nuova normale’) è legato allo status di vaccinato, ma il ragionamento sottostante è che questo privilegio sia contingente all’esistenza dei non–vaccinati.
Quando i non-vaccinati spariranno, sparirà di conseguenza anche la ragione per continuare a offrire privilegi.
A questo punto può essere introdotto un nuovo status … e può iniziare una nuova sequenza selettiva [e così all’infinito].
In questo modo, sarebbe possibile eliminare, progressivamente, una percentuale significativa della popolazione.
Finora, il “teatrino della pandemia” è stato organizzato come una campagna di manipolazione psicologica, con politiche concepite per “spingere” la conformità alternando premi (destinati ad essere strappati via) e minacce.
Questa campagna ha caratterizzato anche la censura sistematica e l’intimidazione, dirette contro alcuni dei più affermati scienziati del mondo.
Nonostante queste tattiche si facciano beffa del principio del consenso informato, tutto sommato sono ancora del tipo “soft”.
Alla fine, saranno impiegate tattiche più aggressive. L’intensificarsi delle azioni illegali della Polizia punta ora in quella direzione.
Cosa si può fare?
Il Governo sta usando una frode assai logora. Quando questa si disintegrerà, resterà solo la forza.
L’autorità di Johnson e dei suoi collaboratori, sul monopolio della violenza che caratterizza lo Stato britannico, è stata appena testata.
La Polizia o i soldati britannici aprirebbero il fuoco sui pacifici manifestanti, su ordine di Johnson, Gove o Starmer? Una domanda che è lecito porsi.
Finora, il “Territorial Support Group” è stato usato da Johnson per attaccare i manifestanti e, per aumentare l’antagonismo fra la gente e la Polizia, viene utilizzata la classica “strategia della tensione”.
Ma un’ulteriore escalation sarebbe rischiosa.
Nel frattempo, c’è bisogno d’interrompere urgentemente il circolo vizioso della conformità, togliendosi in massa la mascherina, per poi decostruire la narrazione ufficiale e disobbedire sistematicamente. Contro la tirannia rappresentata da questo Governo.
*****
Link originale: https://principia-scientific.com/a-very-convenient-pandemic/
Scelto e tradotto da Roberto321654
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.