Tom Luongo per Gold Goats ‘n Guns
Mi aspetto che il Grande Reset fallisca. Completamente. Mi aspetto anche che scateni forze caotiche che nessuno potrà controllare.
Onestamente, l’ha già fatto.
Leggete i titoli dei giornali di oggi e potrete vedere tutti i fili tirati da Klaus Schwab e dal World Economic Forum.
Dal piccolo conflitto fra Israele e Hamas (presto anche con gli Hezbollah) alle crescenti proteste contro i “passaporti vaccinali” (per un virus dagli effetti analoghi a quelli di un’influenza).
Di recente, Alistair Crooke l’ha sottolineato in un pezzo intitolato “The Tightening Circle of Replacement Politics”:
”In un potente e controverso monologo Tucker Carlson, un importante commentatore politico americano, ha spiegato perché un Partito statunitense stia importando ‘nuovi elettori’ per diluire e sostituire quelli esistenti. Lo sta facendo da decenni. È l’impulso dominante nella politica statunitense. E’ la ‘politica della sostituzione’”.
La “politica della sostituzione” non è una novità. Obama, a suo tempo, usò lo “zip code targeting” per inondare Minneapolis di somali.
Ora sono rappresentati al Congresso da uno di loro, mentre la città è diventata una sorta di “ground zero” per l’abdicazione del governo locale dalle sue responsabilità, in pieno “stile WEF”.
La “politica della sostituzione” si è imposta abbastanza rapidamente grazie alla politica razzista [contro i “bianchi”] dei primi due mandati di Obama, nell’ambito di quel programma aziendale/governativo conosciuto come “Woke Revolution”.
La radicalizzazione delle “camicie brune” in un “blocco nero” faceva parte di quel piano.
E più l’Amministrazione Obama/Biden spingeva politiche volte a rendere disordinata la vita negli Stati Uniti, più i suoi ranghi s’ingrossavano, indipendentemente dai desideri dei burattinai.
Cose come questa vivono di una vita propria: è la politica dell’invidia e dell’odio.
Gli assassini della “sostituzione”
La “politica della sostituzione” è stata accuratamente nutrita con denaro, addestramento e organizzazione. I suoi effetti resteranno con noi per molto tempo anche dopo che si sarà estinta.
È stata perseguita aggressivamente anche in Europa. Ricordate Santa Angela Merkel?
Iniziò questo processo spinta da Schwab e George Soros, dopo che Obama e l’allora Segretario di Stato Hillary Clinton fecero esplodere la Siria e il Nord Africa con le cosiddette “Primavere Arabe”.
A quel punto, milioni di persone provenienti da quelle regioni invasero l’Europa.
Da allora la Merkel è andata avanti e indietro. Le sue fortune politiche, in Germania, vanno e vengono sulla base di come reagisce ai cambiamenti dei sondaggi proprio su questo tema, l’immigrazione.
Se non fosse stato per la presenza di Trump alla Casa Bianca, crederei quasi che la Coronapocalisse sia stata scatenata per salvare la carriera politica della Merkel fino alle elezioni del Bundestag di quest’anno, quando il Partito dei Verdi, sempre più neoconservatore, probabilmente andrà a vincere.
Questo risultato è stato creato attraverso le manipolazioni e le macchinazioni del WEF e della loro devota servitrice, Angela Merkel, che da molti anni usa i Verdi per impostare la sua politica nel Bundesrat.
I Verdi saranno il Partito dominante del prossimo Governo tedesco, se i sondaggi sono corretti.
Quello che c’è da valutare, a questo punto, è quanto controllo esercitano ancora Schwab e co. Perché, guardando la storia, direi che queste cose vadano sempre fuori controllo.
L’immagine del “cappio che si allarga” data da W.B. Yeats nel suo poema “The Second Coming” qui suona vera. Si può fare poco per controllare il caos una volta che questo inizia.
Alistair Crooke fa giustamente notare che la “Rivoluzione Culturale” di Mao sfuggì rapidamente di mano, per trasformarsi in un caos assoluto che, alla fine, dovette essere abbattuto.
Egli è d’accordo con me sul fatto che il programma del Grande Reset fallirà, sia in Europa che negli Stati Uniti:
“ … molto probabilmente fallirà. Le sollecitazioni imposte alla coesione sociale degli Stati Uniti dal lancio della ‘rivoluzione culturale woke’ potrebbero rivelarsi troppo grandi.
La ‘rivoluzione culturale cinese’ (lanciata da Mao nel 1966 anche per epurare i ‘rivali di Partito’), si trasformò rapidamente in un Movimento decentralizzato e semi-caotico fatto di ‘guardie rosse’, studenti e altri gruppi che condividevano idee e programmi, ma che agivano in modo del tutto indipendente dalla leadership centrale del Partito”.
Il vizio di Hollywood
Per me, il modo migliore per valutare cosa stia succedendo (e se abbiamo raggiunto o meno il picco del woke) è nel seguire l’intrattenimento.
Gli artisti sono quelli più aperti ai cambiamenti del panorama culturale. Quelli bravi ci arrivano per primi, con i propagandisti di regime che cercano di bloccare la loro influenza.
Il primo indicatore è che lo stress causato dal “woke” sta costringendo i grandi marchi a cambiare rotta molto velocemente per non perdere il loro pubblico.
Dal punto di vista della “guerra culturale”, Woke-a-Cola ha dovuto fare marcia indietro nel suo tentativo di riabilitazione [“be less white”, sii meno bianco]. La Disney ha dovuto fare la stessa cosa.
Entrambi hanno risentito del pizzico inferto ai loro profitti. La Coca Cola non si riprenderà mai. La Disney no, perché non ha distrutto completamente Star Wars.
L’altra grande proprietà della Disney, i Marvel Studios, è una melassa sottile, culturalmente e iconograficamente. Praticamente irrilevante.
Nient’altro che beatniks, hippies e sfrenato Boomerismo Spirituale in quattro colori.
Star Wars è importante per la generazione in procinto di prendere il potere politico dai Boomers di Schwab.
In ogni caso, non mi aspetto niente da questa gente … sono riusciti a rovinare persino l’All-Star Game della Major League Baseball!
Credete che non cercherebbero una pietra di paragone culturale per una generazione come quella di Star Wars?
Con i due bravi ragazzi dal profondo talento narrativo che ora dirigono la Lucasfilm, Dave Filoni e John Favreau, Star Wars riconquisterà il suo “status” nella “guerra culturale” del prossimo decennio.
L’altra grande battaglia sta avvenendo sul “pantheon degli eroi” di DC Comics.
C’è una tale divisione interna alla Time-Warner, sulla direzione dell’universo cinematografico della DC Comics, che la Warner Bros e la Warner Media stanno combattendo letteralmente una “guerra civile” sulla stampa specializzata.
Tutto questo sta guidando la fusione da 43 miliardi di dollari fra AT&T e Discovery (comprese CNN e HBO, che daranno vita a una società di soli media sotto la direzione di Jason Kilar), che darà il via libera, innanzitutto, a “The Snyder Cut of Justice League”.
I dirigenti della Warner Bros sono furiosi contro Zack Synder per il successo travolgente della sua versione di Justice League (2017).
Questo film ha toccato il nervo profondo di un sacco di gente, soprattutto in Cina (330 milioni di visualizzazioni nei primi 7 giorni): “ … il caos è cattivo. Gli uomini devono essere forti e unirsi contro i pazzi irredimibili”.
I film di Snyder non sono woke, sono archetipici. Più gira la storia su come i dirigenti della Waner Bros lo abbiano fregato, più i fan prendono slancio per ottenere le storie che vogliono, non quelle che certi poteri vogliono dar loro.
Come Star Wars, le icone della DC Comics sono vera mitologia, nonostante gli scribacchini senz’anima che gestiscono la Warner Bros non abbiano mai saputo cosa farsene, perché le buone storie non si adattano all’agenda della “politica della sostituzione”.
È ancora presto per dirlo, ma guardate attentamente questi sviluppi. Nel business della “guerra culturale” il tempismo è tutto.
Forse, il 2017 era il momento sbagliato per Justice League di Snyder, ma il 2021 è giusto. Forse era anche il momento sbagliato per lanciare “The Last Jedi” presso gli ansiosi fan di Star Wars.
Restringimento qualitativo
Il che mi riporta al cappio “sempre più stretto/sempre più largo” della “politica della sostituzione”.
Perché, oggi, non si può tornare indietro da ciò che Schwab et al. hanno scatenato. BLM e Antifa hanno dato vita alla stessa “guerra razziale” contro cui dicevano di combattere.
La violenza nera sta aumentando in modo orribile e, quando l’autobus della “guerra culturale” tornerà indietro, tutti verranno investiti — sia BLM che i neri che non lo hanno sostenuto.
In ogni movimento basato sull’ideologia non c’è “test di purezza” che sia troppo severo per estirpare i non-impegnati.
I “test di purezza” sono essi stessi dei gorghi di crescente intolleranza. Questo è ciò che Mao imparò nel modo più duro possibile.
Per me, Schwab e la “Gente di Davos” si rendono conto solo ora di essere usciti dall’ombra troppo presto e, quindi, sono in modalità “controllo dei danni” — ma anche le “camicie brune” [BLM, Antifa] si rivolteranno contro di loro.
Percepiscono questo cambiamento man mano che la situazione politica, in Europa, diventa davvero brutta in Paesi come la Francia, dove non esiste risposta al fallimento del Presidente Macron e dove i “leader militari francesi”, da capaci e orgogliosi uomini d’onore, non sopporteranno questa situazione ancora per molto.
Anche se Davos sta cercando di mantenere il potere che ha saputo costruirsi con la folle agenda sul cambiamento climatico, il cuore della loro “agenda woke” sta ribollendo e si sta allontanando da loro.
Tuttavia, c’è un’inerzia politica che non supereremo facilmente … e questo porrà le basi per il caos del prossimo decennio.
Così, oggi, Bill Gates viene gettato agli squali del #MeToo, sperando in questo modo di soddisfare il desiderio popolare di vendetta per i vaccini che fanno ammalare e non fermano il Covid.
Domani sarà la volta anche del Dr. Anthony Fauci, per la copertura che ha dato alle origini del Covid-19.
La Woke Revolution si rivolterà anche contro Alexandria Ocasio-Cortez, con la stessa rapidità con cui lo ha già fatto contro Bernie Sanders e Nancy Pelosi.
Concediamo a BLM/Antifa un altro anno di violenza e saranno loro a prendere d’assalto il Campidoglio.
Nell’occasione, non se ne andrebbero in giro a fare foto o a camminare all’interno delle aree recintate, come hanno fatto il 6 gennaio i “Trump Domestic Terrorists”.
Scatenare il caos e credere di poterlo controllare è il massimo dell’arroganza: ma quando gli Dei vogliono distruggere qualcuno prima lo fanno impazzire.
Un tema trattato molto bene nella rappresentazione fatta da Snyder di Lex Luthor, nell’ingiustamente maltrattato “Batman vs. Superman — Dawn of Justice”. Un film sabotato dal suo stesso studio per ragioni politiche e filosofiche.
Un po’ come gli Stati Uniti e l’Europa di oggi, no?
Ma, cosa più importante, è un film che ci mostra chiaramente cosa succede quando un pazzo come Schwab viene ostacolato, quando il suo piano accuratamente elaborato cade a pezzi.
Perché, nel momento della massima follia, ci viene ricordata la nostra comune umanità.
Egli scatena il “giorno del giudizio” dicendo: “Se l’uomo non può uccidere Dio, allora sarà il diavolo a farlo!”.
Questa è la cosa che temo di più, il rifiuto di uomini come Schwab ad ammettere che hanno perso una guerra … e allora ne alimentano un’altra, trasformando il cappio sempre più stretto della “politica della sostituzione” in un girotondo intenzionale che consuma tutti.
Da più di un anno mi è chiaro che non importa cosa succederà negli Stati Uniti, politicamente, nei prossimi due anni.
Un’America più debole comporta un mondo in cui vengono lasciate libere le vecchie inimicizie, in cui vengono incoraggiati gli impulsi più oscuri dell’umanità … e non ci sono abbastanza persone disposte a spegnere gli incendi.
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Link: https://tomluongo.me/2021/05/18/the-tightening-noose-or-widening-gyre-of-the-woke-revolution/
Scelto e tradotto da Franco
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