Dr. Russel Blaylock (sintesi)
Ci sono quattro grandi aziende che producono i “vaccini Covid-19” (agenti biologici bioingegnerizzati): Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson e AstraZeneca.
Due, Pfizer e Moderna, usano una tecnologia mai approvata (o usata in precedenza) per produrre “vaccini” a mRNA messaggero biologico.
Le altre due, Johnson&Johnson e AstraZeneca, utilizzano una tecnologia vaccinale che prevede l’uso di un virus alterato e attenuato (Adeno26) per generare anticorpi contro la proteina spike.
La proteina spike è la parte patologica del virus Covid-19.
In sostanza, avete a disposizione un virus artificiale e un mRNA biologico che riproducono esattamente quello che il virus Covid-19 fa a voi stessi: esporvi a massicce quantità di proteina spike.
Una volta nel corpo, la proteina spike può entrare in tutti i tessuti, compresi il cuore, il cervello, i polmoni, i reni, gli occhi e il fegato.
I due organi principali che vengono invasi dalla proteina spike sono il fegato e la milza, entrambi molto importanti per la regolazione immunitaria.
Poiché non ci sono studi su cosa succede alle proteine spike una volta iniettate e, soprattutto, per quanto tempo l’mRNA continuerà a produrle, non abbiamo alcuna idea sulla sicurezza di questi vaccini.
Moderna e Johnson&Johnson, inoltre, non ne hanno mai prodotto prima di oggi.
La cosa più importante da capire è che si tratta di vaccini sperimentali, che non sono mai stati approvati dalle “agenzie di regolamentazione”, come ad esempio la Food and Drug Administration (FDA).
Per permettere alla popolazione di usare questi prodotti sperimentali, il Governo ha dovuto dichiarare un’emergenza medica e quindi utilizzare l’Emergency Use Authorization (EUA).
Il processo di approvazione di un vaccino sperimentale richiede normalmente un periodo lungo, circa dieci anni di studi intensi.
Nel caso in oggetto, questi vaccini sono stati studiati per soli due mesi prima di essere usati.
Bisogna anche sapere che la ricerca sui vaccini mRNA, in passato, aveva evidenziato molti problemi e molte incognite. Ovvero:
- Possibili gravi reazioni nel punto d’iniezione, come ad esempio dolore intenso e gonfiore
- Persistenza di una forte reazione immunitaria che causa la continua distruzione di tessuti e organi
- Induzione all’autoimmunità, che coinvolge una lunga serie di tessuti e di organi (la proteina spike reagisce in modo incrociato con oltre 28 tessuti e componenti cellulari)
- Induzione al gonfiore di vari tessuti (edema)
- Problemi di coagulazione che possono includere emorragie e/o coaguli di sangue.
- Induzione all’attivazione delle cellule immunitarie, che può causare una diffusa infiammazione dei tessuti e una morte straziante.
- Innesco di disturbi neurodegenerativi, come l’Alzheimer, il morbo di Parkinson e, soprattutto, la SLA
- Innesco della mielite trasversa con paralisi permanente — paraplegia o tetraplegia.
- Innesco della sclerosi multipla
- Peggioramento delle reazioni al virus in individui vaccinati, che portano a gravi reazioni immunitarie o alla morte
- Miocardite e morte cardiaca improvvisa, o insufficienza cardiaca progressiva
È davvero necessario vaccinarsi?
La cosa più importante da sapere è che questo virus viene trattato come se avesse indotto una pandemia mortale di grandi proporzioni.
Prima di quest’evento, una pandemia doveva non solo diffondersi rapidamente in tutto il mondo, ma anche causare un alto tasso di mortalità in tutti i gruppi — i sani, gli anziani, entrambi i sessi e i giovani.
Questo virus, invece, rappresenta un pericolo essenzialmente per un solo gruppo: gli anziani che hanno due o più importanti malattie croniche.
La morte e le malattie gravi, nei soggetti più giovani, sono solo tra coloro che hanno disturbi da immunodeficienza — obesità, diabete, malattie autoimmuni, immunodeficienze ereditarie e infezione da HIV.
Visto che questo virus non soddisfaceva i criteri comunemente accettati per una pandemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) li ha cambiati, rinunciando alla condizione che il virus fosse mortale (o che causasse gravi danni) per una percentuale significativa della popolazione.
Mai il Covid-19 si è avvicinato a soddisfare questi criteri.
Peggio ancora, per aumentare la percezione che tutti fossero in pericolo, le Autorità Sanitarie Pubbliche sono state istruite dal CDC [Center for Disease Control and Prevention] a usare per la diagnostica solo i test RT-PCR, istruendo gli operatori a impostare i cicli ben oltre lo standard (20-30 cicli).
Facendo questo, il CDC ha trasformato i test negativi in falsi positivi, facendo sembrare che l’infezione fosse ovunque.
Peggio ancora, ha istruito gli ospedali a segnalare i decessi come dovuti al Covid-19 se, nel mese precedente, i pazienti erano stati dichiarati positivi a un test RT-PCR.
In questo modo, fra le morti per Covid sono stati inclusi suicidi, incidenti d’auto, infarti e via dicendo.
Anche i certificati di morte delle persone decedute nelle loro case venivano alterati per far credere che lo fossero come conseguenza del Covid-19.
Il Governo pagava di più anche gli ospedali se questi attribuivano i casi gravi al Coronavirus.
Quando si esamina il tasso di mortalità per età, si vede che questo virus non si avvicina nemmeno lontanamente a quello dell’influenza spagnola del 1918, come ci viene fatto credere dalle Autorità.
I dati ufficiali mostrano che il tasso di mortalità per tutte le fasce d’età è dello 0,26%.
Per coloro che hanno meno di quarant’anni, il rischio di morte scende allo 0,01% — il che significa che queste persone hanno il 99,99% di possibilità di guarigione in caso d’infezione.
In Italia, che ha avuto il più alto tasso di mortalità al mondo come conseguenza di questo virus, si è scoperto che oltre il 98% dei casi mortali si sono verificati fra persone di età superiore agli 80 anni con almeno due preesistenti e importanti patologie.
All’inizio, la maggior parte dei decessi si è verificata nelle case di riposo: quasi il 50% di tutti i decessi.
Inoltre, esistono almeno due trattamenti di grande successo per i pazienti più a rischio — l’idrossiclorochina e l’ivermectina.
Quest’ultima ha avuto un tasso di guarigione del 90% su un gran numero di pazienti ricoverati, la maggior parte dei quali ha avuto un recupero completo.
Quando sono disponibili trattamenti efficaci per una malattia infettiva, non c’è bisogno di un vaccino.
I dati sui decessi legati ai vaccini provengono da un sito associato al CDC, il “Sistema di Registrazione degli Eventi Avversi ai Vaccini” (VAERS).
È stato determinato da diversi studi che il VAERS raccoglie solo i casi segnalati dai pazienti o dal Governo e che non più dell’1% delle complicazioni sono effettivamente riportate.
La segnalazione, da parte dei medici, non è obbligatoria.
Le ultime cifre del VAERS suggeriscono che più di 4.200 persone sono morte in relazione ai vaccini. Di queste ben 943 fra i 12 e i 17 anni.
Ovviamente, c’è qualcosa che proprio non va con questi vaccini, con le Agenzie di Regolamentazione e con tutti coloro che li spingono.
Un’analisi dei dati raccolti dal Ministero della Salute israeliano ha scoperto che i vaccini uccidono gli anziani 40 volte più della stessa malattia.
Ancor più scioccante, la sua analisi ha dimostrato che i vaccini hanno ucciso i giovani 260 volte in più rispetto all’infezione stessa.
Allora, che dire delle persone anziane a rischio? Non dovrebbero beneficiare del vaccino?
Il problema con queste persone è che il loro sistema immunitario non è in grado di rispondere a qualsivoglia vaccino. Lo abbiamo imparato con i vaccini antinfluenzali.
Le persone anziane, specialmente quelle con malattie croniche debilitanti e fragilità, non possono sviluppare, con la vaccinazione, una risposta immunitaria sufficiente per proteggersi dall’infezione.
Per una mera questione di profitto, i promotori dei vaccini incoraggiano gli anziani immunodepressi a farsi comunque vaccinare.
Quali sono le gravi complicazioni e gli effetti collaterali associati a questi vaccini?
Se la morte è la principale preoccupazione, gli effetti collaterali gravi, permanenti e spesso invalidanti, sono altrettanto preoccupanti, soprattutto per i più giovani e i bambini.
Secondo i dati raccolti dal VAERS, oltre 18.500 persone sono state danneggiate in modo permanente da questi vaccini. Tenete a mente che questo è solo l’1% del numero effettivo.
Come minimo, stiamo parlando di centinaia di migliaia di persone danneggiate in modo permanente … e questi sono solo i primi casi riportati.
A lungo termine, i numeri saranno probabilmente molto più alti.
Coaguli di sangue ed emorragie
Poco dopo l’utilizzo di questi vaccini su larga scala, hanno cominciato ad essere segnalati, con una certa frequenza, dei casi di emorragia e di coagulazione del sangue, soprattutto fra i giovani e gli adolescenti.
Questo effetto collaterale è stato etichettato come “sindrome trombotica trombocitopenica” indotta dal vaccino.
Da dicembre 2020 ad aprile 2021 sono stati segnalati 1.845 casi di disturbi della coagulazione.
La trombosi del seno cerebrale provoca un effetto ictus devastante che danneggia gravemente entrambi i lati del cervello, qualora coinvolga il seno saggitale superiore.
Uno studio riportato nella rivista dell’”American Association of Physicians and Surgeons” ha riportato 37 casi di microtrombi associati ai vaccini nel cervello, nel cuore, nel fegato e nei reni.
La maggior parte sono associati ai giovani vaccinati.
È interessante notare che problemi di coagulazione si verificano anche con l’infezione naturale.
Ciò induce a credere che il vaccino sia responsabile dei problemi di coagulopatia esattamente come l’infezione naturale, ma su scala più grande.
A partire dal 16 marzo 2020 una ventina di Paesi Europei hanno sospeso l’uso del vaccino AstraZeneca, essenzialmente per questo problema.
Reazioni immunitarie anafilattoidi
Subito dopo la somministrazione su larga scala dei vaccini, sono state segnalate reazioni allergiche ai suoi componenti, la maggior parte delle quali con i vaccini Pfizer e Moderna.
Anche se rare, queste reazioni possono essere mortali e si verificano entro pochi minuti, o un’ora dopo essere stati inoculati.
Finora, il principale colpevole di queste reazioni allergiche sembra essere l’uso del polietilenglicole (PEG).
L’uso del PEG, nell’ambito di uno studio sperimentale, è stato interrotto quando 96 fra i 1.600 partecipanti hanno sviluppato una reazione allergica (uno è morto).
Gravi effetti collaterali
Il VAERS ha registrato una serie di gravi effetti collaterali fra le persone inoculate con i vaccini a mRNA. Questi includono:
- Malessere persistente
- Estrema spossatezza
- Sindrome infiammatoria multisistemica
- Miocardite
- Convulsioni croniche
- Paralisi
- Perdita dell’udito
- Effetti psicologici: cambiamenti dell’umore, ansia, confusione, difficoltà a trovare le parole, perdita di memoria associata a pensieri bizzarri e spaventosi.
- Paralisi di Bell
- Linfonodi gonfi e dolorosi
- Trombocitopenia
- Aborti spontanei e nascite premature fra le donne incinte
- Gravi mal di testa, emicranie che non rispondono ai farmaci
- Problemi cardiaci — aritmia, tachicardia e improvvisa insufficienza cardiaca
- Ictus
- Problemi visivi e cecità
- Encefalite/encefalomielite ed encefalite del tronco cerebrale
- Narcolessia
- Malattie autoimmuni
- Artrite/dolori articolari
- Tromboembolia venosa
Al 20 maggio 2021, oltre ai 4.205 decessi segnalati come conseguenza della vaccinazione, ci sono stati:
- 2.275 casi di paralisi di Bell
- 195 casi di sindrome di Guillian Barre
- 65.854 casi di reazione anafilattica
- 3.758 casi di disturbi della coagulazione e altre reazioni similari
- 1.140 casi di donne incinte oggetto di un evento avverso — fra questi 351 casi di aborto o nascita prematura.
Di grande preoccupazione è il fatto che la proteina spike possa entrare facilmente nel sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) dove può agire come una fonte continua di attivazione microgliale, con la conseguente distruzione delle cellule del cervello e del midollo spinale.
A mio parere, c’è il rischio significativo d’indurre disturbi neurodegenerativi cronici, come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson e, soprattutto, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Successivi vaccini di altro tipo (per influenza, herpes zoster, meningococco etc.) peggioreranno questi disturbi e li renderanno più probabili.
Pericoli per le donne incinte e il loro bambino
Come già detto, al 20 maggio 2021 ca. 1.140 donne incinte sono state colpite da eventi avversi dopo essere state inoculate con una o due dosi di questo vaccino.
In passato era comunemente accettato che una donna non dev’essere vaccinata durante la gravidanza — o se avesse intenzione di restare incinta.
L’OMS era d’accordo con questa politica ma, conseguenza delle obiezioni del CDC, ha cambiato idea — nonostante l’ammissione dei produttori dei vaccini che al riguardo non erano stati condotti degli studi adeguati.
Visto che nessuna ricerca è stata fatta sugli effetti dei vaccini a lungo termine, non abbiamo idea di cosa possa accadere ai nascituri nel corso della loro vita.
Nessuno, che occupi una posizione di responsabilità, sembra preoccuparsene.
Pericolo speciale per le donne
Gli studi hanno dimostrato che la proteina spike rilasciata da questi vaccini assomiglia fortemente a una proteina essenziale per portare a termine una gravidanza (chiamata syncytin-1).
L’attivazione del sistema immunitario contro questa proteina spike comporterebbe l’impossibilità, per una giovane donna, di restare incinta.
Altri studi indicano che i vaccini causerebbero anche una lunga serie di problemi mestruali. Ovvero:
- Sanguinamenti estesi con coaguli di sangue
- Crampi
- Menopausa prematura
- Mestruazioni ritardate o assenti
Un sanguinamento eccessivo potrebbe portare a una grave carenza di ferro che è associata a una serie di disturbi medici oltre all’anemia.
Nessuno degli studi clinici ha esaminato l’effetto dei vaccini sui cicli mestruali di una donna.
Infiammazione al cuore
Il rapporto VAERS ha identificato 75 casi di miocardite dopo l’inoculazione dei vaccini a mRNA.
La miocardite è un’infiammazione del muscolo cardiaco che può portare all’insufficienza cardiaca e alle aritmie.
Dettagli trapelati dal Ministero della Salute israeliano hanno collegato 62 casi di miocardite, compresi 2 decessi, al vaccino Pfizer.
Cinquantasei casi erano associati alla seconda dose. L’età andava dai 18 anni ai 30 anni. I casi di miocardite riportati dal VAERS andavano dai 17 ai 44 anni.
Malattie autoimmuni indotte dal vaccino
Due studi recenti hanno esaminato la reattività incrociata di un certo numero di componenti del tessuto umano alla proteina spike.
Questo significa che i vaccini possono indurre gravi malattie autoimmuni in un gran numero di tessuti e organi — tiroidite autoimmune, diabete autoimmune, lupus sistemico, uveite, psoriasi, malattia renale autoimmune, encefalite autoimmune e molte altre malattie.
L’insorgenza di questi disturbi autoimmuni può manifestarsi dopo mesi, anni e persino decenni.
Disturbi visivi indotti dal vaccino
Sono stati riportati anche diversi casi di disturbi visivi — e persino di cecità totale — come conseguenza della vaccinazione.
Secondo l’”Agenzia Europea di Monitoraggio dei Farmaci”, facente capo all’OMS, sono stati riferiti quasi 20.000 casi di disturbi agli occhi. Ovvero:
- Dolore
- Visione offuscata
- Gonfiore
- Prurito
- Visione doppia
- Occhi secchi
- Gonfiore periorbitale
- Gonfiore delle palpebre
- Cecità (298 casi)
- Emorragia nella congiuntiva
- Blefarospasmo
- Emorragia oculare
Come evolverà, nel futuro, la vista di questi individui è una grande incognita.
Molti hanno riferito, insieme ai problemi visivi, di strane sensazioni nella loro testa, forti mal di testa e difficoltà a pensare con chiarezza.
Effetti a lungo termine
Con il 51% della popolazione degli Stati Uniti ormai vaccinata (e circa un miliardo di persone nel mondo), quello che stiamo vivendo diventerà il più grande esperimento mai perpetrato sulla popolazione mondiale.
Nessuno sa quali saranno i suoi effetti sul lungo termine.
Potenzialmente, potrebbe uccidere decine di milioni di persone e storpiarne molte di più — oltre che sterilizzare un gran numero di giovani donne in tutto il mondo.
Giunti questo punto ancora non lo sappiamo.
Anzi, alcuni medici esperti sostengono che potrebbero anche nascere nuove malattie come conseguenza dell’uso di questi vaccini.
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Il Dr. Russell Blaylock, autore della newsletter Blaylock Report Wellness, è un neurochirurgo certificato a livello nazionale, operatore sanitario, autore e conferenziere.
Ha frequentato la Louisiana State University School of Medicine e ha completato il suo tirocinio e la specializzazione in neurologia presso la Medical University of South Carolina.
Per 26 anni ha praticato la neurochirurgia. Recentemente si è ritirato dai suoi compiti neurochirurgici per dedicare tutta la sua attenzione alla ricerca nutrizionale .
Il Dr. Blaylock è autore di diversi libri: The Liver Cure — Excitotoxins: The Taste That Kills, Health and Nutrition Secrets That Can Save Your Life — Natural Strategies for Cancer Patients — Dr. Blalock’s Prescriptions for Natural Health.
Inoltre, è stato co-autore di Cellular and Molecular Biology of Autism Spectrum Disorders.
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Link originale: https://www.technocracy.news/blaylock-on-vaccines-what-you-need-to-know-for-informed-consent/
Scelto e tradotto da RobertoX
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