Edward Curtin per Off-Guardian
Una volta, con ingenuità giovanile, prendevo in giro coloro che credevano negli alieni e nei dischi volanti.
Nella mia arroganza, scrissi persino un saggio accademico in cui sostenevo che la popolarità della fantascienza aveva la funzione di distrarci dai problemi terreni legati al cambiamento della struttura delle società occidentali e alla concomitante trasformazione dei nostri simboli: da quelli tradizionalmente religiosi a quelli scientifici e tecnologici.
Sostenevo che c’era qualcosa di subdolo in questa nuova narrazione, come la storia degli astronauti che giocano a golf sulla luna.
Anche se allora non lo dissi, immaginavo che la trovata successiva sarebbe stata una partita di ping pong su Marte. Ma ora so che il ping pong è uno sport dominato dai cinesi.
Devo anche confessare che non ho mai visto un film sullo spazio come “2001: Odissea nello spazio” o Guerre Stellari, o la serie televisiva di Star Trek o di Childhood’s End.
Sono sempre stato respinto da queste fantasie perché, capire cosa succede qui sulla Terra, è già di per sé una cosa abbastanza difficile da capire.
Mi sono sempre sembrate un diversivo.
Naturalmente, ho studiato le loro trame e le conosco … e poi una fiction è pur sempre una fiction, giusto?
La cultura, sostenevo, è l’apprendimento superiore a cui tutti siamo sottoposti. Poggia sulla cristallizzazione di un ordine simbolico che allora stava cambiando.
Scrivevo della fine degli anni ’60 e dell’inizio degli anni ’70, un periodo in cui la promozione dell’esoterismo era largamente diffusa e cresceva a dismisura.
Sentivo che stavamo subendo una massiccia trasformazione in cui l’ordine simbolico veniva sostituito da un ordine diabolico.
Stavano emergendo nuove storie che avrebbero portato disordine nella vita delle persone, offrendo loro un “pastiche di scelte” che avrebbe strapazzato il loro cervello, in modo tale che “non avrebbero mai potuto sapere con certezza”.
Tutto questo accadeva al tempo degli assassinii politici degli anni ’60, della Guerra in Vietnam, della rivoluzione della droga e della sessualità, della crisi della religione tradizionale, dello sguardo volto a Oriente (soprattutto fra i giovani), della liberazione della donna, ecc.
Come sociologo, seguivo il cambiamento sociale e il modo con cui la cultura organizza la personalità attraverso il suo sistema di simboli.
Per quanto sciocco possa oggi sembrare, sostenevo che il mito alternativo dello spazio esterno e della vita extraterrestre fosse stato promulgato per distogliere l’attenzione della gente dalla creazione del nostro programma spaziale e militare, dalle armi nucleari e dal nichilismo del complesso militar-industriale.
Ero così ingenuo allora!
La mia tesi era che, attraverso questa trasformazione simbolica, il potere sulla vita e sulla morte sarebbe passato da Dio agli uomini — e così sorgeva la necessità di proporre una storia sulla continuità dell’esistenza degli Dei.
E così, il fatto che gli “Dei alieni” potessero piombare sulla Terra per portare i meritevoli in un bellissimo aldilà — con il resto del mondo incenerito in una guerra nucleare — è diventato la trama fondamentale della fantascienza.
Naturalmente, potevano anche stuprarti … ma erano gli alieni cattivi che si scontravano con quelli buoni.
ET e “The X Files” dovevano ancora arrivare.
il mito dello “spazio esterno” si unì alla diffusione dei fenomeni occulti — l’astrologia, i tarocchi, l’alchimia, le sfere di cristallo, il satanismo, la stregoneria, lo spiritismo, ecc. — aprendo la strada a ogni tipo di alternativa: dalle visioni ipnotiche di “altre vite oltre la morte” a nuove incredibili visioni di “realtà interiori e cosmiche”, fino ai viaggi spirituali in mondi fantastici, aiutati anche dal carburante delle droghe psichedeliche.
Così, gli Dèi alieni si aggiunsero agli Dèi domestici e nacquero (o, meglio, furono create) delle nuove Fedi, mescolate in una sorta di mélange stregonesco con la scienza mainstream (ma anche con la pseudo-scienza), volte a creare una fede anti-fede verso forze che potevano salvarci o distruggerci — che fossero alieni, astronauti o guru indiani (come ad esempio il creatore della Meditazione Trascendentale, Maharishi Mahesh Yogi).
Questo era ciò che sostenevo nella mia vecchia vita di studioso. Ero molto più giovane, allora … ma ora sono più vecchio.
Per alcuni anni sono stato un tipo normale, uno di quelli che beve birra e cammina sui sentieri nei boschi, alla ricerca della fauna selvatica.
Poi ho avuto una rivelazione, come Saul sulla via di Damasco, ma senza la luce e la caduta da cavallo. Non ho nemmeno sentito le voci. È successo tutto in modo fin troppo banale.
Ero venuto a conoscenza di un posto tranquillo dove poter fare una passeggiata lungo il fiume, attraverso un vecchio ponte coperto.
Fui sorpreso perché ero vissuto da quelle parti per molto tempo, ma non ne avevo mai sentito parlare. Ma la serendipità esiste e le epifanie fanno parte della vita.
Tre anni fa, quando percorsi per la prima volta il ponte sulle acque tormentate dello Housatonic, il luogo era deserto.
Dall’altra parte del fiume fui sorpreso di trovare un grande monumento di pietra con un’iscrizione firmata dal Governatore del Massachusetts, Charlie Baker.
Un “repubblicano mite” come l’ex Governatore Mitt Romney — una persona di cui gli elettori democratici non si lamentano mai.
Il monumento commemorava un evento UFO del 1969 e attestava che si trattasse del “primo caso nella storia degli Stati Uniti”.
Un bambino di nove anni e la sua famiglia avrebbero incontrato un UFO e poi sarebbero stati teletrasportati dagli alieni fuori dall’auto, in un recinto cavernoso con delle strane luci.
In precedenza irridevo questo tipo di storie ma, in questo caso, era stata accreditata dal mite e pro-establishment Charlie Baker, ex-CEO della “Harvard Vanguard Medical Associates”.
Rimasi scioccato e, di conseguenza, mi documentai scoprendo che si era verificato la notte del 1 settembre 1969, quando una quarantina di persone riferì di aver visto un UFO.
Ma più ne sapevo e meno ci credevo, nonostante il sostegno di Baker.
Quando sono tornato sul posto, qualche tempo fa, il monumento non c’era più come conseguenza di una controversia.
Alcune persone si erano lamentate e la città aveva rimosso il monumento. Ora, a commemorare l’evento, c’era una targa più piccola posta su un palo di metallo.
L’evento aveva causato parecchia confusione — e la cosa non mi meraviglia alla luce dei miei scritti giovanili.
In effetti, si sarebbe verificato due settimane dopo Woodstock, al culmine della Guerra del Vietnam e dodici giorni dopo l’uscita del film Alice’s Restaurant, basato sull’esperienza di Arlo Guthrie.
Chiaramente, qualcosa stava succedendo da quelle parti … ma non è chiaro cosa fosse, visto che si poteva ottenere “qualsiasi cosa” in quei tempi tumultuosi.
Il “qualsiasi cosa”, in effetti, era presente dappertutto nella cultura di quegli anni.
Ma la situazione ora è diversa! Siamo tutti più vecchi e più saggi. Seguiamo la scienza e facciamo solo quello che ci viene detto.
In questi giorni, i giornali parlano del nuovo “rapporto del Governo sugli UFO”.
Ci sono alcune cose che semplicemente non sappiamo, ma altre che crediamo di sapere, proprio come il Dipartimento della Difesa e le Agenzie d’Intelligence.
Quello che dicono è la verità … non mentirebbero mai, giusto? Oggi, in effetti, seguiamo la scienza.
Il creatore della serie televisiva The X-Files, Chris Carter, ha presentato un suo saggio in un’Op-Ed del New York Times, per spiegare perché vuole disperatamente credere negli alieni — e come effettivamente lo fa, pur senza ammetterlo.
Segue la scienza. Pensa che la verità non possa essere conoscibile. Un’affermazione che forse avete già sentito … il classico: “Non lo sapremo mai”.
Tranne che per certe verità. Perché lui sa tutto sugli alieni. E ce lo dice: “Quando stavamo preparando il set originale per l’ufficio dell’Agente Mulder in ‘The X-Files’, mi venne in mente il poster con un UFO e la scritta ‘I Want to Believe’. Per la maggior parte delle persone penso che sia questo il punto d’arrivo sulla questione degli extraterrestri. Non sa ancora tutto, ma è in attesa di un segno”.
Io non sto aspettando. Io sono lì perché ho ricevuto il “segno”. Io “so”.
Ci sono arrivato pochi giorni fa quando, nella mia ritrovata chiarezza, ho camminato di nuovo su quel ponte e ho visto un grande pezzo di metallo che giaceva in un fosso, proprio nel luogo del rapimento alieno.
Era nuovo e molto lucido, a proposito di segni!
Se questa non è scienza, allora non so proprio cos’altro sia. L’osservazione diretta mi ha portato alla verità: gli alieni sono tornati e hanno perso un paraurti.
Carter termina il suo saggio dicendo: “Voglio credere”.
E io gli rispondo: “O mio Signore, io credo. Aiuta la mia incredulità”.
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Un appunto al Sig. Curtin
Propongo, a volte, articoli in dissenso al mio pensiero o alla linea politica del sito perché, chi avesse voglia di leggere, possa avere un quadro il più possibile completo di un fenomeno o di una situazione sociale o politica.
L’articolo di oggi è uno dei migliori nel campo della sociologia legata agli UFO. Chapeau.
Niente da dire se venisse usata per descrivere fenomeni mediatici come ad esempio “The X Files” , oppure questioni sociali o religiose — e, ovviamente, il controverso periodo storico di fine anni ‘60.
Tempo fa ho anche proposto un’analisi in cui l’autore si chiedeva se l’attribuzione del fenomeno UFO a “nuove armi” russe e cinesi non nascondesse, in realtà, il pretesto per un riarmo generalizzato degli Stati Uniti.
In poche parole, la negazione o l’attribuzione capziosa del fenomeno UFO non è isolata, anzi!
Ma la sociologia e il retroscenismo militare sono esaustivi del fenomeno che si vuole descrivere?
Ovvero, esiste anche un problema per così dire fisico? C’è una realtà che meriterebbe di essere discussa e non solo irrisa?
Quando si descrivono oggetti immobili nell’aria o che sfrecciano a velocità inconcepibili, non sarebbe più semplice provare la falsità dei filmati, invece d’illustrare la base sociologica della filmologia aliena per negare un fenomeno con cui niente ha a che fare?
Oppure, quando si scoprono “scheletri di umani” alti oltre quattro metri, inconcepibili per l’antropologia moderna, potrebbe il Professor Curtin fornire una spiegazione, invece di parlare degli acidi che circolavano ai tempi del “primo fenomeno UFO degli Stati Uniti”? Tutto qui.
Franco
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Link Originale: https://off-guardian.org/2021/06/28/alien-minds-and-the-will-to-believe/
Scelto e tradotto da Franco
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