Da anni ci stanno dipingendo la Cina come il balsamo del liberismo, come il totem del commercio mondiale solidale, come il faro economico per i decenni a venire. La verità selettiva in effetti mi ha sempre offeso, intellettualmente. E non mi riferisco alla solita critica a Pechino, comunque fattuale, secondo cui la Cina rimane un paese senza elezioni per eleggere nè il governo nè il Parlamento, restando semplicemente una struttura piramidale di stampo prettamente dittatoriale in cui non esiste la possibilità di scelta di altri partiti che non sia quello comunista. In effetti non mi deve riguardare in quanto vivo lontano e non ho alcuna intenzione di trasferirmi in Oriente…
La vera critica alla Cina – ed alla EU, sua alleata in veste anti-USA – è che entrambi i paesi, strenui difensori secondo alcuni delle libertà commerciali (nonostante la presenza di loro aziende giganti a carattere semi-monopolistico benedette dai loro stessi regimi), custodi del green e dell’ambientalismo a tutti i costi (sebbene la Cina resti il più grande inquinatore del mondo), fautori dell’egalitarismo razziale spinto (seppur dopo aver ucciso negli scorsi decenni – e forse anche oggi – ebrei, uiguri, algerini, maliani e che dir si voglia), dimenticano un aspetto fondamentale: il loro successo economico attuale dipende da un paese, anzi da un gruppo di paesi, che compra/comprano le mercanzie da loro prodotte, a credito, per un ammontare tra 600 e 800 miliardi di dollari all’anno. Tale blocco che si indebita comprando beni europei (soprattutto tedeschi) e cinesi si chiama mondo anglosassone, semplicemente riassumibile in USA+UK.
Bene, se per una magia qualsiasi USA+UK smettessero di comprare mercanzie cinesi e tedesche domattina, i due più grandi esportatori del mondo, ossia i due paesi faro del post-USA/post-Yalta, cadrebbero in disgrazia.
La Germania a breve giro, vista la minima resilienza di sistema, causata da debiti impliciti enormi (le pensioni dei loro vecchi e la sicurezza sociale garantita, welfare in una parola); la Cina invece potrebbe resistere qualche anno di più.
Per fare in modo che USA+UK smettano di comprare beni cinesi e tedeschi, bisogna che il dollaro, anzi il blocco del dollaro, si svaluti. Basta questo.
La situazione di fatto oggi è difficile da risolvere perchè gli USA, con l’inflazione, dovrebbero aumentare i tassi per combattere la salita dei prezzi, che in termini di indice dei prezzi al consumo va nel 2022 verso il 10%, negli USA. Incredibilmente, in tale contesto i tassi americani comunque scendono, per volere della Fed, vedasi oltre.
Chiaramente tassi giù, voluti dalla Fed, e inflazione su uguale dollaro che si sfascia. In teoria.
Ed invece il dollaro sale.
Il motivo? Appunto, la manipolazione dei mercati, per NON svalutare il dollaro.
L’autore? Chi è interessato a continuare a vendere le sue mercanzie a USA+UK, grazie ad un dollaro alto (Cina ed EU).
Gli UK alla fine possono e soprattutto potranno poco: stoltamente negli scorsi anni, anche causa assenza di materie prime in loco, hanno disfatto la loro base manifatturiera, dunque dovranno sempre comprare dall’EU. Ma gli USA se ne possono bellamente fregare, visto che hanno qualsiasi materia prima. Che se anche dovesse mancare troverebbero il modo di reperirla, in forza delle forze armate più possenti al mondo, ancora per un po’.
Arriviamo dunque al titolo: la manipolazione di Cina ed EU, affinchè il dollaro non si svaluti come invece dovrebbe, si traduce in tassi reali negativi. Ovvero voi che avete dollari sul conto, non lo sapete ma ogni giorno gli stessi dollari che possedete valgono sempre meno.
Anche se il dollaro per ora sale.
Alla fine solo l’inflazione, anche alta, resta il vero balsamo, come diciamo da anni (gli USA vogliono l’inflazione, si noti bene). Perchè metterà a nudo non solo le manipolazioni, ma anche e soprattutto le estreme conseguenze di un denaro che non costa più nulla. Denaro che comunque oggi non serve per far ripartire le economie, visto che il mulo non beve. O non viene abbeverato, perchè i soldi ai plebei-consumatori non arrivano, forse volutamente per combattere, soprattutto in EU, oggi, l’inflazione in arrivo da oltreoceano (visto che gran parte delle materie prime sono espresse in dollari, eredità di Yalta anche questa, ndr).
Fate la somma, sopra, del surplus commerciale di Germania e Cina (274.9+600.2 mld USD) e dei due maggiori deficit commerciali, di USA e UK (800+163.3 mld USD) e capite che il credito di una parte equivale circa al debito dell’altra
Effettivamente oggi, lo sappiamo, post atomic bomb, manca un attore, che c’è sempre stato nel panorama umano: Schumpeter.
Ritengo che a breve Schumpeter, quello della distruzione creativa, verrà sostituito con un surrogato: un mini-Schump, che cancella – come sempre ha fatto, con i conflitti bellici – le genti ma non le infrastrutture; una guerra insomma che cancelli persone, ma non cose, per riprendere a crescere, sebbene non come prima, “diversamente”. Che sia grazie al virus o al vaccino lo scopriremo a breve.
Il problema che avremo è che anche le guerre tradizionali avevano un suo equilibrio: meno persone, meno cose, ad es. meno case, meno cibo, meno tutto. E con ripulitura a mo’ di livella, a partire da chi aveva molto da perdere, i grandi possidenti ad esempio. Oggi, nel caso il mini-Schump si avveri, avremo invece meno persone, meno consumatori, ma tante cose quante prima.
Ossia con un crollo degli asset inutilizzati post shock, ossia post liquidazione di gran parte dei consumatori.
Se partirà, in tal caso, come penso, l’accaparramento dato da una società che implode dal basso e che quindi svenderà i propri beni per sopravvivere, a prezzi di realizzo, ci sarà un surplus di case ad esempio, ma non solo. E dunque l’accaparramento avverrà da parte di chi, senza guerra vera, non verrà privato dei propri averi (le elites che tifano oggi per il reset, ndr).
Il completamento del piano sarà semplicemente la sostituzione delle persone perite nel mini-Schump, persone carissime, nel senso che costavano come pensioni, stipendi e sanità, ecc., con gente non conscia dei propri diritti e senza crediti con la Stato, ad esempio come pensioni: ad esempio gli immigrati di colore, moderni schiavi, fatti arrivare apposta dall’Africa proprio perchè ignorano i propri diritti.
La costante, nel caso? I politici che si prestano a tale gioco al massacro, con la promessa di conservare la cadrega.
Alla fine arriviamo lì, al neofedualesimo+, alla realtà distopica.
Ovvero, si tratta precisamente della realtà che ci raccontano ogni giorno i fautori del Reset, per farcela accettare, ma senza spiegarci i dettagli.
Chiaro, per arrivare a tali estremi vanno cancellati i puntelli sociali che hanno sostenuto la razza umana per secoli, a partire dalle religioni. E bisogna anzi distrarre le genti che saranno soggiogate con falsi problemi, dal femminismo mutato in LGBT, al rispetto per l’ambiente mutato in green a tutti i costi, anche se inquina di più. Moderni dividi et impera insomma, per fare in mondo che chi perderà tutto sia comunque se non felice, non troppo infelice, visto che sarà comunque prescelto per sopravvivere.
E’ tutta economia, è tutto interesse particolare/di qualcuno, basta che si sappia.
La salvezza? Sorry, nessuna.
La speranza? L’inflazione, che se sale molto può far saltare tutti i piani dei pro-Reset. Ben ricordando che l’Italia è la prima nella lista dell’azzeramento interessato.
Auguri-
MD
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