Rilanciamo questo articolo dell’amico Luca La Bella di Database Italia.
E’ un momento cruciale. “In questa protesta c’è una grande forza di origine spirituale” ha scritto in un post di Facebook, Davide Piccardo, ripreso per altro da Maurizio Blondet.
Queste proteste vengono dal popolo vero, quello che capisce che c’è qualcosa di sinistro nell’applicazione del Green Pass. E non lo comprende perché lo ha trovato scritto nei libri di storia o perché conosce Orwell e Huxley a memoria. No. Questo popolo si ribella perché una voce interiore fortissima e pervasiva parla nei loro cuori.
Sempre più italiani si accorgono di essere finiti in una spirale d’inferno senza essersene accorti.
Non sappiamo come finirà questa storia, ma sappiamo che sempre più persone cominciano a capire che se vogliono essere liberi, devono lottare.
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Di Luca La Bella di Database Italia
La protesta di piazza Tienanmen fu una serie di manifestazioni popolari di massa, che ebbero luogo principalmente in piazza Tienanmen a Pechino dal 15 aprile al 4 giugno 1989 e culminato nel cosiddetto Massacro di Piazza Tienanmen. L’esercito cinese armato con fucili d’assalto e carri armati aprì il fuoco contro i dimostranti. La stima dei morti varia da parecchie centinaia a parecchie migliaia, con migliaia di feriti. Le proteste videro la partecipazione di studenti, intellettuali e operai. Il simbolo forse più noto della rivolta è il Rivoltoso Sconosciuto, uno studente che solo e disarmato si parò davanti a una colonna di carri armati per fermarli: le fotografie che lo ritraggono sono diventate celebri in tutto il mondo. Nonostante l’esito drammatico e un numero complessivo di vittime (morti, feriti e arrestati) ancora oggi incerto, la protesta diede modo all’estero di conoscere la repressione del governo cinese in tema di diritti umani e libertà di espressione.
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l’Alessandrino