La prof. Valentina Zharkova, già titolare di cattedra alla NorthUmbria University, ora professore Emerito e ricercatore privato, ci ha spiegato in questa intervista direi IMPERDIBILE molte verità purtroppo taciute dalla stampa generalista.
Partendo dalla sua pubblicazione di Nature del 2015, presentato al Royal Society of Astronomy (RAS) di Llandluno, in cui aveva perfettamente previsto l’avverarsi del prossimo raffreddamento globale, della durata di una trentina d’anni, a partire dal 2020. Previsione perfettamente azzeccata.
Interessante comprendere dalle sue stesse parole come la conclusione per cui il freddo sarebbe “arrivato” a farsi sentire sulla terra, sarebbe derivato da una ricerca che aveva altri scopi (…); ossia tale scoperta, come molte della grandi scoperte, è avvenuta per caso. Dunque tale enorme cambio di paradigma all’inizio non fu tutto sommato notato dai media; da qui la pubblicazione su Nature del 2015.
Solo per tradursi, 5 anni dopo, in un paper con molti dettagli in più sull’argomento. Paper poi ritirato in forza di un contributore che sembrerebbe aver ipotizzato a supporto della sua decisione errori basilari di calcolo (e con molti dubbi sui reali motivi, ndr). Errori che poi, secondo quanto riportato dalla prof. Zharkova, si sarebbero rilevati invece calcoli corretti, con i risultati pubblicati nel suo ultimo libro (…).
Parallelamente, durante l’intervista, la prof. Zharkova ha seguito un percorso didascalico entro cui è stato analizzato il metodo di calcolo della inferenza della CO2 sul clima come previsto dall’IPCC, rilevando potenziali errori di metodo.
Parallelamente è stato spiegato come sia davvero da attendersi una piccola glaciazione nei prossimi anni, con un incremento dei fenomeni di raffreddamento del pianeta nei prossimi anni (e non un riscaldamento globale….).
Addirittura, sono emersi due elementi sostanziali ulteriori. Il primo, che nel simil-minimo di Maunder (Modern (Eddy) Grand Solar Minimum) ci si attende di norma un incremento della sismicità e di vulcanicità terrestre, con aggiunta di sospensioni in atmosfera in grado di ridurre ulteriormente la temperatura terrestre, una sorta di “positive feedback”.
Il secondo elemento è che tale raffreddamento, sulla scorta degli studi di Schindell, su Science (2001), sembrerebbe doversi accanire soprattutto nell’emisfero boreale ed in particolare nel nord Europa (…).
Certamente tale intervista mette molta carne al fuoco, con argomenti da cui si potranno fare – riteniamo – interessanti estrapolazioni nei prossimi tempi.
Resta la constatazione di base per cui le scoperte, ossia i modelli, della prof. Zharkova sono davvero temibili in termini di effetti ipotizzati sulla vita terrestre, vista la rispondenza nella realtà fino ad ora; idealizzando, come corollario, anche una eventuale scarsità di risorse nei prossimi anni (…).
Quali potrebbero/potranno essere le conseguenze della eventuale concretizzazione di quanto sopra esposto sarà argomento da approfondire. Certo, se come sembra il 2021/22 sarà un inverno assai freddo soprattutto in Europa, le ipotesi della professoressa Zharkova dovranno iniziare ad essere valutate con estrema concretezza. E da una platea che certamente dovrà nel caso andare ben oltre alla cerchia meramente scientifica/divulgativa, vedremo (…).
Resta il fatto che ogni modello previsivo va sempre verificato coi fatti e coi dati. E la previsione della prof. Zharkova del 2015 si è dimostrata estremamente corretta, pubblicata su Nature, elemento sostanziale a supporto delle tesi proposte.
In ogni caso possiamo affermare che la presente intervista costituisce probabilmente una prima assoluta di un astrofisico di tale portata che presta la sua competenza per spiegare, per via mediatica, fenomeni fisici di cotanta portata per l’equilibrio terrestre; con un livello di dettaglio direi impressionante.
Siamo grati alla professoressa Zharkova di averci dato fiducia, nel contesto.
In tutto questo, speriamo di essere stati all’altezza nel fare le domande giuste, generando feedbacks comprensibili per i lettori e per i cultori della materia.
Prof. Valentina Zharkova – Northumbria University, Newcastle upon Tyne (UK)
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MD