Ci proponiamo di fare un’analisi sul perché della foga per imporre universalmente la terza dose di vaccino COVID. Analisi riteniamo fatta con metodo. Seguiteci, la situazione sembra davvero chiarissima.
Prima di tutto, le CONSTATAZIONI:
– di COVID si muore pochissimo ormai, ci sono cure efficaci (…); dunque il vaccino tecnicamente non solo non servirebbe, ma – in primis – rappresenta già un costo elevatissimo per la collettività, costi vaccinali pagati con le vostre tasse;
– anche da vaccinati si viene contagiati, le evidenze si sprecano in rete, dunque l’utilità del vaccino resta comunque dubbia (e senza considerare gli effetti collaterali anche gravi; memento come i media facciano passare una possibile patologia post vaccinale sempre più evidente, ossia la miocardite, come benigna; mentre invece di benigno non ha proprio nulla, visto che conduce statisticamente alla morte una percentuale di malati testati come tali in proporzioni elevatissime, a 5-10 anni, ndr);
– il vaccino non è stato testato adeguatamente, ossia in termini canonici, dall’EMA, fatto ormai risaputo e pubblico; comportando per altro un test “ongoing” sul vaccino*; ovvero completando i test di sicurezza (di norma preventivi) anche utilizzando le risultanze delle vaccinazioni in corso, ad es. come effetti secondari. All’uopo, sappiate che ogni somministrazione di vaccino COVID è dovutamente catalogata e tracciata in termini di tipologia di vaccino, flacone di provenienza, lotto, tipo di vaccino, effetti secondari, caratteristiche dei soggetti inoculati ecc.;
– si noti inoltre che la terza dose che si vorrebbe imporre nei prossimi mesi NON serve specificatamente per una nuova variante del virus, nè si tratta infatti di un nuovo siero. E’ precisamente lo stesso siero di prima: il fine della terza dose è solo aumentare in circolo di ogni vaccinato la quantità di principio attivo, qualunque esso sia e per qualsiasi fine (qui non discusso), visto che ad oggi non è ancora stato dichiarato apertamente ed ufficialmente il contenuto di detti sieri (…).
Ora le IPOTESI dell’analisi:
– gli effetti collaterali più deleteri dei vaccini avvengono di norma DOPO la seconda dose;
– dunque, resta comunque applicabile, a maggior ragione seguendo il principio della massima precauzione, di prammatica in casi simili, la massima di Paracelso secondo cui: “è la dose a fare il veleno“, massima validissima, da sempre (…);
– è in corso un test “ongoing“, come dimostrato nelle CONSIDERAZIONI sopra esposte, in cui sono testate attentamente le varianti di mix di somministrazione avvenute fino ad oggi sui vaccinati vs. ogni singolo vaccinato, opportunamente classificato.
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Dunque, l’ANALISI dei dati e del metodo:
– Nel corso di ogni test medico su medicinali si somministra, per ogni inoculazione, lasciando “lavorare” la statistica, o placebo [P] o principio attivo [V], di norma nella percentuale 50%-50%.
– Le vaccinazioni, nel caso fossero state effettuate/inoculate totalmente a caso (fatto direi da escludere, quanto meno in Italia alla luce dello scandalo romano sui “vaccini che invece erano placebo“, ma iniettati solo ai VIP,… , vadasi anche sopra, inchiesta immediatamente insabbiata, come succede normalmente nella corrottissima Roma che – lo ricordo – ha espresso, ultimo di una serie, anche il magistrato Palamara, ndr), avrebbero una permutazione teorica di vaccinazione – fatti salvi errore ed omissioni … – come segue, a seconda che si tratti di placebo inoculato (con doppio cieco, ovvero nessuno sa cosa sia iniettato, prima di tutto il paziente, Vaccino [V}, Placebo [P])
1. Vaccinazione V V P P
2.Vaccinazione V P V P
% dei vaccinati 25% 25% 25% 25%
Dalla tabella si evince, in termini teorici, in assenza di manipolazioni vaccinali (non sembra il caso, ripeto, vedasi lo scandalo di Roma – prontamente insabbiato – sui placebo iniettati al posto del principio attivo per ottenere il Green Pass ai VIP, ndr) che ad oggi, stante la seconda dose:
- solo il 25% dei vaccinati ha ottenuto la doppia dose,
- il 50% una dose sola,
- il 25% nessuna dose.
Ovvero, per ogni classe di inoculati abbiamo che questi corrispondono ciascuna a 14.25 milioni di persone, sulla base di 57 milioni di abitanti italiani, con copertura vaccinale assoluta (ossia considerando il 100% della popolazione, fatto comunque NON vero, vedasi oltre).
Se si considera invece una copertura vaccinale pari all’80% si ottengono 11.4 milioni di persone per ogni classe; ovvero 11,4 milioni di persone che hanno ottenuto due dosi di vaccino senza placebo. E 22,8 milioni di persone che hanno ricevuto una sola dose di vaccino.
Invece, con una copertura vaccinale assoluta del 70%, per ogni classe si arriverebbe invece a 9.98 milioni di persone, ovvero 9,98 milioni di persone avrebbero ricevuto due dosi di vaccino (senza placebo) e così via.
Chiaramente, gli effetti “pieni” del vaccino, qualunque essi siano (nel senso, siano essi per fini di configgere il virus o per indurre effetti collaterali non importa) si hanno solo con almeno due dosi di principio attivo ricevuto con l’inoculazione.
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Prova ne è che anche gli effetti collaterali più pesanti si hanno solo in presenza di doppia dose di vaccino, dopo le due somministrazioni, effettuate in teoria seguendo un ordine perfettamente casuale (…).
A parte che qualche scandalo è stato evidenziato (dal prof. Meluzzi – mai denunciato per aver detto il falso – oltre allo scandalo scoperto dai Carabinieri a Roma ed emerso su vari organi di stampa sui placebo somministrati come vaccino a VIP, vedasi LINK, LINK), essendo la casta romana coinvolta nel progetto di vaccinazione surrettizia, esiste più di un dubbio che le somministrazioni possano – anzi, direi con enorme probabilità – TRUCCATE, favorendo ad es. con il placebo senza rischi gli amici degli amici (…), dalla tabella delle permutazioni sopra presentata si capisce benissimo che, per aver il “completamento degli effetti vaccinali“, ossia somministrare ALMENO ad una larga fascia della popolazione la doppia dose [2V] di principio attivo, è necessario un ulteriore round di vaccinazioni, ottenendo mediamente una percentuale del 50% della popolazione almeno con doppia inoculazione di principio attivo. Ossia, tali vaccinati avranno effetti del vaccino “PIENI”.
Oggi, notate bene, all’atto della seconda dose, SOLO il 25% della popolazione è stata vaccinata, STATISTICAMENTE, con doppia dose di principio attivo!
Da qui la necessità di una terza dose, che porterà le percentuali a diventare come segue:
1. Vaccinazione V V V V P P P P
2.Vaccinazione V V P P V V P P
3.Vaccinazione V P V P V P V P
% dei vaccinati 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8
sieri inoculati [xV] [3V] [2V] [2V] [1V] [2V] [1V] [1V] [0V]
Dove 1/8 rappresenta il 12,5% di incidenza, per ognuna delle classi; [x] il numero di sieri inoculati per classe di vaccinati.
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Arriviamo alla DISCUSSIONE dei dati:
Razionalizzando, con la terza dose avremo:
3 dosi di Vaccino = 12.5% della popolazione [3V]
3 dosi di Placebo = 12,5% della popolazione [0V]
2 dosi di vaccino = 37.5% della popolazione [2V]
2 dosi di Placebo = 37.5% della popolazione [1V]
Stante la popolazione italiana stimata in 57 milioni di persone, aggiungiamo alle elaborazioni di cui sopra anche le persone coinvolte nelle vaccinazioni per ognuna delle 4 fasce/classi [3V] [2V] [1V] e [0V=P], dove il numero rappresenta quante dosi di principio sono state inoculate ad ognuno e ad ogni classe di popolazione, mentre V significa vaccino, ossia principio attivo somministrato:
3 dosi di Vaccino [3V] = (7,12M di persone, a copertura vaccinale 100%)
3 dosi di Placebo [0V] = (7,12M di persone, a copertura vaccinale 100%)
2 dosi di vaccino [2V]= (21.37M di persone, a copertura vaccinale 100%)
2 dosi di Placebo [1V]= (21.37M di persone, a copertura vaccinale 100%)
Correggiamo dunque i numeri sopra ipotizzando una copertura vaccinale all’80%, “conto della serva”, e otteniamo quanto segue:
3 dosi di Vaccino [3V] = (5.7M di persone, a copertura vaccinale 80%)
3 dosi di Placebo [0V] = (5.7M di persone, a copertura vaccinale 80%)
2 dosi di vaccino [2V] = (17.1M di persone, a copertura vaccinale 80%)
2 dosi di Placebo [1V] = (17.1M di persone, a copertura vaccinale 80%)
Se poi alla copertura vaccinale venissero COMUNQUE esclusi, come ritengo sarebbe giusto, i bambini sotto i 16 anni, possiamo usare una copertura vaccinale media del 70%, per rappresentare più correttamente la situazione, avremmo la tabella che segue:
3 dosi di Vaccino [3V] = (5M di persone, a copertura vaccinale 70%)
3 dosi di Placebo [0V] = (5M di persone, a copertura vaccinale 70%)
2 dosi di vaccino [2V] = (15M di persone, a copertura vaccinale 70%)
2 dosi di Placebo [1V] = (15M di persone, a copertura vaccinale 70%)
Finalmente possiamo concludere che, con la terza dose completata per tutti, avremmo che circa 20 milioni di persone avrebbero ricevuto ALMENO due dosi di principio attivo, di cui 5 milioni addirittura tre dosi di principio attivo.
Stante il fatto che la terza dose in generale, viste le reazioni di forte protesta della popolazione, verrà inoculata ad una percentuale di vaccinandi MOLTO minore di quella per cui alla seconda dose (…), possiamo concludere che i valori di cui alla percentuale del 70% rappresentino un valore massimo di stima.
Più propriamente possiamo dedurre che, con la terza dose avremo dai 15 ai 20 milioni di persone che avranno ricevuto almeno due dosi di vaccino con principio attivo.
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CONCLUSIONI (necessariamente parziali)
Con il fine di avere un bacino sufficiente di utenza che sperimenti, nel caso, gli effetti “pieni” del vaccino con ALMENO doppia inoculazione di principio attivo, abbiamo dimostrato come sia necessario fare in modo che venga attuata l’inoculazione della terza dose; ossia arrivando ad inoculare attorno al 50% della popolazione con doppia inoculazione di principio attivo (ben notando comunque la reticenza diffusa ad accettare questa ulteriore imposizione, oggi, vedasi oltre).
Il rischio: PREVISIONI ELABORATE DA DEAGEL.COM NEL 2016 PER IL 2025 (oggi tali previsioni sono sparite dal sito)
Solo con la terza dose si può infatti fare in modo che le percentuali di coloro, tra gli italiani, che sperimenteranno gli effetti del vaccino “completi” ovvero “pieni”, ergo con doppia dose di principio attivo somministrato, avendo raggiunto in tali soggetti il fine ultimo della vaccinazione di massa, siano in numero sufficiente quanto meno a livello statistico (per l’immagine sopra, tabella di DEAGEL.COM, vedasi LINK).
Come ben capite, non vogliamo disquisire se il fine di questa (folle) politica praticamente SOLO ITALIANA di inoculazione di massa di un vaccino di fatto non testato canonicamente dall’EMA (ovvero tecnicamente sconosciuto negli effetti collaterali), vaccinazione surrettizia ed anzi obbligatoria addirittura per lavorare, in un contesto in cui si arriva anche a vietare le proteste anti Green Pass (notizia di oggi, vedasi in calce, ** ndr), sia un fine nobile o meno, sanitario o meno, eugentico o meno.
O che dir si voglia (…).
No, qui vogliamo solo spiegare la situazione in termini logici e metodologici a cui, purtroppo, la stampa vi ha disabituato.
A riprova del fatto che chi scrive ha mille dubbi in riguardo a codesti metodi e pure codesti fini (…), ossia NON fidandosi punto della casta romana fino ad oggi capace solo di fare enormi danni al Paese, riportiamo ad esempio uno strano caso medico-giornalistico passato in sordina, sotto.
E’ “la dose che fa il veleno”? Chissà… [Paracelso docet]
Notiamo sopra che, per gli anziani italiani, lo Stato ha previsto un richiamo di vaccino con dose DOPPIA rispetto a quanto previsto/indicato/consigliato dal produttore Moderna: come mai proprio in Italia succede questo? Come mai proprio agli anziani italiani questo “trattamento speciale”?
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Alla fine di questa lettura spero restiate, dopo aver adeguatamente meditato sul presente intervento, con un solo argomento (comunque ve la raccontino): per chi ha ordito/organizzato/implementato il piano della vaccinazione di massa in Italia, è assolutamente necessario arrivare alla terza dose.
Chi ha capito “il concetto“, bene. Chi non l’ha capito, bene uguale, lo scopo qui è infatti solo dare gli strumenti/elementi per verificare se avete ancora un cervello funzionante, non di dirvi come detto cervello debba essere eventualmente usato (Attali comunque aveva ed ha ragione, nel contesto, … , ndr).
Le risultanze degli atti messi in pratica in Italia – IN OGNI CASO – le capiremo a breve, diciamo durante il 2022: i FATTI non mentono mai, siamo al dunque!
(Le parole invece si, mentono, eccome)
Auguri a tutti.
MD
Image: thanks to Julia Koblitz, https://unsplash.com/photos/RlOAwXt2fEA
* (quando le altre fasi, I e II, sono terminate, la III fase, quella “ongoing” di fatto si chiama anche “test sul campo”; per ogni medicinale testato dall’EMA; ossia tutti, sono previste le tre fasi, I, II, III, canoniche preventive, ma NON per i vaccini COVID, in quanto sotto autorizzazione temporanea di utilizzo, ndr),
** Circolare del Ministro degli Interni che limita qualsiasi tipo di protesta di piazza, per qualsiasi ragione (sembrerebbe quasi di essere tornati indietro di circa 100 anni, quando Benito Mussolini teneva l’interim agli Interni praticamente durante tutto il Ventennio, ndr):