Charles H. Smith per Zero Hedge
Quiz veloce: in tutta la storia, quante superpotenze hanno ancorato la loro valuta a quella di una superpotenza rivale?
Risposta: solo una, la Cina, che àncora la sua moneta al dollaro USA. Il peg (*) viene posto un po’ di qua e un po’ di là, ma il valore dello yuan è comunque stabilito dallo Stato Cinese e non dal mercato (**).
Seconda domanda: ancorare una valuta a quella della potenza rivale è un segno di forza? La risposta è ovvia: no.
È, al contrario, un segno di debolezza. Una vera potenza finanziaria emette la propria valuta e fa in modo che sia il mercato globale delle valute [Forex] a fissarne il relativo prezzo/valore.
Il potere finanziario si fida del mercato per scoprire il valore/prezzo di una moneta e lo Stato che l’ha emessa risponde alzando o abbassando i rendimenti sui suoi Titoli, ma anche con altri strumenti.
Se la nazione emittente non permetterà agli utenti e ai proprietari di scoprire il prezzo della sua valuta, pochi la vorranno perché non possono fidarsi di un prezzo arbitrario fissato dallo Stato e non dal mercato.
Questa realtà si riflette nel grafico sottostante che indica la quota relativa di alcune valute nei pagamenti, nei prestiti e nelle riserve globali. Per la valuta cinese, lo yuan, il segnale è rumoroso: il suo ruolo globale è vicino allo zero.
Perché la Cina si aggrappa al controllo statale nella valutazione della sua moneta? La risposta è ovvia: l’economia e il ruolo globale della Cina sono troppo fragili per assorbire variazioni importanti del valore della sua moneta, in su o in giù.
Una grave perdita del suo potere d’acquisto aumenterebbe il costo dell’energia e delle altre importazioni, mentre un importante rafforzamento schiaccerebbe la competitività globale dei suoi beni e dei suoi servizi.
A chi pensa che la Cina toglierà il peg sulla sua moneta perché è sostenuta dall’oro, ricordo che “sostenuto dall’oro” significa “convertibile in oro”.
Se lo yuan s’indebolisce e i proprietari di questa valuta decidessero che l’oro sia una scommessa più sicura, la Cina dovrà scambiare lo yuan con l’oro se vuole essere coerente con la sua pretesa.
Se non lo fa, significa che la valuta non è convertibile in oro e che quindi anche lo yuan è una valuta-fiat sostenuta dal nulla.
Se la Cina ambisce allo status di superpotenza, dovrà emettere la sua moneta in quantità importanti e lasciare che sia il mercato FX globale [Forex] a scoprire il suo prezzo.
Qualsiasi cosa in meno lascerà la Cina dipendente dagli Stati Uniti e dalla sua valuta, il dollaro.
Se la Cina è così potente, perché non lascia fluttuare la sua valuta sul mercato FX come le altre nazioni commerciali?
Fino a quando la sua moneta non fluttuerà liberamente in modo tale che il prezzo venga fissato dalla domanda e dall’offerta, il ruolo globale della Cina nei pagamenti, nei prestiti e nelle riserve rimarrà vicino allo zero.
Quest’intrinseca debolezza sembra essere insormontabile per la Cina.
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(*) peg = tasso di cambio della valuta nazionale rispetto ad un’altra valuta
(**) Ad essere precisi, varie nazioni hanno usato monete d’oro coniate da potenze rivali – quelle spagnole, ad esempio, erano usate dappertutto – ma oggi stiamo parlando di valute legali sostenute dalla domanda e dall’offerta, non di monete d’oro intrinsecamente preziose
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Link Originale: https://charleshughsmith.blogspot.com/2019/05/chinas-insurmountable-global-weakness.html
Scelto e tradotto da Franco
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