Bollorè lavora per lo stato francese? Prima posiziona la Francia/Vivendi in Mediaset, per comprare l’anima “panem et circensis” dell’italico popolo, con un pallone e qualche tetta di plastica con accento parigino. In parallelo cerca l’acquisto di Telecom Italia. Ossia dell’azienda che gestisce il quinto patrimonio mondiale di cavi per comunicazione, eredità di Italcable, che non a caso si scriveva in inglese.
Tutto questo appena prima del Patto del Quirinale, che dovrebbe/dovrà – vedrete – cedere gli asset di pregio italiani a Parigi. Ed ecco che capitano due cose: Drs, ex di Finmeccanica, viene portata fuori dal perimetro di Leonardo, per impulso USA. Infatti a Washington sanno che la Francia vuole la difesa italiana ossia Leonardo; dunque Drs, leader nelle comunicazioni militari USA, deve restare americana. Ecco la genesi dello Spin-off di Drs dunque, Minniti a garanzia (forse…).
Piccolo trafiletto di Repubblica, stile “pive nel sacco”…
In ultimo, il colpo di scena: Bollorè, che da 5 anni ha acquisito Telecom Italia a prezzi da amatore assai più alti dell’OPA USA (si parla di un prezzo ben superiore all’euro, vs. 0.505 offerto da KKR, ndr), si vede sfilare il boccone in extremis, 5 giorni prima dello scellerato cd “Patto del Quirinale“. Oggi, puntuale, Bollorè dice “Opa USA troppo bassa su Telecom” mentre gli “italiani” de Roma-Parlamento – ignavi, come sempre – tacciono; peccato che tutto fosse cucinato affinchè Telecom Italia fosse comprata a prezzi anche minori, post firma di detto trattato (…). Ma dai francesi! (Enrichetto Letta pensava di essere diventato un genio….)
La triste considerazione è che il tavolo dell’ultima svendita italica è stato apparecchiato, con Draghi. Tutto come previsto da Cossiga.
Quello che deve invece essere decodificato è che una certa massoneria, quella che “balla” tra Parigi, Roma, Londra ed Edimburgo, è precisamente la stessa a cui molti che hanno lavorato nelle banche centrali probabilmente rispondono.
La massoneria/guardia scozzese infatti era quella della scorta di Giovanna d’arco, ricordando che la Giovanna era cattolica. La storia della guardia scozzese in terra di Francia ne è l’anello di congiunzione; in fondo lo stesso anello che lega Cameron alla dinastia Astor, la cui moglie (di Cameron) è stata cresciuta nella religione cattolica nella scuola primaria (…).
In tale contesto si innesta la diciamo predilezione francese per l’Italia, con la sua presenza garantita da una comune (?) vena cristiana, ma di convenienza. Se andiamo indietro di 85 anni scopriamo infatti che Mussolini, nei tanti errori fatti, soprattutto di percezione pubblica dei suoi fini, anzi nel combattere i movimenti anti-italiani governati e finanziati dall’estero ovvero da Parigi, ebbe proprio la Francia come primo avversario.
Affermare che la dichiarazione di guerra alla Francia fu una stupida improvvisazione del Dux significa non aver studiato la storia: da Giustizia e Libertà alla quasi totalità dei movimenti anti- italiani più che anti-fascisti durante il ventennio, di fatto tutti erano basati in Francia, che proteggeva gli anti-regime italici per destabilizzare il Paese (come, non a caso, avrebbe poi fatto Mitterand con le brigate Rosse, ndr).
L’errore che fece Mussolini e le sue polizie fu piuttosto di perseguitare tanto gli italiani quanto i nemici esterni dell’Italia, vista con freddezza a quasi 100 anni di distanza (…).
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Naturalmente inutile chiedere di condividere valutazioni di questo tipo a FdI, oggi: vivono di slogan, se va bene. Come inutile evidenziare come la loggia UR a Roma (barone Evola), fu una loggia di una corrente massonica inizialmente legata al fascismo, visto che all’inizio Mussolini andò al potere anche grazie alla massoneria. Solo per vedersi, la stessa “certa massoneria”, messa tra gli avversari una volta che il Duce prese il potere. Forse perchè era chiaro che il livello superiore della massoneria italica stava all’estero (la branchia più pericolosa per gli interessi italiani era ed è quella legata alla Francia, ndr).
Per dirvi, oggi abbiamo le famose “UR lodges” a governare il mondo, tanto per farvi capire l’importanza di una certa radice (…).
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Come il caso AUKUS ha dimostrato, il potere anglo è finalmente in guerra con l’EU e quindi, militarmente, con la Francia. Questa mossa su Telecom Italia, con gli USA che sparigliano le carte all’89. minuto, è pari, se volete, a livello informativo, alla mossa anti-francese coi sommergibili di Parigi non venduti a Sidney.
Gli americani, se non vogliono perdere l’Italia, devono dare un segno. Che temo arriverà a breve, in grado di sconvolgere la Repubblica come ai tempi di Montecassino (…).
Perchè, se è chiaro che Washington non può perdere l’Italia, è parimenti chiarissimo che non ci si potrà non sporcare le mani per fare in modo che lo status quo post Cassibile venga mantenuto.
I metodi? Sempre gli stessi.
Per vostra informazione, quello al borgo benedettino di Montecassino fu certamente l’attacco più anticipato e mediatico della storia bellica moderna: tutti sapevano sarebbe stato distrutto, sapendo anche il giorno, era stato comunicato. Il motivo di cotanto dettaglio? Far capire che gli anglo non scherzavano ed era inutile opporsi. Dunque la prova di forza ripresa da tutto il mondo, per spaventare più che gli avversari, gli italiani. Anzi, coloro che ancora volevano stare coi nazisti, a Roma. Ovvero i gerarchi romani, forse anche quel Papa che non osteggiava i nazisti, Papa Pacelli (al contrario del suo predecessore, morto il giorno prima di pronunziare il discorso che avrebbe condannato l’antisemitismo nazista ed il nazismo stesso, cfr. Papa Pacelli fece poi bruciare il testo del suo discorso già in tipografia, ndr).
Infatti il cd “bombardamento inutile” di Montecassino, militarmente parlando, come venne chiamato dagli storici, in realtà fu utilissimo per far dichiarare la resa a Roma, terrificando i romani tutti. Ovvero il messaggio fu: “oggi Montecassino, domani Roma?“. Infatti di lì a brevissimo Roma cadde.
(Oggi, qualche settimana e sapremo).
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Gli odierni gerarchi romani devono pensarci bene, con chi stare. Il rischio infatti è che a breve arrivi qualcosa di simile, fatta la tara per i tempi ed i modi diversi, oltre che per l’assenza di una guerra oggi non dichiarata, al segnale dato a Montecassino. A maggior ragione se si vorrà cercare di far diventare Telecom Italia – ossia i cavi informativi del mediterraneo – francesi. Ovvero azzardando una mossa romana militarmente anti-AUKUS.
Chiaramente, la nota triste è che l’Italia ormai è solo mero oggetto di scambio, non conta più nulla: non si tratta infatti di salvare Telecom Italia, ma solo di venderla a basso prezzo a chi comanderà domani, a Roma (…).
Nel contesto, KKR rappresenta davvero la lunga manus che conta degli USA. A partire dalla presenza negli alti livelli del super generale David Petreus, quattro stelle dei Marines, già a capo delle truppe in Iraq, in Afghanistan e Pakistan, poi direttore della CIA. Un peso massimo. E senza dimenticare che KKR fu e forse ancora è vicinissimo a Trump, come lo sono tutti i militari d’altronde (…). Draghi saprà valutare molto bene questo segnale.
Normale direi: dopo il tradimento dello Spygate italiano i militari USA hanno assimilato che non c’è più niente da salvare a livello politico in Italia, solo qualche cacicco raccomandato dagli avvoltoi a stelle e strisce, facilmente toscano, utile giusto per accaparrarsi qualche asset locale a basso prezzo pagando l’italica commissione. I politici falsi sovranisti italiani, uniti a tutto ciò che rappresenta l’area politica toscana (…), hanno fatto il “capolavoro al contrario” di far considerare l’Italia come totalmente inaffidabile, da qualsiasi parte la si guardi.
Tristemente, pagheranno gli italiani, oggi intenti a litigare fra loro per chi ha o meno il vax o la mascherina. Mentre gli viene tolto il sangue
MD