Tom Luongo per Gold Goats ‘N Guns
Se qualcuno s’illudeva che la Germania non fosse completamente sotto il controllo della “Gente di Davos”, quest’articolo di Politico dovrebbe aprirgli gli occhi.
In effetti, descrive cosa c’è scritto nell’accordo fra i tre Partiti alla base nuovo governo, gli obiettivi della coalizione e la tabella di marcia delle sue priorità politiche.
In breve, è la fedele trascrizione delle richieste di Davos che, al contempo, si è assicurata la sottomissione alla sua agenda di Christian Lindner dell’FDP.
Non ho intenzione di esaminarle tutte, una ad una. L’articolo di Politico lo fa abbastanza bene.
La cosa importante è che, alla luce del rilascio mediatico dell’OmicronVid-9/11, il nuovo governo tedesco stia servendo pienamente l’agenda dei suoi padroni di Davos.
Il fatto che OmicronVid-9/11 sembri essere il ceppo più mite e meno interessante del Covid-9/11 non dissuade i governi europei dall’annunciare programmi di vaccinazione forzata, compreso quello della nuova e fragile coalizione tedesca.
https://twitter.com/disclosetv/status/1465437014795378695?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1465437014795378695%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Ftomluongo.me%2F2021%2F11%2F30%2Fgermany-falls-completely-to-davos%2F
Mentre scrivo, questo tweet conferma che, sull’argomento, Lindner ha completamente ceduto.
Il nuovo Cancelliere Olaf Scholz e la maggioranza dei Presidenti dei singoli Stati stanno spingendo in questa direzione.
Speravo che Lindner, in Germania, potesse essere la “spina sul fianco di Davos”, ma sembra che non sia affatto così.
La capitolazione era stata preannunciata dal “ritiro” del super-falco-monetario, Jens Wiedmann, da Presidente della Bundesbank … “per trascorrere più tempo con la sua famiglia”.
Sì, raccontane un’altra, Jens.
La sola cosa che Lindner potrebbe fare, viste le circostanze, è di rallentare il lancio del “programma di vaccinazione obbligatoria” … ma non lo farà, a meno che il programma non passi attraverso il Bundestag e che sia profondamente impopolare fra gli elettori tedeschi.
Ma torniamo all’accordo di coalizione. Il documento va inteso come “acquisizione tedesca dell’intero continente” … e immagino sia stata questa la tangente offerta alla FDP per formare il nuovo governo.
In superficie, l’accordo cementa l’idea che la Germania sia responsabile dell’evoluzione dell’UE: da un insieme di stati indipendenti a una piena unione politica e fiscale, scavalcando qualsiasi considerazione dei governi nazionali.
Ma, allo stesso tempo, eroderà ulteriormente qualsiasi sovranità rimasta in Germania e in qualsiasi altro stato-membro dell’UE.
Davos è chiara su quale sia il suo piano: l’evoluzione dell’UE in un “superstato burocratico transnazionale” con zero responsabilità diretta della sua leadership verso il popolo.
Aspettarsi che questa coalizione faccia marcia indietro, ad esempio con Polonia e Ungheria sulle questioni dello “stato di diritto”, è pura fantasia.
Semmai, Berlino sta dando a Bruxelles un assegno in bianco per perseguire questi due Paesi più duramente che mai.
L’argomento decisivo è nelle disposizioni evidenziate qui sotto:
--- Più in generale, i tre Partiti hanno fissato l'obiettivo molto ambizioso di cambiare i Trattati dell'UE. L'accordo sostiene che la conferenza in corso sul futuro dell'Europa (un forum di discussione per possibili riforme dell'UE) debba "portare a un processo costituzionale e all'ulteriore sviluppo di uno stato federale europeo". Questa posizione non andrà affatto bene ad alcune capitali dell'UE - come Varsavia o Budapest - che, probabilmente, porranno il veto a qualsiasi mossa del genere. --- Per quanto riguarda la politica estera e la difesa, l’accordo di governo chiede una riforma della politica estera dell'UE, ovvero la creazione del “Servizio Europeo di Azione Esterna”. Inoltre, spinge l'UE a superare l'unanimità nelle mosse di politica estera – una barriera che l’UE ha faticato a superare su questioni fondamentali, come ad esempio il rilascio di una qualsiasi dichiarazione sulla repressione cinese a Hong Kong.
Inoltre, per meglio vendere all’opinione pubblica la trasformazione dell’UE in una depravata tecnocrazia, i tedeschi spingeranno per “elezioni democratiche più dirette” in tutto il blocco, in modo tale da eleggere direttamente la leadership della Commissione Europea.
Guardate tutti … eccovi la democrazia!
Si tratta, semplicemente, di uno “specchietto per allodole” volto a ottenere un’ulteriore integrazione politica, visto che i governi nazionali controllano ancora chi li rappresenta nella Commissione.
Considerando (come abbiamo già visto) che Davos e l‘UE hanno il pieno controllo degli “apparati di partito” di ogni grande Paese e che gli elettori si dividono fra cinque o sette Partiti in ognuno di questi Paesi, le elezioni diventerebbero una specie di scherzo: la coalizione che finirebbe per governare non assomiglierebbe affatto a ciò che la maggioranza degli elettori ha effettivamente votato. Come già successo in Italia, Repubblica Ceca e Austria.
Davos controlla le “coalizioni di governo” di tutti i Paesi, tranne Ungheria e Polonia. Crea l’illusione di una maggiore democrazia, della promozione dei “valori europei”, ma in realtà consolida il controllo della burocrazia di Bruxelles.
Per me, la cosa più insidiosa (in quel documento) è la richiesta della Germania di porre fine all’unanimità all’interno del Consiglio Europeo sulle questioni di politica estera.
È la ragione per cui Ungheria e Polonia sono state in grado di combattere le peggiori avances di Bruxelles e di mantenere una certa parvenza d’indipendenza.
Tenendo in ostaggio la politica estera dell’UE, più volte i due Paesi sono stati in grado di rallentare e/o forzare alcune correzioni di rotta.
Sono state azioni di logoramento mosse dai Primi Ministri Orban e Morawiecki che speravano di sopravvivere all’UE, sullo sfondo delle rivolte popolari contro Bruxelles.
La Polonia, però, ha ripetutamente tradito i suoi alleati di Visegrad come conseguenza della sua russofobia, che gli eurocrati e i britannici hanno usato più volte a loro vantaggio.
I polacchi continuano a “far piedino”, cercando di mettere l’UE contro la Russia per ottenere ciò che vogliono … ma tutto quello che ottengono è di legarsi ancor più strettamente al “chinese finger trap” dell’UE, alienandosi ulteriormente i russi.
Se i tedeschi fossero in grado di far passare tutto questo, riscrivendo i Trattati Europei secondo quanto sostenuto in quest’accordo di coalizione, allora potranno completare la trasformazione dell’UE in EUSSR.
Quest’accordo è peggiore di qualsiasi cosa mi sarei mai aspettato, visto il coinvolgimento della FDP.
La pressione su Lindner dev’essere stata immensa e lui, probabilmente, ha accettato sperando di poter almeno rallentare quest’accordo, stringendo i cordoni della borsa.
Con l’AfD che non ha partecipato alle elezioni di settembre non c’è più, semplicemente, la volontà politica di opporsi a quello che sta accadendo.
Tutto questo potrebbe cambiare nel corso del 2022 e, quindi, i sondaggi tedeschi saranno da tenere d’occhio molto attentamente.
Detto questo, ho il sospetto che quest’accordo potrebbe andar bene agli elettori tedeschi, perché sembra che possa espandere il potere della Germania all’interno dell’UE, alla quale sono ancora in maggioranza a favore.
Da notare, tuttavia, quanto velocemente Olaf Scholz (il nuovo Cancelliere), dopo aver respinto la scorsa settimana la richiesta della Merkel per nuovi blocchi sul Covid-19 (sembrando sorprendentemente indipendente), abbia poi cambiato rotta in relazione all’OmicronVID-9/11.
Alla fine, il suo governo è molto vicino ai desiderata di Davos. Comunque, la FDP potrebbe ancora essere un jolly, a seconda di come i sondaggi si sposteranno nei prossimi sei mesi.
Ma, a questo punto, sembra abbastanza ovvio che non ci sia alcuna volontà di muoversi contro l’agenda di Davos, che consiste nel far crollare l’economia europea e distruggere la formazione di capitale, dopo aver preso il controllo delle Istituzioni Europee.
Il pericoloso accumulo di tensioni fra Ucraina e Russia, in relazione alle repubbliche secessioniste del Donbass, è legato inestricabilmente al cambiamento in atto nella governance della Germania — come anche la diatriba sul gasdotto Nordstream 2, cui il governo Scholz è favorevole.
Come sempre, l’UE e Davos vogliono la Russia come fornitrice di energia … ma come vassallo, non come partner.
Tuttavia, se c’è qualcuno che sta usando il Nordstream 2 come strumento politico sul resto dell’Europa, questo è la Germania non la Russia — perché saranno i tedeschi a controllare la distribuzione intra-europea dopo che il gasdotto sarà in funzione, non i russi.
Lo useranno come una clava per far passare molte di queste prescrizioni politiche.
Sono ancora convinto che il Nordstream 2 possa presto essere attivato. Potrebbero essere necessari ulteriori negoziati, ma entrerà in funzione.
Non sottovalutate il fatto che la Germania abbia fatto trapelare la sua lettera al Congresso degli Stati Uniti, volta a che il gasdotto non sia ulteriormente sanzionato, provocando danni irreparabili alle relazioni fra Stati Uniti e Germania.
Non si sa ancora se idioti come Ted Cruz (R-TX) alla fine capiranno. Con il vuoto di potere al vertice del sistema politico degli Stati Uniti, dove alle “scimmie volanti neocon” viene permesso di portarci sull’orlo di una guerra NATO contro la Russia (per l’Ucraina), tutte le scommesse restano aperte.
Sento ancora che una drammatica crisi del debito sovrano sia all’orizzonte e, con il Presidente del FOMC (Jerome Powell) che ha messo l’ultimo chiodo sulla bara della narrazione dell’“inflazione transitoria”, è chiaro che la parte politica statunitense contraria a vendere il Paese a Obama e a Davos sta vincendo.
Di conseguenza, per la nuova coalizione tedesca — che ha piantato la sua bandiera nel terreno dicendo “se l’integrazione dell’UE deve esserci, potrà esserlo solo alle nostre condizioni” — potrebbe essere troppo poco e troppo tardi.
Anche Lindner potrebbe non essere al corrente di tutto quello che sta succedendo. Non essere a conoscenza di tutte le sfumature del gioco potrebbe spiegare perché è andato avanti con questa follia.
Una volta che (analogamente a Powell e qualche altro qui negli Stati Uniti) avrà le idee più chiare su quello che sta succedendo, di quale sia il piano sottostante, potrebbe ritirarsi dalla coalizione.
In effetti, potrebbe essere il crollo di questo governo il catalizzatore della crisi del debito che ci sarà nel 2022.
Ma, per il momento, considererei la Germania un territorio completamente occupato da Davos — e il Paese una potenza economica del passato.
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Link: https://tomluongo.me/2021/11/30/germany-falls-completely-to-davos/
Scelto e tradotto da Franco