Perché l’amministrazione Biden non ha invitato al Summit delle Democrazie la Russia e la Cina? Perché invece ha invitato Taiwan, che fa parte del territorio cinese?
Una provocazione?
Una prevaricazione?
Ricordo ancora un commento che lessi sul blog di Maurizio Blondet l’anno scorso prima delle elezioni americane:
“Se Trump non verrà rieletto, ho la sensazione che qualcosa di estremamente sinistro camminerà sulla terra impunito”
Forse quel qualcosa di sinistro si sta aggirando per le contrade del mondo, perché avvenimenti sempre più agghiaccianti si stanno palesando.
Sappiamo che gli Stati Uniti con cui siamo in contatto non sono quelli descritti in questa intervista.
Non possiamo semplificare una nazione che se ci pensiamo bene ci ha dato così tanto negli ultimi 80 anni, nel bene e nel male.
Siamo in parte d’accordo con la lettura di Finian Cunningham degli Stati Uniti. Certo sappiamo che i Democratici e i Repubblicani non sono santi. E che una parte dei Repubblicani sono collusi con un potere sovranazionale inquietante che muove i fili della politica occidentale.
Ma non possiamo dire che Trump rappresenti quel suprematismo bianco e quel fascismo che si tira fuori quando non si sa cosa dire. Perché la classe lavoratrice (so che non piace ai socialisti) si è spostata e ha trovato nei Repubblicani trumpiani il loro riferimento.
Non si può parlare del fascismo come se fosse un fenomeno ciclico, come se fosse la nevicata che si verifica ogni inverno. Perché a furia di nominare questo fascismo e di cercare uno spauracchio, evocheremo qualcosa di alquanto peggiore del Ventennio.
Il fascismo è un fenomeno storico complesso che ha avuto la sua parabola nell’Italia della metà del secolo scorso.
Ecco come si esprime la neolingua: Trump è un fascista, ma non ha mai imposto nessuna delle follie che sono state finora messe in atto (e lo vediamo dagli Stati condotti dai suoi fedelissimi – De Sanctis in primis), mentre chi impone un obbligo vaccinale lo fa per amore della libertà.
E Trump ha destabilizzato l’America perché ha accusato i Democratici di aver rubato le elezioni.
Peccato che poi i radical chic americani lo abbiano dichiarato apertamente:
https://time.com/5936036/secret-2020-election-campaign/
Perché ricordo queste cose?
Le ricordo perché noi abbiamo una posizione precisa. E anche se auspichiamo l’avvento di un ordine multipolare fondato sull’armonia e sul rispetto siamo sempre dalla parte degli americani. E questo dev’essere chiaro.
Ringraziamo Finian Cunnigham per questa intervista.
A causa delle restrizione e delle regole incomprensibili che YouTube impone, sul social di Google abbiamo pubblicato solo una breve anteprima:
Potrete infatti seguire l’intera intervista su Rumble:
*****
l’Alessandrino