I conti sono presto fatti: un’auto elettrica, in condizioni ottimali, consuma circa 25 kWh per 100 km. Un’auto equivalente diesel, diciamo un 1.6 a gasolio, consuma circa 5-6 litri di gasolio per 100 km. Dunque con il diesel si spende circa 10 euro/100 km, ai prezzi attuali; ovvero 0.1 eur/km.
E per fare lo stesso tragitto con l’auto elettrica? Facciamo due conti.
Oggi il prezzo del power baseload per il 2022 è 220 €/MWh. Ovvero 0.22 €/kWh. Il prezzo della commodity rappresenta di norma circa 1/3 del costo totale al kWh. Ovvero, a 220 €/MWh si paga 0.66 €/kWh. Arrotondiamo al ribasso, scontando interventi governativi. Anzi ipotizziamo conservativamente un prezzo finale a 0.5 euro/kWh.
A tale prezzo al kWh, ripeto, cautelativo rispetto ad oggi, il costo per percorrere 100 km sarebbe 0.5 euro/kWh x 25 kWh = 12.5 Euro/100 km. Ovvero 0.125 euro/km.
Ovvero, pur utilizzando valori cautelativi rispetto al prezzo attuale, il costo variabile di percorrenza con l’elettrico sarebbe il 25% maggiore, circa.
Ma a tale costo si sommano anche gli altri costi, più o meno occulti, oltre a quelli di ricarica; dunque la situazione cambia e di molto: dal costo di sostituzione dell’auto termica esistente (che magari funziona perfettamente, ma le regole EU la svantaggiano, divieti di circolazione vari ecc.), inclusa la bassa autonomia, le attese di mezz’ora e più per la ricarica, ecc.; oltre agli inevitabili costi dell’infrastruttura ribaltati in bolletta, infrastrutture tutte da costruire, in tal caso – chiaramente – la differenza si fa molto più grande.
Ovvero, cautelativamente, tenendo in conto una stima grossolana – e cautelativa – dei costi di infrastruttura (senza lo smaltimento delle auto termiche vecchie ad esempio) si arriverebbe facilmente a 0.8-1 euro/kWh di costo per l’elettricità in alimentazione all’auto elettrica.
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Altro che transizione energetica: SALASSO GREEN!
Dunque, ricalcolando l’extra costo sulla base di, ad es., 0.8 euro/kWh incluso il costo nuove infrastrutture, in condizioni operative diciamo simili – sebbene il diesel sembra inquinino molto meno – avremmo che il costo di una ricarica elettrica costerebbe almeno IL DOPPIO di un diesel!
Come capite questa supposta rivoluzione energetica è una follia! Non migliora la vita dei cittadini, anzi la peggiora vista l’immaturità tecnologica. Ed in più indebita gli utilizzatori, facendo pagare di più per lo stesso servizio di autotrazione, sebbene sia molto meno “disponibile” (tempi di ricarica, indisponibilità e costo infrastrutture ecc.).
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Contributo esterno a questo intervento: sembra che i consumatori alla fine mica siano fessi! E magari iniziano pure ad arrabbiarsi (immaginate l’automobilista elettrificato dopo il 1.1.2022 alla ricarica, +50% di costo…)(NB: contributo ex post)
L’alternativa è che Draghi tolga tasse dall’elettricità, creando un buco impositivo nei conti dello Stato da colmare con tasse da un’altra parte. Un cane che si morde la coda insomma…
In tale contesto siamo precisamente a reclamare il nemmeno troppo celato intento di avere blackout in Italia il prossimo anno (forse con collaborazione francese?) (…). Ovvero di tentare di ammazzare l’economia italiana per abbassare il prezzo dell’elettricità e del gas, con il fine di aprire la porta all’ “avvoltoio” straniero, forse? Follia solo apparente,ì; infatti è inevitabile che cotanta follia si inquadri nel piano di Reset globale, ormai mainstream e reale, visto che è andato anche sulla copertina del Time!
Reset che avrà come primo obiettivo- lo ricordo – l’Italia! (facilmente, per farla diventare il paradiso dei miliardari, dopo aver magari depopolato alla bisogna la Penisola…, chissà, ndr)
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Eh eh eh… non diciamo niente valà… (nel mente il settore elettrico/gas implode,in Italia, fallimenti dopo fallimenti – work in progress -)
Forse l’unico vero lato positivo della presente crisi dei prezzi energetici SOLO in EU (perchè all’estero dove si usa più estensivamente – anche prospetticamente – un mix di petrolio, gas, carbone per la produzione energetica, tale crisi energetica di fatto non esiste) è forse solo mettere in discussione l’economicità – oltre che l’inquinamento – dell’auto elettrica. Auto (elettrica) che sta in piedi solo se il costo del kWh è molto minore del livello attuale.
E’ ad esempio notizia degli scorsi giorni che la Polonia, grazie al carbone, è rimasta relativamente immune dalla crisi energetica EU (in EU invece la crisi c’è perchè i paesi del nord EUropa l’anno scorso non hanno stoccato gas come invece facevano tutti gli anni; e la Francia ha incredibilmente tolto capacità nucleare all’apice della crisi, evidentemente per finalizzare il “suo” co-piano, ndr).
Noi, per altro, da anni stiamo spiegando la follia del riscaldamento climatico – prettamente di radice EU – quanto meno per come ci è stata raccontato; di fatto un fenomeno finalizzato appositamente – dati alla mano – a far cambiare l’auto in elettrica soprattutto in EU ed in parte nelle metropoli cinesi (…).
Ossia, lor signori, sappiate che siamo al cospetto di una nuova guerra geostrategica! In cui l’EU vuole imporre per via meramente normativa la sostituzione in seno al mercato unico del petrolio con l’elettricità – ossia con il gas – ma solo per evitare che si usi petrolio, che è in mano dai tempi di Yalta al mondo cd. anglo.
Dunque, per suffragare le ambizioni geostrategiche di Germania e Francia a nome dell’EU, paesi che hanno relativamente poco petrolio non essendo stati vincitori a tutto tondo della seconda guerra mondiale (…), i cittadini EU devono pagare svariate volte il costo che si avrebbe con diesel e benzina.
Ovvero, vi vogliono affamare, per interessi franco-tedeschi, in pratica.
Come ripetiamo da tempo, sta a chi attaccato difendersi. Dunque, la prima cosa da fare è terminare questa EU. Che – lo sappiamo – è in mano alla gente di Davos. Che poi sono i parenti dei nazisti di 75 anni fa, quanto meno nei metodi dittatoriali implementati.
Auguri a tutti! Stavolta l’EUropa penso farà più fatica ad essere salvata, rispetto a 75 anni fa…
MD
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Image: thanks to Ernest Ojeh , https://unsplash.com/photos/aEytUoE1Tkc