Abbiamo intervistato Andrea Cionci, storico dell’arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Si definisce ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi – vive una relazione complicata con l’Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore.
Un’intervista molto significativa sulla Chiesa. Si esplora il significato di essere cristiani.
Che cosa significa “uomo religioso”?
Che cosa sta accadendo all’interno della Chiesa?
Chi è il vero Papa?
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Innanzi tutto complimenti per la profonda, incessante, dettagliata e rivoluzionaria inchiesta che ha fatto luce sulla reale condizione di sede impedita del papato, e degli astuti stratagemmi messi in atto dal papa, affinché spurgassero quel sempre più disgustoso marciume massonico che ha tentato di impadronirsi e di distruggere la Chiesa da una sessantina di anni, stavolta dall’interno. Concordiamo su ogni singola virgola, ma vorremmo investigare sul rapporto dei gesuiti in tutta questa storia. Abbiamo di recente tradotto un interessante articolo da Strategic Culture (https://www.mittdolcino.com/2021/11/05/smontare-le-psy-ops-anti-cinesi-i-gesuiti-tavistock-e-la-battaglia-per-lanima-della-cina/) sul controverso ruolo che i gesuiti hanno sempre avuto talvolta nel fomentare contrapposizioni, in modo da guadagnare posizioni politicamente privilegiate. Come stanno le cose? come sono i rapporti con i RosaCroce e la mafia di San Gallo? Anche il loro ordine è stato compromesso attraverso le ben note tecniche Nazi prima, Stasi dopo, oppure in questo golpe globabalista i gesuiti sono parte attiva? E quindi, ne usciranno puliti o pagheranno pegno, scomunicati per l’ennesima volta? e in tal caso, come ne usciranno tutti i leader mondiali da loro formati (incluso i “white hat” tipo Trump)?
Grazie a Voi. Terrei innanzitutto a sottolineare una cosa: papa Benedetto non ha mai mentito. Lui ha detto sempre la verità. Come ho dimostrato: ha solo promanato delle leggi e fatto dichiarazioni.
Sono stati i suoi nemici a rovinarsi da soli, dominati dalla loro cieca brama di potere e dalla loro fretta. Diciamo che il papa, li ha “indotti in tentazione”, nel senso teologico originario dell’espressione, ovvero “li ha messi alla prova”.
E loro non l’hanno superata. Forse per questo Bergoglio ha rovesciato il senso del padre Nostro cambiando quella frase con “Non abbandonarci alla tentazione”.
Venendo alla Compagnia di Gesù, questa nacque come una potente macchina da guerra per la riconversione al Cattolicesimo romano delle regioni d’Europa che erano passate al Protestantesimo. Un’armata di preti-soldati-intellettuali che conoscevano e studiavano le più sofisticate tecniche di comunicazione e di persuasione.
Per questo motivo, conoscendo un certo qual loro potere “manipolatorio”, usato a fin di bene, lo stesso S. Ignazio impose che nessun gesuita potesse ambire al papato, un giuramento che è stato infranto da Bergoglio, come noto.
Come tutte le macchine molto potenti e molto sofisticate, basta però un piccolo difetto, la sregolazione di un piccolo ingranaggio che gli effetti divengono dirompenti. Grazie al loro sapere, i gesuiti imperversavano come precettori nelle corti d’Europa, venendo generalmente mal tollerati, tanto che il papa Clemente XIV Ganganelli dovette bandirli.
E’ possibile che pochi mesi dopo lo stesso papa fosse stato avvelenato, forse dai Gesuiti, con l’”acquetta di Perugia”, un tossico molto efficace. Basterebbe oggi fare un esame sui resti di quel pontefice, ma difficilmente la Chiesa attuale si presterebbe a un simile rilievo scientifico.
Da almeno un secolo, però, interi settori dei Gesuiti si sono completamente deviati contaminandosi con tradizioni gnostiche, cabalistiche, rosacrociane, massoniche, o pseudotali e hanno trovato nel modernismo postconciliare l’humus più fertile per questo tipo di involuzione. In sostanza, “guardando nell’abisso, alla fine ci sono caduti dentro” tanto che oggi il loro generale, Padre Arturo Sosa, ci dice che all’epoca di Gesù non c’erano i registratori.
Tutto torna. Tuttavia, tali contaminazioni hanno coinvolto non solo i Gesuiti, ma, sospetto, anche i Francescani: l’amore per la natura del Poverello di Assisi a volte si è intersecato con strani culti inerenti alla Madre terra. Ad esempio, nel 1744, il massone conte di Marsciano possedeva la Scarzuola, antico convento di S. Francesco poi trasformato in città ideale massonica nel 1957 dall’architetto massone Tomaso Buzzi. E come non ricordare la figura di quel francescano in ginocchio davanti alla Pachamama e al priapo nei Giardini Vaticani?
Che vi siano pseudo-interpretazioni in chiave ecologista-alchemica del devoto amore per il creato di S. Francesco? E’ un tema che bisognerebbe indagare.
Siamo d’accordo che senza la Chiesa, questo golpe non sarebbe mai arrivato a questo punto. La malvagia e la corruzione di questo clero, magistralmente smascherate dagli stratagemmi di Ratzinger, hanno tuttavia risvegliato le anime smarrite da anni di abbandono spirituale, attraverso la riscoperta del vetus ordo. Da dove può ripartire l’uomo comune, ormai senza più punti di riferimento, e senza più istituzioni credibili, per ricostruire dalle macerie di questa società?
Innanzitutto dobbiamo distinguere fra uomo moderno laico e cattolico. Il laico deve ripartire, a mio avviso, dal Pensiero Logico. Le poche verità oggettive che è stato dato all’uomo possedere sono frutto del pensiero logico, che, ancor oggi resiste nel tanto lodato mondo scientifico, ad esempio.
Viviamo in un’epoca in cui, però, chi segue in altri ambiti (come quello giornalistico) un pensiero logico viene ghettizzato come complottista: chiunque non “empatizzi” con il senso emotivo comune, ovviamente abilmente preconfezionato, passa per un sostenitore della Terra piatta. Non funziona così. Ci hanno provato anche con la nostra inchiesta, ma sono stati messi a tacere dai dati di fatto incontestabili e contra factum non valet argumentum.
Se l’uomo laico desidera riconoscersi in una sorta di pensiero superiore che trascenda il più gretto individualismo materialista, ritengo che debba riscoprire le uniche due realtà che lo superano e che possono dare un senso alla sua vita: la Famiglia e la Patria.
Parola desueta, la seconda, ma che racchiude quello che definirei il “senso di comunità sostenibile”: non ci si può riconoscere credibilmente nella “Famiglia umana”, perché questa è troppo variegata al suo interno, così come non ci si può sentire “parenti” di tutti gli abitanti della propria città. C’è bisogno di un fattore aggregante oggettivo: così come nella Famiglia il legame di sangue, così nel concetto di Patria è contenuto un insieme di valori, tradizioni, storia, destini e obiettivi comuni.
L’uomo religioso, deve riscoprire invece un certo spirito da “crociata”, direi. Stavolta non è il Santo Sepolcro ad essere occupato dai non-cattolici, ma il trono di Pietro. Se tutti i cattolici disertassero le funzioni e le catechesi dei preti bergogliani, se i fedeli chiudessero i cordoni della borsa, l’antipapato bergogliano svanirebbe in due settimane.
E invece una sorta di “egoismo-edonismo spirituale” conduce i credenti ad accettare compromessi con l’antipapato, grazie a una miriade di scuse, dalle più banali a quelle più sofisticate. Da quelli che si rifugiano comodamente nella preghiera, a quelli che fingono di non vedere, a quelli che si attaccano ad astruserie canoniche per negare l’evidenza.
Poi ci sono anche coloro che dicono peste e corna tutto il giorno di Francesco, ma lo riconoscono come papa e poi prendono l’eucaristia una cum papa Francisco. Al di là della validità o della liceità della cosa, mi pare evidente che si tratti di uno scendere a patti col nemico n.1 della fede.
E’ pensabile che i cristiani mettano temporaneamente da parte le loro differenze (a volte profonde) per allearsi di fronte al nemico supremo e ai suoi servi transu-disu-mani? E’ pensabile che a questa alleanza trasversale di uomini di buona volontà (a cui Viganò stesso ha fatto appello) si possano associare anche le altre religioni monoteistiche?
Recentemente, come sappiamo, un prete ortodosso ha urlato “eretico” all’antipapa Francesco. Un segnale interessante, ma credo che non avrà un seguito significativo: penso che questi panni sporchi dovranno essere lavati nella casa di Roma.
Mons. Viganò dice molte verità, ma purtroppo esita ancora su quella fondamentale: chi sia il vero papa.
E che la sua non sia una tattica solo per evitare una pseudo scomunica, purtroppo l’ho ravvisato in alcune pesanti frecciate che ha indirizzato al vero papa, in sede impedita, nelle quali gli ha dato del modernista, addirittura mezzo complice del Nuovo ordine mondiale.
Questa strategia temo che si rivelerà un suicidio. In primis perché Bergoglio può dire che anche i suoi peggiori nemici lo riconoscono come legittimo papa; in secundis, perché si crea scandalo: il papa è assistito dallo Spirito Santo e certo la terza Persona trinitaria non può assistere un vero papa intenzionato a fare quello che sostiene Mons. Viganò, cioè distruggere la Chiesa e preparare il terreno all’Anticristo.
La battaglia per salvare il cattolicesimo non potrà che essere lealista per il vero papa, cioè Benedetto XVI, che sia simpatico o meno, che la sua teologia piaccia o no.
A proposito, cosa aspetta il mondo islamico a denunciare il genocidio in corso, anche della loro gente? o pensano forse che sia un sacrificio accettabile con cui guadagnare la tanto agognata conquista dell’occidente? sono forse convinti che, nel caso questo scempio avrà successo, gli eletti kazari spartiranno la torta con loro?
Su questo non vorrei pronunciarmi perché non ho le competenze scientifiche per farlo, né conosco adeguatamente il mondo islamico.
Il Vaticano è sostanzialmente un paradiso fiscale. Cosa succederà quando i porporati collaborazionisti scopriranno che le loro attuali ricchezze (reali) verranno usurpate e sostituite dalle criptoricchezze fasulle di Schwab, evaporabili in un bit? Faranno ancora in tempo a pentirsi?
Fa parte di quel più ampio “Discorso del Cuculo” che ho ribadito più di una volta. L’alto clero conservatore si illude che Bergoglio possa mantenersi entro certi limiti e non ha compreso che l’antipapa ha un’agenda da completare.
Così come le uova dei passerotti vengono gettate fuori dal nido dal pulcino del cuculo, così molti prelati dovranno per forza farsi scomunicare, a meno di non ritrovarsi più cattolici. Già è stata abolita la messa vetus ordo: la prossima fermata sarà l’abrogazione del Sacrificio perpetuo e della transustanziazione.
Allora molti cardinali e vescovi saranno posti di fronte a una scelta ineludibile. Quindi, o si riconosce per tempo l’estraneo, il cuculo, il non avente diritto, oppure meglio indossare il paracadute.
A proposito di pentimento.. in effetti l’ipotesi è suggestiva.. noi non particolarmente, ma lei crede che magari tirando gli ultimi questo antipapa possa pentirsi e confessare?
Se Bergoglio si pentisse e si inginocchiasse davanti al vero papa entrerebbe nella storia come un gigante, come il Buon Ladrone, per esempio. Si trasformerebbe da cooperatore della verità inconsapevole a consapevole. I veri cattolici hanno il dovere di pregare per la sua conversione. Se devo essere sincero, però non sono ottimista: temo che l’uomo sia ormai irreversibilmente orientato a portare a termine la sua “missione”.
Lo ha fatto con una costanza, una brutalità, un’astuzia e una forza di volontà di fronte alle quali non si può che rimanere ammirati. Se fosse stato il vero papa e un vero cattolico, sarebbe stato un pontefice santo e grandissimo. Purtroppo sembra che il ruolo al quale ambisca sia un altro, diciamo “antagonista”, e dal punto di vista cattolico, spiritualmente dovrebbe rischiare grossissimo. Ma che fine farà la sua anima, non sta a noi dirlo.
Tornando all’aspetto tecnologico, il Vaticano non ha mai brillato per avanguardia, ma in tema di scienza e in particolare bioetica, sarà possibile in futuro (a gerarchia ristabilita e di nuovo guidata dallo Spirito Santo) immaginare un punto di vista comunque moderno, che valorizzi sempre il talento e la curiosità dei ricercatori, impedendo un rigetto e una deriva neo-oscurantista che impedisca al genere umano di scoprire le meraviglie e le leggi del Creato ancora sconosciute?
In questo senso la strada è stata già aperta da Papa Benedetto che ha sempre guardato alla scienza non come ad una rivale della fede, ma come ad una ulteriore conferma della stessa.
Appare ovvio anche ai laici, ormai, che la tecnologia ha fatto progressi tali da essersi resa ormai pericolosamente autonoma rispetto a qualsiasi forma di etica, sulla quale si è, invece, rimasti indietrissimo. Basti pensare che nel 2021 si considera ancora l’aborto come una “conquista civile” e si festeggia nelle piazze con tifo da stadio quando vince qualche referendum per il sì. Se stiamo a questo punto, figuriamoci come si potranno contrastare le folli derive transumaniste.
Diciamo che c’è però un meccanismo di sicurezza interno: più la tecnologia sarà evoluta e senza freni etici, più sarà amorale l’uso che se ne farà, peggiori e più dolorosi saranno i danni. L’unico dispiacere è per gli innocenti che ne faranno le spese.
La chiesa tedesca scismerà ancora o vista la mala parata ritirerà strategicamente per riprovarci alla prossima occasione?
Benedetto ha preparato lo scisma purificatorio. Gran parte della Chiesa tedesca è irrecuperabile e si scismerà ben volentieri, per poi nullificarsi come tutte le altre chieste protestanti. Si rimpinzeranno di ecologia, omosessualismo, abortismo, mondialismo e moriranno di indigestione. C’è però, credo, una parte cattolica minoritaria ma molto sana in Germania, poco visibile, che dallo scisma benedettino trarrà nuova linfa e nuovo orgoglio.
Sicuramente il piano non è quello, ma Putin ha rintuzzato la strategia globalista su diversi fronti, dalla Siria alla Libia, dalla Bielorussia al Kazakistan e all’Ucraina. A Bergamo ha mandato immediatamente i suoi esperti a campionare il virus artificiale per prendere opportune contromisure. Non si nota invece così apertamente il suo sostegno al papato e nessuna protezione nemmeno indiretta al papato in sede impedita. Lei ha notizie al riguardo che possano invece confermare una qualche forma di attività di protezione russa, per quanto ortodossa, a difesa della cristianità sotto pesante attacco nella sua capitale di sempre?
Putin ha Kirill e il suo riferimento è la Chiesa ortodossa. Credo che però guardi alle vicende di Roma con lo stesso occhio con cui guardava alle elezioni americane.
Penso non gli sia ignoto il fatto che lo sblocco della situazione papa-antipapa, probabilmente dovuto alla morte di uno dei due, scatenerà un effetto domino in tutto il mondo, con il crollo a catena di una serie di imposture.
La ringrazio ancora per aver accettato il nostro invito. Le assicuro che è una soddisfazione averla potuta intervistare.
Grazie a voi delle impegnative quanto stimolanti domande e un caro saluto a tutti i vostri lettori/ascoltatori.
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l’Alessandrino
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