Di German Gorraiz Lopez
Nel caso di una rielezione alle presidenziali di questa primavera, Macron cercherà di stimolare lo sciovinismo dei francesi ripristinando l’atavismo della Grandeur, dottrina che combinera il culto dell’indipendenza economica, politica e militare della Francia con il consolidamento della missione della Nazione e della cultura francese nel mondo.
Così, Macron assumerà il potere decisionale nella Difesa e negli Affari Esteri, che diventerà “il dominio riservato del Presidente” e adotterà un approccio “attivista” negli affari internazionali, facendosi coinvolgere personalmente e avendo come spina dorsale della sua politica estera “l’impegno nell’intervento umanitario e l’aumento del peso specifico della Francia nella geopolitica mondiale”, per cui la politica interna sarà ridotta a mero strumento della politica estera che servirà come catalizzatore dei valori della Grandeur. L’uscita della Francia dalle strutture militari della NATO e la rivitalizzazione della Francofonia saranno concepite come entità politica ed economica sulla scena mondiale all’orizzonte del 2025.
Questo implicherebbe la necessità di una “sovranità tecnologica e militare europea” che farebbe perno sulla “Force de Frappe” nucleare francese, il caccia europeo di sesta generazione (Airbus e Dassault) e il nuovissimo sottomarino missilistico nucleare di terza generazione SNLE 3G. Questa tesi che sarà promossa al vertice della NATO che si terrà a Madrid nel luglio 2022 e che potrebbe supporre l’inizio della scomparsa di una NATO che nelle parole di Macron al settimanale The Economist “è cerebralmente morta”.
Allo stesso modo, dopo la formazione del nuovo governo in Germania, potremmo assistere al rafforzamento dell’asse franco-tedesco come risultato di una tardiva riaffermazione della sovranità nazionale francese e tedesca, (facendo rivivere il trattato dell’Eliseo tra De Gaulle e Adenauer – 1963).
L’intesa franco-tedesca siglerà accordi energetici preferenziali con la Russia attraverso la rivitalizzazione dell’energia nucleare e lo sviluppo straordinario delle energie rinnovabili. Sarà il punto di riferimento politico-economico europeo per i prossimi cinque anni, non escludendo il ridisegno di una nuova cartografia europea che comporterebbe la liquidazione dell’attuale Unione Europea e la sua sostituzione con l’Unione Europea dei Sei (Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda e Italia), mentre il resto dei paesi europei periferici ed emergenti graviterà attorno a questo centro.
Link originale: https://www.mondialisation.ca/macron-et-la-nouvelle-europe/5664784