Non è che, come al solito, Berlusconi sapesse qualcosa in anticipo? Come vedete sta riproducendo con le mani il simbolo della Renault…
Ci associamo al monito di Fabio Lugano, calcando forse un po’ più la mano sugli aspetti diciamo comportamentali del governo italiano: va bene i migranti, ma con il blocco dell’immigrazione, sebbene dia fiducia, non si mangia. Invece con l’indotto della FCA sì che si mangia, o meglio si mangiava; dunque farsela scippare sarà drammatico per il Paese, inutile girarci attorno. Proponiamo dunque la versione di Fabio Lugano, grande amico di scenarieconomici.it, di lunga data. Il problema esiste e bisogna fare squadra.
Non saremmo stati in grado di scrivere meglio il pezzo da lui elaborato. Che vi proponiamo, sotto:
https://scenarieconomici.it/parigi-vuole-la-fca-ormai-e-andata-il-governo-deve-preparare-una-politica-industriale-per-il-futuro/
Nel contesto facciamo presente che l’Italia già si trova ad affrontare la prossima perdita occupazionale e di chiusure aziende dell’indotto dell’auto a ciclo termico oggi terziste delle case tedesche, in crisi, soprattutto nell’area lombardo-veneta. Poi c’è il problema ulteriore dell’auto elettrica, che sta causando crisi nel settore. Il motivo è semplice, aprite un cofano di un’auto elettrica e lo capirete: no radiatori, no tubi a pressione, no turbine, no raffreddamenti vari, no iniettori, no candele, praticamente uno spazio vuoto, no fusioni in ghisa o alluminio del motore. Sapete chi sono i principali terzisti dell’industria automobilistica tedesca? Gli italiani. Appunto, l’auto elettrica li ucciderà. E per una tecnologia che ambientalmente non ha senso, nè ambientale, nè economico visto che l’elettricità in EU continua in massima parte a prodursi da fonti fossili.
Dunque, a cotanta “botta” oggi si aggiunge anche la chiusura degli stabilimenti FCA in Italia, a favore di quelli francesi. Come pensate che andrà a finire? Non era meglio che Roma avesse richiesto il marchio Lancia, oggi defunto, come contropartita per non intralciare la fusione? Pensando poi al rilancio dell’industria nazionale? Ci vuole vision, che i nostri governanti sembrano proprio non avere.
Sui problemi dell’auto elettrica vi lascio ad un mio intervento di qualche mese fa, che spiega bene la situazione e l’assurdità dell’auto elettrica, dietro a cui si nascondo enormi interessi tedeschi:
Encore, sulle auto elettriche ed il riscaldamento climatico: le contraddizioni dell’Italia
Se poi volete capire cosa c’è dietro a Greta Thunberg sappiate che difende gli interessi tedeschi, di filiera, con l’auto elettrica al centro. In un gioco molto grosso, in cui a pagare il conto sarete voi. Ecco dunque il pezzo di approfondimento sulla Greta verdegermania, sotto, facendo notare che climate change (fasullo, almeno per quanto riguarda l’auto elettrica), crisi dell’auto europea e fusione FCA-Renault sono tutti pezzi di un unico puzzle.
Cosa c’è dietro Greta Thunberg, la bambina asperger che apparentemente “lotta contro i cambiamenti climatici”. Ossia, a favore di chi sta combattendo Greta? Per quali interessi?
Buona lettura
Mitt Dolcino
*****
Le immagini, i tweet e i filmati (i contenuti) pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.