La Germania sta subendo cd. “angherie” da inflazione, dagli USA. Chiaramente l’inflazione – un’arma ormai, a questi livelli, soprattutto contro i paesi che vivono di deflazione – doveva salire; ma era inizialmente una salita made in EU, controllata. Questo per altre ragioni: principalmente, riteniamo, per creare un’emergenza energetica atta a giustificare il North Stream II, appunto in emergenza. Grand- progetto i cui Francia e Germania hanno enormi interessi strategici ed economici..
Dunque, saldando i legami tra Russia ed Europa centrale, di fatto separandosi come interessi dal mondo anglo; ovvero saltando a piè pari il petrolio e dunque il petrodollaro (ecco il motivo geostrategico dell’auto elettrica in EU, a tutti i costi, ndr).
Chiaramente USA e soprattutto UK, due potenze marittime, non potevano essere d’accordo con tale schema.
Dunque ecco arrivare la guerra in Ucraina prolungata ad libitum, situazione che rischia di ammosciare l’economia germanica prima di tutte,s e si ferma il gas. E con il North Stream II che alla fine dovrà essere comunque fisicamente cancellato.
Ben inteso, visto il livello del debito statale germanico pari a meno del 60% su PIL a fine 2019, margine ce n’è, per la Germania. Il problema è che non ce ne sarà abbastanza per salvare anche i paesi europeriferici, feriti mortalmente dalla crisi e con un debito già elevato. Essi non avranno scampo: o depressione, da cui deriverà l’attacco geo-economico dei paesi centrali EU. O implosione socio-economica
E comunque, ripetiamo, tasse elevatissime.
Come diciamo da tempo, stando nell’euro di possibili soluzioni non ce ne sono: o tasse folli simil- confisca. O MES. O implosione. O colonizzazione, fino ad arrivare ad una guerra in cui l’Italia viene conquistata non solo economicamente. E con tasse enormi, comunque, ripetiamo.
In alternativa bisogna tagliare i costi, a partire da quelli che non fanno crescita. E chi è l’idrovora principe che consuma risorse senza creare valore, se non gli anziani? Ossia l’INPS, anche e soprattutto in Italia?
Appunto, l’Italia ha troppi pensionati. Che costano un occhio della testa: il rischio è che da qui in avanti a Roma pensino di eliminarli, i pensionati carissimi ed improduttivi. Magari per il tramite di qualche effetto collaterale a termine del siero COVID, effetto nefasto ed anzi mortale certamente non previsto? Ri-sottolineo il “nel caso”, verificheremo assieme.
Qui siamo.
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Si noti prima di tutto che il dollaro forte si concretizza – e poi si sgonfia – sempre in presenza di pressioni inflazionistiche o simili. O per qualche schema geostrategico, sempre a vantaggio di Washington, da tempi immemorie.
Gli USA col dollaro forte e CON L’INFLAZIONE la loro battaglia l’avranno vinta, alla fine di questo caos semi-controllato, soprattutto tra EU e Russia: infatti gli States al contrario dell’EU sono un paese ricchissimo di materie prime.- Quindi la salita dell’inflazione resta un problema relativo, visto che Washington può trarre profitto dalle sue stesse aziende legate alle risorse primarie, oggi dopate dai prezzi maggiorati causa pressione inflattiva (…).
L’EUropa invece sta sì avendo materie prime più care, ma assieme all’impossibilità di approvvigionarsi dalla Russia, con il blocco delle filiere e la disoccupazione elevata causa riduzione del commercio mondiale. Significa depressione, ma con inflazione (…).
Trump voleva un dollaro a 1,50, debolissimo insomma, nel 2017/2018, come ottenne Obama, per dare stimolo alla sua economia e vaticinare la sua rielezione futura. L’EU non fu d’accordo, col dollaro debole, durante l’incontro di Davos fu chiarito il dissenso.
Qui siamo, al contrario, ovvero dollaro alto made in USA, ma con un’inflazione esplosiva, sempre made in USA. Ecco la nemesi.
Il trigger? Il caso Evergreen, a Suez qualche anno fa(…).
Per inciso I primi paesi ad implodere saranno quelli europeriferici, a livello globale, naturalmente-.
Work in progress
MD
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