Come sapete amiamo fare, iniziamo con un po’ di storia diciamo semi-moderna, quella che nella scuola italiana – forse non a caso – di rado viene analizzata, men che meno studiata. Dunque, dopo l’8.9.1943 l’Italia decise che ne aveva abbastanza di stare coi nazisti, che per inciso trattavano Roma come pezza da piedi nelle loro scorribande europee/soprattutto russe.
Si sa infatti che il nord Italia era considerato, da Hitler, “ariano”, mentre il sud Italia no. Per capire il motivo per cui l’ebreo Hitler – ebreo secondo il Jerusalem Post (e non secondo il russo Lavrov, ben inteso) di qualche tempo fa -, era tanto legato al nord Italia considerandolo “quasi” suo pari, ma non più a sud della Toscana, basta forse leggere il fantastico libro di Ariel Toaff, “Pasque di Sangue“. Parlo del dotto figlio dello storico rabbino capo di Roma, Toaff, dove viene dipinto un quadro assolutamente eclatante nel contesto di quelli che erano gli omicidi rituali attorno all’arco alpino, ma con radici al nord delle Alpi, ovvero in Germania.
Fino a far mettere all’indice tale testo, direi fondamentale per capire tante cose (…), proprio da parte dell’Iran, non a caso. Tale messa all’indice, ritengo, non avvenne tanto per le supposte efferatezze ebraiche – in effetti erano anche i cristiani a fare lo stesso, forse trovandosi uniti nello sviluppo del Satanismo moderno, in realtà qualcosa di assai più complesso -; ma piuttosto – forse – perchè tale testo forse metteva in risalto il legame sconcio tra la Germania esoterica, Hitler e l’impero di Teheran erede, quanto meno geograficamente/come ultimo popolo con mentalità diciamo imperiale dell’area mediorientale, dell’antica Babilonia (iraniani/ariani e nazisti nella WWI erano alleati, lo rammento ai più, ndr). Legame con un certo ebraismo specificatamente tedesco, guarda caso; intendo, ebraismo DIVERSO da quello tipico del Mediterraneo (che era di norma cfr. sefardita)(…).
Ricordo infatti che l’Iran è l’unico paese a non aver pubblicamente condannato le gesta hitleriane, mai. Gesta naziste che erano contro i semiti; ma direi non tutti i semiti, avendo scoperto che anzi i nazisti si prodigarono per salvare particolari rabbini polacchi poi fatti emigrare all’estero (…).
La presente premessa “storica” – forse casualmente, forse no – ben si sposa bene col contesto attuale, dove da Parigi hanno addirittura inviato la “Porta dell’Inferno” di Rodin a Roma; anzi nella Roma più alta ed in mostra, negli scorsi mesi (…).
Tornando alla svolta del 8.9.1943, pochi ricordano che da tale data partì l’ultima guerra civile italiana, di fatto negata dagli storici contemporanei. Una guerra civile che contrapponeva ai filo-nazisti prima di tutto i monarchici, che si erano ribellati al Duce (fatto arrestare dagli stimati Carabinieri, che per questo vennero sciolti nella R.S.I. come Arma, ndr); ma anche tutti gli italiani che volevano la pace.
Ovvero, da una parte della società, pro nazisti, c’erano coloro che avevano dei vantaggi materiali a stare coi tedeschi, industriali del nord, gerarchi, boiardi del sistema ecc., tutto sommato una minoranza, ma ben armata ed innervata nei gangli del potere (alcuni soggetti apicali italiani, oggi tornati in Italia come famiglia rivestendo ruoli apicali, addirittura seguirono i nazisti di Odessa in fuga, in Sud America, ndr). Ovvero gente che stava a carro con il progetto EU ai tempi in fasce; unitamente a soggetti al limite dell’esoterismo, per creare l’humus “giusto”, su tutti il famoso nobile J. Evola, a Roma. Dall’altra il resto della popolazione, direi ben più del 90%.
In tale contesto oppressivo, quello della R.S.I., con una tale sproporzione di supporto popolare ampia e trasversale di un paese che sapeva che si stava perdendo la guerra (vs. pochi invasati/interessati filo nazisti, ndr), ci fu bisogno di mandare le legioni tedesche in Italia a supportare le camice nere della R.S.I.
Questo per farvi capire che, allora come oggi, il supporto per questa EU che impone di fatto, surrettiziamente , austerità e relativa depopolazione, in assenza di risorse sufficienti per mantenere il welfare esistente, ossia affogando prima i paesi eurodeboli, non potrà prescindere nemmeno in futuro dall’intervento esterno di un esercito che parla un’altra lingua per sedare una eventuale protesta divenuta incontrollabile altrimenti, onde evitare che tale FFAA/FFOO faccia gruppo con la gente del luogo (tale tecnica, usare soldati stranieri “in tutto” per non farli avvicinare moralmente ed empaticamente alla popolazione, è tattica usata nei secoli da tutti gli imperi coloniali, ndr).
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Fatta tale premessa “storica”, necessaria, penso sia più comprensibile come il Trattato del Quirinale rappresenti, oggi, alla fine del giro, il modo in cui la politica italica dei kapo’ pro-EU spera nel caso di salvarsi – ossia salvando l’EU stessa -; facendo nel caso intervenire un esercito straniero per sorreggere governi magari (nel caso ipotetico) diventati, col tempo, nel caso, anti. EU, ovvero – forse – anche golpisti, il tempo ci dirà (nel caso – ripeto – per ora solo ipotetico).
Naturalmente, la presente è una valutazione fattuale nell’analisi, ma – ripetiamo- solo ipotetica negli eventi che potrebbero materializzarsi. Comunque, resta un esercizio utile, per prepararsi, nel caso, al peggio.
Dovendo ricordare, come antefatto, che storicamente l’Italia è considerata il miglior alleato USA non anglosassone in Europa, fin dalla fine della WWII (dunque l’EU ha chiaramente interesse a tagliare tale cordone ombelicale diciamo atlantico, ndr). Mentre, sempre storicamente, ha nella Francia il peggior nemico in termini di furti di risorse entro i propri confini.
Se andiamo infatti a leggere bene cosa viene riportato nel Trattato del Quirinale, ci sono due punti dirimenti, tra i tanti temi caldi (e discutibili) trattati, che vanno enfatizzati.
Il primo:
Articolo 2. punto 7: Le Parti s’impegnano a facilitare il transito e lo stazionamento delle forze armate dell’altra Parte sul proprio territorio.
Capite dunque: permettere transito e stazionamento nei termini indicati ad un esercito straniero in Italia, di norma assai poco amichevole con il paese “transitato”/”stazionato”, significa semplicemente permettere, in caso di diatribe esterne e/o interne, di essere invasi, in pratica.
Senza mai dimenticare che la Francia si è sempre battuta affinchè l’Italia non avesse una bomba atomica propria (caso Ippolito si tutti, ndr) appunto per evitare di smettere di essere contendibile come entità statale; resta ora la possibilità per l’Italia di accedere alle atomiche tattiche USA conservate in Italia, vedremo come “butterà” in futuro. Dunque l’Italia per tale motivo non ha avuto centrali nucleari/sviluppo del nucleare civile (…).
Come se non bastasse all’articolo 12.3 c’è si la possibilità di denunciarlo, ossia di bloccare detto Trattato, ma solo tenendolo in vita altri 18 mesi, una cosa assurda per un trattato che, appunto, prevede lo stazionamento e transito militare straniero sul proprio territorio.
Una cosa folle.
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La radice dell’EU, in un frammento di immagine…
Spiego meglio, con un’analisi schematica, di seguito.
Il Trattato del Quirinale, approvato da una maggioranza arcobaleno di gente interessata a tenere in vita l’Europa, anche contro gli interessi della popolazione italiana, può ad esempio essere utile per tenere in vita l’EU a tutti i costi, anzi costi quel che costi. Ad esempio se emergesse che l’Italia dovrebbe confiscare i beni alle famiglie per restare nell’euro, fatto tutt’altro che remoto nei prossimi tempi visto il debito ormai scappato di mano (oltre a disoccupazione galoppante, inflazione taroccata [se volete dati ve li giro, un esempio da manuale], crescita asittica, INPS al collasso…), stile “lo vuole l’EU“, con detto trattato ci sarebbe il rischio concreto che la Francia possa approfittare delle clausole sopra citate per intervenire in Italia al fine di evitare che l’Italia esca dall’euro.
Se parimenti dovesse emergere che, faccio un esempio, ci fossero enormi scandali dovuti ai vaccini e/o si innescasse una protesta popolare, il governo italiano filo EU – magari figlio di quello attuale -, per evitare di cadere a favore di un governo euroscettico, potrebbe essere tentato, anche e forse soprattutto per salvare la cadrega ai cd. politici romani, di chiedere l’intervento militare francese, in veste di truppa di interdizione, diciamo anche coloniale se volete. Con la scusa di salvare l’euro, ossia l’EU.
Questo solo per fare alcuni esempi.
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Ecco spiegato perchè, coi repubblicani USA al potere, l’Italia fa paura/invidia all’EUropa (e perchè, coi Dem al potere, per l’Italia sono spesso disgrazie, via Francia, memento i macro eventi tragici italiani da JFK in Italia con coinvolgimento indiretto francese, base delle BR a Parigi, Moro e Ustica su tutti, con fuga dei brigatisti italiani in Francia protetti dal governo francese per decenni, ndr…)
Ora, ben sappiamo che l’Italia è disseminata di basi militari USA, anche atomiche. Ciò significa che nel caso di scontro tra interessi contrapposti USA-EU, con la Francia a poter entrare in Italia via Trattato del Quirinale, sarebbe un attimo lato americano innescare una guerra civile armando la popolazione/parte delle F.F.A.A. contro un eventuale intervento francese.
Praticamente, come i nazisti ai tempi protessero la R.S.I. /stato fantoccio filo-tedesco in Italia (alleato dei francesi di Vichy), ora i francesi potrebbero vestire i panni di chi difende lo stato fantoccio filo-EU in Italia (alleato dei tedeschi nipoti dei nazisti, ndr).
Capite che la storia rischia di (ri)fare una bella rima.
Resta lo sgomento nel vedere politici italiani approvare questo scempio, invece di opporsi.
Un po’ per corruzione morale ed etica, oltre che politica. Un po’ per assenza di patriottismo, bandito da Davos. Un po’ per ignoranza. Un po’ per ignavia. Molto per “tengo famiglia”.
La guerra civile in Italia, sebbene quasi nessuno abbia il coraggio di riconoscerlo, potrebbe essere molto più vicina di quanto si possa pensare. Basta davvero poco, pochi eventi che si incrociano. E pochi mesi per capirlo, forse…
(Per inciso, chi ci segue sa che abbiamo un discreto track record in tema di previsioni)
MD