I Khmer rossi furono un’armata popolare costola dell’esercito vietnamita. Essi rappresentarono militarmente, anche per gli USA, un ostacolo insormontabile. Ricordiamo infatti che nella seconda metà del 1972 furono sganciate la metà delle bombe totali, una potenza distruttrice equivalente a cinque Hiroshima, ma i guerriglieri vietnamiti non vennero sopraffatti.
La tecnica dei Khmer non era infatti controbattere alla disfide militari ma aspettare il nemico: armati di fucili e armamenti leggeri facevano una buca nella foresta, al riparo dal napalm, e aspettavano, non avendo nulla da perdere. Uniti negli intenti di molti come loro, covando odio per il nemico. Di fatto anche i bombardamenti erano pressochè inutili per eliminarli, visto come erano disseminati e nascosti, oltre che protetti da reti sociali locali (non era possibile per gli USA pensare di eliminare gran parte dei civili, ndr).
I giovani di oggi, in Italia in specifico, stanno attuando circa la stessa tecnica, economicamente parlando, contro Davos/Reset 2030 che toglie loro opportunità e futuro: nella giungla urbana si nascondono, non lavorano, si accontentano. Imbibiti del messaggio “non avrai niente e sarai felice” capiscono che non avranno futuro, difficilmente una famiglia se non “colorata”, poche opportunità di emergere, zero meritocrazia a supportarli.
Certo, in un mondo in cui i posti al sole sono già occupati per tradizione e per sangue, non c’è spazio per gente “nuova”. Costoro dunque, i giovani, nella giunga urbana si nascondono, evitando di lavorare, ovvero sapendo che magari più avanti verranno pure sostituiti dai robot: meglio un residuo di vita bella, da giovani, visto che la vecchiaia sarà comunque di stenti.
Questo comporta un bel po’ di problemi: prima di tutto i pensionati attuali e prossimi non potranno essere mantenuti nelle loro pensioni, va a poco, visto che i giovani non vogliono appunto contribuire a lavorare, pagando i contributi. Parimenti la piramide sociale si inverte: il lavoro non è più importante, in un mondo in cui – comunque – “non avrai nulla, ovvero non farai (quasi) nulla e sarai felice“.
Sappiate che, per l’antimeritocrazia che trasuda, secondo chi scrive lo spottone del WEF si legge “DDR”, dove pochi vivevano bene e gli altri giusto nell’illusione di un’uguaglianza che invece non esisteva.
Tanto vale, infatti, per tali giovani, non cercare di avere qualcosa – visto che il WEF dice che non avranno nulla – ma restare comunque felici, cosi pensano i giovani d’oggi, in Italia (il paese, comunque bellissimo, aiuta, ndr).
In un paese di etichetta e di turismo questo però diventa un problema insormontabile: a meno di una sostituzione etnica in grande stile, tale atteggiamento minerà inevitabilmente i potentati degli stessi che promuovono l’agenda del Reset 2030 in Italia.
Infatti nella Penisola i turisti vengono anche per gli italiani che ivi ci vivono, tutto sommato anche per la loro spensieratezza storica. Se gli italiani tutti si rifiutassero di spendere la propria cultura e lavoro a favore del Paese, ovvero a favore del turista nel caso in specie (intravedendo all’orizzonte un’Italia di domani per lo più deindustrializzata, come la vorrebbero francesi e tedeschi, ndr), cosa diventerebbe l’Italia? Ad es. – applicando il concetto ad un esempio semplicistico – se i ristoranti fossero tutti gestiti da neri?
E, notasi, tutto questo passando dall’inevitabile fallimento delle imprese locali per assenza di consumi degli autoctoni nei prossimi anni…
Ovvero senza considerare che tutti parlano degli italiani che non si presentano per lavori pagati male, ma in pochi ricordano che parimenti anche gli stranieri non si presentano per gli stessi ruoli… O meglio non vengono cercati/non sono benvenuti dai datori di lavoro! Men che meno sono retribuiti in modo soddisfacente, quanto meno in paragone a quanto avviene in altri paesi EU
Dimentichiamo infatti che l’Italia è stata costruita dagli italiani e non dai tedeschi; ossia NON da coloro che sono avvezzi a ripetere “l’Italia è bellissima, peccato gli Italiani” (viste le mortifere guerre fratricide scatenate nei secoli dai tedeschi, e pure dai francesi, verrebbe meglio dire, “l’Europa sarebbe bellissima, peccato francesi e tedeschi”).
Mi chiedo infatti, in un paese principalmente di servizi, come si vorrebbe trasformare l’Italia, lato EU, in che modo si potrebbe fare per imporre agli italiani di lavorare se pagati malissimo e contemporaneamente essendo oberati di obblighi, ad esempio il vaccino obbligatorio per lavorare. Della serie, un nero in più o in meno in una catena di montaggio tedesca, dove guadagni assai di più che a fare il cameriere in Italia, per inciso, non fa differenza. Nei servizi, come citati sopra, sì che lo fa…!
Provate a mettere al servizio al tavolo dei ristoranti, che so, nigeriani o senegalesi che suggeriscono al malcapitato turista bianco europeo di mangiare un bel piatto di spaghetti all’amatriciana piuttosto che una carbonara (entrambi piatti non adatti per musulmani, teoricamente), piuttosto che un più naturale – per la cultura del suggeritore – piatto di cous cous…
Tutto non si può avere.
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Forse i seguaci italici di Davos hanno davvero fatto un casino, non avendo previsto tutte le conseguenze del caso!
Infatti anche ad eliminare fisicamente tutti gli italiani sul territorio che non vogliono andare a lavorare se malpagati, poi di che vivrebbero i servizi italiani già presenti sul territorio? Parlo anche di consumi locali.
Mai una rivoluzione economica ha presupposto una parallela e così profonda rivoluzione sociale come nel Reset 2030 di Davos. Dunque, facile che qualcosa vada storto….
Resta il fatto che la protesta dei giovani che si sottraggono agli obblighi prima di tutto morali di sostenere le pensioni col proprio lavoro è sfida pesantissima!
Ho sempre sostenuto infatti che, per un giovane capace, l’estero rappresenti una opportunità molto più attraente e promettente che restare in Italia a fare il simil-schiavo. Ho anche ipotizzato che un giorno, per ovviare alla fuga di giovani italiani formati ed in gamba, si sarebbe vietata l’emigrazione.
In realtà mi sbagliavo: ci vuole la spina dorsale per fare provvedimenti del genere anche se ipoteticamente utili al Paese, spina dorsale che a Roma sembra esser sparita da un pezzo.
Infatti, guarda caso, scopriamo oggi che i passaporti diventano merce rara, con tempi di attesa di svariati mesi, anche 6, prima di poterli ottenere. E’ chiaro, in tutta l’EU c’è crisi. Dunque solo il passaporto permette di accedere a luoghi dove la crisi non esiste. Un metodo anche questo per fermare dalla fuga gli italiani non raccomandati, visto che mi dicono che da mesi esiste una pressione enorme verso gli uffici romani per rinnovare i passaporti di ministeriali, corpo consolare, soliti noti….
E non vi dico nulla se, come qualcun ritiene, a breve – per nascondere lo sfacelo economico e sociale imperante del Paese causato dall’insipienza della politica romana – si dovrà ricorrere ad un richiamo dei congedati a militare, magari per mandarli in guerra, magari solo per farli vaccinare da cinquantenni sotto legge marziale (…).
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In fondo le tecniche dei Khmer rossi, pensandoci bene, sono le stesse di oggi, anche nella “propaganda di riflesso“: fai capire a quelli come te, giovani “sfigati dal sistema“, che è lo stesso sistema che parla di Reset 2030 che in realtà ti vuole eliminare a termine sottraendoti i mezzi di sussistenza più basilari; così avrai tanta più gente che condivide con te il tuo sforzo! Cito, sotto, a riprova:
“Tutte le volte che c’era un bombardamento loro [i Khmer Rossi], portavano la gente a vedere i crateri[…], la gente aveva così paura di altri bombardamenti che decideva di collaborare coi Khmer Rossi o arruolarsi”.
Lo spunto di riflessione di cui al presente intervento mi è arrivato da Telegram (non usiamo più Whatsapp da anni ormai, ndr), in particolare dal ns. gruppo di discussione, del sito: autonomamente, diversi commentatori hanno iniziato a fare ragionamenti che non mi aspettavo. Mi hanno molto sorpreso e positivamente colpito per la profondità dell’intento, davvero 3D, con un coordinamento nei modi di pensare direi eccezionale. Infatti costoro sembra sappiano perfettamente cosa stanno facendo. Ne riporto uno, sotto, in quanto totalmente significativo:
“Ma infatti perché dovrei farmi il chiulo a 1500 euro al mese quando una xxxxx inetta miracolata come Di Maio per la lotteria delle cliccarie dell’ abominio 5sterchi si prende 20k al mese + vitalizio dopo aver fatto danni giganteschi al Paese? E glielo devo pure pagare io????? Peccato che quei rincoglioxxxxi dei miei coetanei (fascia 30-40) siano contenti di pagare 70% di tasse se imprenditori o di farsi inoculare per andare a fare l aperitivo 🤮🤮🤮” – Commento ricavato in rete, sull’argomento
Se pensiamo alle conseguenze di quanto sopra, fa paura. Non solo sottrarsi agli obblighi di sussistenza personale e dunque di sistema, ma odio per chi ha disfatto il paese. E quindi reazione a termine, attesa, basta una scintilla (vedasi il caso argentino del 2000 e le probabili implicazioni per l’Italia).
A Roma capiranno? Lo dubito…
A questo punto dovremo aspettarci una reazione del sistema per combattere la deriva dei giovani, che dite? Ad esempio con campi di lavoro obbligatori? O coercizioni al lavoro di vario tipo? (…).
Senza implicare le ipotesi più radicali, ossia ad es. selezionando i giovani via inoculazione selettiva, magari facendo in modo anche di condizionarli nelle loro proteste con il solito salvifico 5G condito da grafene (sappiate che, seppur sempre fantascientifica, tali ipotesi si basano su fondamenti scientifici indiscutibilmente, sebbene ad oggi ancora solo teoricamente, realistici, ndr).
Sta di fatto che il mondo attuale, sembra aver perso ogni riferimento canonico.
Lo vediamo ad esempio dai tentativi di normalizzare l’immane numero di morti improvvise che abbiamo giornalmente post COVID, sotto. A lato, vi illustriamo come lo stesso problema, reale, morti improvvise direi inspiegabili senza tirare in ballo il COVID/post COVID/Reset invocato da Klaus Schwab via WEF/sito ufficiale durante la pandemia di COVID (Giugno 2020), sia alquanto estremizzato in Italia. Tanto per farvi capire che bomba sociale si sia innescata nel paese a forma di stivale….
Le conclusioni che possiamo trarre sono tanto dirette quanto terrificanti.
E’ palese infatti che, tra complicazioni per reperire forza lavoro, tra l’impossibilità quasi totale di reperire figure capaci e specializzate, con inflazione esogena rampante, con una crisi economica strutturale, con domanda interna che langue, nelle more di paletti EU sempre più stretti, senza la possibilità di gestire le proprie finanze con una propria valuta, ossia per il bene nazionale e non di Bruxelles, E SOPRATTUTTO CON UNA DIVARICAZIONE COSI’ SMISURATA TRA INTERESSI DI CHI DETIENE I PRIVILEGI STORICI OLTRE CHE IL VERO POTERE ED IL 99,9% DELLA POPOLAZIONE, sembra ben difficile una composizione minimamente pacifica di questo immane tsunami che abbiamo innanzi, questo inverno.
Quanto meno senza implicare soluzioni radicali al problema. Che innegabilmente, per la profondità del problema, possono passare anche per un conflitto socio/economico/geostrategico, come paravento di una modifica strutturale del modo di vivere dell’Occidente ormai vittima del suo stesso debito, implicito ed esplicito, oltre che delle sue enormi ingiustizie.
Per vostra informazione, stiamo elaborando un’analisi, con un piccolo team, che verrà presentata oltreoceano – non in Italia – , in cui verrà dimostrato come lo stoccaggio gas italiano implichi, ormai praticamente al 100%, immani razionamenti là da venire – voluti – questo inverno. Notasi, ho detti razionamenti in Italia, non in EU (…).
Dunque, nel caso l’Italia sembra davvero essere l’obiettivo, vero, da questo inverno, del Reset.
Siate consci, siate preparati. E passate buone vacanze mi raccomando: queste saranno davvero le ultime “buone” per un bel po’ di tempo
MD
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Immagine al titolo: Space Uptopian/Unsplash dal sito del WEF – World Economic Forum – Jose Antonio Gallego Vázquez