Redazione: commentando l’episodio del Prete canadese attaccato dalla comunità LGBTQP e poi arrestato dalla Polizia, avevamo parlato di un fortissimo attacco alla cristianità, intesa come ostacolo identitario alla globalizzazione e, forse, alla “religione unica mondiale”.
L’articolo che proponiamo è in questo senso emblematico. Ma, seguendo la blogosfera, ce ne sono di ben più drammatici. Li rigettiamo perché il solo parlarne ci lascia addosso come un senso di sporco.
Del resto lo stesso Aleister Crowley, il padre del satanismo, disse che fra i suoi riti e quelli delle oligarchie economiche globaliste [le Ur-lodges, per chi segue Magaldi] non c’era alcuna differenza.
Assistiamo quindi, impotenti, alla fine del Cattolicesimo e allo sdoganamento del “Culto LGBTQP”. Ma ora anche i pedofili vogliono essere inclusi. Leggevamo giorni fa che il loro movimento ha già un nome, MAP, Minors Attracted Person. Sdoganeranno anche questo?
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Ethan Huff per Natural News
Alle studentesse cattoliche di Brisbane, in Australia, viene ora insegnato che Dio non dovrebbe più essere chiamato “Lui” perché questo pronome, specifico di un genere, è obsoleto ed anche “offensivo”.
Il Creatore dell’Universo d’ora in poi dovrà essere chiamato “Sé Divino”, neutrale rispetto al genere, il che implica che sia un membro del “Culto LGBTQP”.
Secondo quanto riportato, la “All Hallows’ School”, la “Loreto College for Girls” e la “Stuartholme School”, che sono tra le migliori scuole cattoliche di Brisbane, stanno abbandonando l’uso dei tradizionali riferimenti maschili a Dio, scegliendo un approccio più “femminista”, ovvero che Dio possa anche essere una femmina.
Analogamente alle rappresentazioni blasfeme di Dio pubblicate nel romanzo neo-evangelico “The Shack”, i leader cattolici di queste tre scuole vogliono che le loro studentesse si abituino all’idea di riferirsi a Dio usando la terminologia femminista LGBTQP.
In questo modo credono che le studentesse poste sotto la loro guida possano meglio avvicinarsi a Gesù.
Un comunicato della Stuartholme così recita: “Poiché crediamo che Dio sia né maschio né femmina, nelle preghiere cerchiamo di usare termini di genere neutrali ….. in modo che la nostra comunità approfondisca la comprensione di Dio e di come egli riveli sé stesso attraverso la creazione ….. per approfondire la relazione con gli altri e con Gesù”.
Le studentesse cattoliche hanno detto di aver smesso di chiamare Dio “Signore”, perché questo è un “termine maschile” che non è più “politicamente corretto”.
Al “Loreto College for Girls” sono andati così lontano da togliere la parola “Signore” da tutte le loro preghiere, perché è un “termine maschile”, offensivo nella nuova era di legittimazione delle donne e del femminismo.
Secondo Kim Wickham, Preside della scuola, tutte le preghiere scritte per il suo Collegio non “assegnano a Dio un genere”, perché sia lui che le sue colleghe femministe credono che il nuovo cattolicesimo debba usare un “linguaggio inclusivo”.
In risposta a questi cambiamenti Andrea Dean, Direttore dell’”Ufficio Cattolico per la Partecipazione delle Donne”, ha detto di essere “scioccato” nel vedere eliminati tutti i riferimenti maschili a Dio, aggiungendo che sia un’idea “terrificante” femminilizzare Dio per assecondare le femministe e il “Culto LGBTQP”.
Tutte queste scuole cattoliche per solo ragazze accetteranno ora anche i ragazzi, per essere coerenti nella loro “inclusività”?
Nel frattempo, al St. Joseph’s College, una scuola cattolica di soli maschi, l’amministrazione scolastica è diventata femminista sostituendo il termine “fratelli” con “sorelle e fratelli”, così come il termine “fratellanza” con “comunità internazionale”.
Non è chiaro, tuttavia, se le scuole di sole ragazze abbiano o meno sostituito tutti i termini esclusivamente femminili con un linguaggio che sia anch’esso inclusivo, per comprendere non solo i ragazzi, ma anche i molti “altri” generi dell’arcobaleno LGBTQP.
Parlando di inclusività, è giunto il momento in cui questi Istituti debbano aprire le porte ai ragazzi e agli “altri generi”, dal momento che il mantenimento dello status di “ragazza” è altamente esclusivo e va contro la missione di inclusività per cui questi Istituti tanto si stanno impegnando.
Gli spazi esclusivamente femminili sono discriminatori, dopotutto, il che significa che queste scuole hanno bisogno di integrare i sessi oppure di sciogliersi definitivamente ….. giusto?
Ma forse possiamo tornare a ciò che i Vangeli dicono nella realtà, che Gesù è un vero uomo biologico che si riferisce al Padre Celeste come a suo Padre, non come a sua “madre” o al suo “Sé Divino”.
Sostenere qualcosa di diverso è blasfemia, significa essere un anticristo, punto.
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Link Originale: https://www.naturalnews.com/2019-06-10-catholic-leaders-in-australia-blaspheme-god-lgbtqp.html
Scelto e tradotto da Franco
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