Meglio detta, Parigi e Berlino hanno firmato circa una settimana fa un patto per scambiarsi energia e gas, da cui l’Italia è stata esclusa, vedasi oltre.
Ieri (Venerdì) invece alla conferenza stampa con Cingolani, già sapendo del blocco energia di EDF all’Italia, c’è stato silenzio assoluto da parte della compagine romana sull’argomento (il ministero di Cingolani, MITE, per bocca di una sua rappresentante ministeriale [spokewoman], ha confermato il taglio del contratto long term da parte di EDF, come indicato da Reuters, nella versione in Inglese; la potentissima RTE invece, il gestore della rete francese, si è rifiutato di commentare, ndr).
Riassumendo, possiamo dire che, giusto una settimana dopo l’accordo franco-tedesco su gas e power, si blocca il flusso di elettricità francese all’Italia, casualmente (…).
Sullo sfondo restano imperituri i sorrisini di Merkel e Sarkozy di 10 anni fa, per togliere la Libya all’Italia. A cui seguì la crisi dello spread innescata da Deutsche Bank e Mario Monti al governo in vece della Troika, ossia del primo liquidatore dell’Italia. Poi furono, gradualmente, immigrati a frotte verso la Sicilia e blocco dell’energia libica all’Italia, oltre a rigore nei conti al limite della violenza greca.
Quello di EDF sembra dunque un attacco EU, l’ennesimo (soprattutto lato Francia), alla Penisola. Con il fine, sembra chiaro, di sopraffarla, è palese ormai. Rosario Priore ed il mitico Fasanella già lo evidenziavano anni fa nell’imperdibile saggio “Intrigo Internazionale” (Chiarelettere).
Dunque di fatto il Patto del Quirinale, in tale contesto, appare per quello che è realmente sulla base del sui contenuto: un patto di sottomissione ed anzi di resa all’EU da parte dell’Italia, non di collaborazione.
Senza energia ci sarà pure la costrizione, come di seguito argomentato.
Il motivo è chiaro: gli ultimi dati di bilancio statale, parlo della bilancia commerciale, dimostrano che l’Italia resta abbastanza vincente relativamente al paese transalpino. Ovvero, con la crisi gli italiani smettono di consumare beni importati e puntano sui beni locali, riducendo drasticamente il valore economico dell’import; ma parimenti continuano ad esportare. Dunque meno import, ad export abbastanza costante. Risultato: una bilancia commerciale che resta florida, comunque si sta in piedi, vedasi oltre.
Viceversa la Francia, che esporta(va) 21,5 TWh nel 2021, ossia solo una piccola parte dei suoi circa 410 TWh di produzione nucleare, resta sotto pressione come bilancia dei pagamenti, attorno a 90 mld di euro di deficit nel 2020, ossia fortemente negativa (notasi: in termini energetici la Francia non è più la batteria d’Europa, a causa del fatto che le sue centrali sono tecnicamente costose e inaffidabili, infatti la produzione dovrebbe superare largamente i 500 TWh annui e non restare addirittura sotto i 300 TWh nel 2022 e poi fino al 2024 a meno di 350 TWh, ndr) [vedasi in calce per i dettagli] [*]
L’Italia invece ha una bilancia commerciale positiva, storicamente, pari al 3,8% ed al 2,5% rispettivamente nel 2020 e nel 2021, per circa 73 e 60 mld USD negli stessi anni.
Sopra, export francese (sotto, l’import)
Capite dunque che per mettere in ginocchio l’Italia bisogna azzoppare l’export, ossia la sua manifattura.
Anzi, a continuare di questo passo, nel momento in cui venissero chiesti sacrifici lacrime e sangue agli italiani, leggasi confische di massa, gli italiani capirebbero obtorto collo che un paese con un forte avanzo primario, da decenni, ed una bilancia commerciale in forte attivo può tranquillamente uscire dall’euro, non avendo necessità di valuta straniera per stare in piedi (…).
Questo è precisamente quello che NON deve succedere, ovvero che l’Italia prenda coscienza delle sue potenzialità uscendo dall’euro, messa innanzi ad un bivio tragico, ovvero confische ad es. della casa della famiglie.
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La decisione di ieri l’altro di EDF va precisamente in tale direzione: fermare l’industria italiana per carenza di energia, ossia rendere negativa la bilancia commerciale rendendo impossibile l’uscita dall’euro.
Ricordo infatti che EDF è sempre stata, oltre che solidamente statale anche quando quotata in borse (oltre l’80% è sempre rimasto di proprietà dello Stato francese, ndr), anche e soprattutto parte del ministero della difesa d’oltralpe. Anzi fino al 2004 Gaz de France, oggi diventata Engie, ed EDF erano la stessa azienda, solo successivamente si separarono. restando però controllata da uomini ministeriali, anzi da ambienti militari. Ricordo Rousselly, uomo della svolta lato EDF e Gadonneix lato GDF (…).
Ossia la mossa di EDF verso l’Italia corrisponde ad un messaggio di guerra, altro che collaborazione “del Quirinale”!
Il fine lo ripetiamo da tempo, e attenzione che non è farina del nostro sacco: trattasi di affossare l’Italia per impadronirsene, almeno a livello economico ma anche a livello culturale, poi il tempo farà il resto.
Dunque far tornare la Penisola ad una condizione pre-industriale bloccando l’energia, fattore che resta cruciale, per annetterla, vedremo in che termini.
A maggior ragione se è l’EU Franco-tedesca ad avere un grand-piano, vedasi sotto, come fu Vichy: oltre allo spazio vitale ad est e nel Mediterraneo, prosperare a danno dei paesi periferici. Il piano è sempre lo stesso di allora. E l’Italia unita è l’agnello grasso che in teoria, con Biden è indifeso.
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A livello geostrategico la cosa ha ancora più senso: l’Italia è legata a doppio filo agli USA, dalla WWII persa da Vichy, ovvero con la Penisola diventata la “sua” base militare nel Mediterraneo. Notando che ormai gli USA sono considerati a Bruxelles, Parigi ed in una parte di Londra, il vero avversario, quasi direi un nemico per tanto sono odiati gli yankees, fortunatamente non dagli italiani (per Londra, si intendono i cd. Remainers).
Dunque, si affonda l’Italia per indebolire la presa USA in EU, approfittando di un presidente USA, Biden, legatissimo a certe fratellanze e certi riti (malsani) Europei (…). Questa quanto meno è la strategia franco-tedesca.
A latere, spiace che nessuno noti come il primo alleato dell’Italia resta oggi la Russia, che anche via Algeria sta spingendo come una matta per continuare a far arrivare gas in Italia. Infatti, guarda caso, è scoppiata nottetempo una assurda guerra in Azerbaijan, precisamente il paese che fornisce gas all’Italia via TAP. E proprio ieri emergono pure strane pressioni (francesi) mirate a ridurre il flusso di gas algerino all’Italia, vedasi articolo sul sito Algerie Part, giornale in francese basato in teoria in Algeria ma vicinissimo ai servizi segreti francesi del DGSE.
Che poi tale visione delle cose, quanto sopra illustrato, faccia trasparire una chiara collaborazione tra USA marziale (ossia i militari USA, gli stessi che supervisionano la presidenza Biden a rischio impeachment) e la Russia, resta un dettaglio. Sebbene di non poco conto.
Lo diciamo da tempo: è l’Italia il primo obiettivo del Reset (è il pericolo più grande per l’Italia resta la Francia). Anzi il premio finale del Reset, chi prende l’Italia vince, il resto più avanti…
Reset che, faccio notare, è cosa prettamente EUropea (guardate bene il mappamondo del Time nella copertina sul Reset EUropeo, al titolo).
In tale contesto, l’EU deve fare le sue mosse “pesanti” PRIMA delle Midterm americane, dopo sarà troppo tardi (…)
MD
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* EDF, in forza di precise strategie di “manutenzione straordinaria” definite provvisoriamente nel 2019 e confermate ad Aprile 2020, semplicemente NON ha, quanto meno fino al 2024 incluso, l’energia necessaria per onorare detto contratto “long term” con l’Italia, questa è la sintesi della faccenda; qui la fonte LINK)