La Francia da sempre è il potere coloniale più odiato dai paesi che cadono sotto le sue grinfie. Il motivo è semplice: le sue colonie sono ridotte regolarmente alla fame. Chiedetelo al Nordafrica. E se non vi basta pensate ad uno dei paesi più poveri del mondo, la francofona Haiti, talmente disfatta dal metodo coloniale francese durante secoli, colonialismo radicale che incista sistematicamente corrotti ai vertici delle colonie con il fine di disintegrare ogni etica futura, da non riuscire a risollevarsi nemmeno dopo decenni (ricordo un mio ex referente francese che si lamentava del patriottismo italico,un problema per i fini francesi evidentemente, …).
A Roma ci sono molte legion d’onore dunque la strada sembra segnata. Forse (…).
A parte che se la Francia dovesse invadere l’Italia saremmo in milioni di expat pronti a combattere i francesi sempre invasori, restiamo alla sentenza della Consulta. Che rischia di disintegrare l’Italia come istituzione statale.
Primo: la Corte ha dichiarato inammissibili alcuni concetti chiave della diatriba costituzionale, per motivi “processuali”, dunque tecnicamente non ha deciso. Per capire meglio bisognerà aspettare le motivazioni, pubblicate fra un mese.
Secondo: alcuni grandi giornali, in totale assenza di supporto fattuale, hanno anticipato che l’obbligo per gli over 50- verrà confermato. Condenso: o si tratta di finestra di Overton, per testare la reazione della gente (nulla, solita ignavia italica dei locali, ndr). O sanno qualcos’altro che nessuno sa. In entrambi i casi c’è da preoccuparsi, per la democrazia residuale italica.
Ma il problema principale, che sottende tutto il resto, è che la sentenza della Consulta di fatto non decide contro un obbligo folle di siero COVID (“ha ritenuto, …, inammissibile la questione…”), sottolineo, per un siero non testato in modo canonico dall’EMA che apre la strada ad un rischio materiale di effetto talidomide alla settima potenza vista la pervasività vaccinale. E, lo sottolineo, senza che sia stato nemmeno dichiarato il contenuto preciso del siero COVID, della serie “devi vaccinarti senza sapere cosa ti mettono nel corpo”, in barba ad ogni basilare principio di precauzione.
In più il ricatto, unico al mondo, “o ti vaccini o muori di fame perdendo il lavoro”…
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Tutto questo in barba, naturalmente, alle prescrizioni del diritto EU, che vietano ogni discriminazione sulla base delle vaccinazioni/loro obbligatorietà, come brillantemente riassunto da Nicoletta Forcheri in rete, risoluzione CEDU 2361 del 1/2032 e regolamento EU 953 sul green pass (…)
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Sono anni che evidenziamo, qui, il carattere prefascista dell’ordine istituzionale italiano; lo stesso denunciato da Gramsci in carcere “preventivo” (“pre-crime” ante litteram?), di fatto condannato a morire di stenti senza sentenza definitiva (poco è cambiato da allora, sigh!). Pur anche con altri casi eclatanti da far ribrezzo e di cui c’è poco da vantarsi; quali ad es. la possibilità di processare e condannare in assenza dell’imputato/in contumacia, ledendo ogni basilare principio di difesa; o l’assenza di codici idenficativi delle FFOO nel sevizio “celerino” di piazza, avvicinando pericolosamente il paese alla polizia di Pinochet in occasione della prima vera protesta nazionale la’ da venire (…).
O la custodia cautelare in carcere senza sentenza definitiva, come con Gramsci, magari sbattendoti in cella con criminali comuni “per farti parlare”. O l’assenza tout court di una legge della tortura, quanto meno fino a quando l’Italia venne condannata ufficialmente, pochissimi anni fa, alla stregua dei paesi dittatoriali sudamericani anni ‘70, dal Tribunale internazionale dei diritti dell’Uomo; solo per partorire come reazione una legge italica sulla tortura che si compie come reato solo se la tortura è attuata più di una volta (sembra una presa in giro ma è così, la tortura c’è solo se è “continuata”; ovvero salvando ad esempio tutti i PM che incarcerano le persone in modo preventivo senza condanna solo per farli parlare, basta lo facciano una sola volta per imputato, ndr).
Tale deriva autoritaria pre-fascista, che crea una giustizia di serie A ed una di serie B (tra chi ha aderenze e potere e chi no, ndr), genera difatti l’istituzionalizzazione dell’effetto Don Rodrigo, con piccoli potentati amicali legati alle istituzioni salvati in qualche modo, tipo “ il Conte Zio” (Manzoni aveva previsto tutto!), con il fine ultimo di soggiogare le classi inferiori.
Tale genesi antidemocratica, va detto, diparte dalle Costituzioni dimezzate dei Savoia, dove l’epilogo dello Statuto Albertino, avvenuto tardissimo, veniva fatto passare come un grande passo avanti in termini democratici mentre nel complesso dell’evoluzione democratica sabauda avveniva in un contesto indietro anni luce rispetto al resto delle monarchie Costituzionali Europee (…).
E dal fatto che nello Stato Vaticano il Papa aveva potere assoluto e dunque non democratico. E la constatazione che il sud sotto i Borboni era una colonia spagnola.
L’antimeritocrazia italica è quindi una normale conseguenza di un sistema che non accetta la crescita dal basso, con il fine di preservare i poteri apicali tradizionali. Il problema è che quasi nessuno, nemmeno tra il popolino, senta la necessità di veramente correggere tale traiettoria inevitabilmente implosiva, a termine (forse così si spiega come una scuola/istruzione pubblica mantenuta di bassa lega possa essere utile alle caste dominanti, ndr).
Fors’anche giudici (verrebbe quasi da chiedersi, anche costituzionali?) tra i clienti…? Chissà… (migliaia di casi opportunamente taciuti, IN TUTTA ITALIA, LINK, LINK, LINK, LINK , LINK, LINK, LINK,.LINK, …)
Nel contesto non va infatti dimenticato lo scandalo placebo a Roma, scoperto tempo fa dai Carabinieri e puntualmente insabbiato (idem le parole del prof. Meluzzi, che confermano i dubbi peggiori, LINK) sul placebo inoculato ai Vip al posto del salvifico siero/green pass falso. Infatti, si sa, a livello EU con l’approvazione in emergenza, la sperimentazione viene fatta sul campo, dunque con iniezioni controllate di placebo agli inoculati (…), evidentemente NON IN MODO CASUALE.
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Forse proprio per tali ragioni Mussolini affermo ad Emil Nolde nel pieno del regime fascista, che il fascismo era più simile alla Russia che ad altri movimenti omologhi (cfr. il nazismo insidiava naturalmente gli interessi stranieri e le libertà altrui a favore di quelli tedeschi; la Russia invece attaccava prima di tutto i propri cittadini, i loro beni e le loro libertà, atteggiamento tipico di paesi ricchi di risorse, ndr).
Resta che la recente sentenza costituzionale sui vaccini obbligatori senza decisione, con annessa interpretazione dei media italiani in termini restrittivi pur senza pezze a supporto – e senza reazione ne’ istituzionale ne’ popolare rispetto a tale non dovuta ingerenza mediatica antidemocratica – mina le basi della istituzione italica.
Chiaramente, da ieri, anche prima delle motivazioni visto il modo inaccettabile attuato dato dal non voler risolvere alcunché, sebbene l’Italia avrebbe bisogno prima di tutto di ritrovare la via della ragionevolezza e della chiarezza (visto anche che tale obbligo vaccinale pena lo stop agli stipendi e’un unicuun a livello mondiale per la perseveranza e per i vincoli annessi, ndr), l’Italia – ufficialmente una democrazia (sulla carta) – diventa (anche) autoritaria.
Ovvero, l’Italia diventa un paese dove il volere del popolo non conta, decide lo Stato, pur essendosi dimostrato spessissimo inadempiente ed inefficiente e spesso addirittura corrotto. I cittadini devono però accettare le imposizioni dall’alto di detta istituzione, comunque, anche per un siero diciamo “ipoteticamente vaccinale” di cui non sa cosa ci sia dentro, che non evita il contagio, che non è stato testato in modo canonico dall’EMA per i rischi associati (non è dunque un caso che l’Italia sia uno delle pochissime democrazie occidentali che non fa accedere il privato cittadini alla Corte Costituzionale, solo lo Stato può farlo, nemmeno la Spagna erede di Franco è arrivata a tanto, ndr).
Ricordo infatti che per anni, gli ultimi 8/10 anni, l’Italia è come se non avesse una vera opposizione, nel senso che i cittadini votavano per alcuni partiti specifici sulla base di programmi elettorali e costoro o non mantenevano gli impegni o non venivano messi al potere (…).
Con l’apoteosi nel governo “dei Don Rodrigo” di Mario Draghi, dove non è esistita alcuna opposizione, precisamente quando sono stati instaurati i più duri obblighi vaccinali non per via amministrativa, DPCM, ma con forza – e conseguenze – di legge.
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E’ fattuale dunque rilevare – semplicemente – che un paese senza opposizione si chiama dittatura. E agli italiani sembra vada pure bene.
Auguri dunque.
Visto che la penso assai diversamente, dato che sono Pacifico, semplicemente mi dissocio. E per coerenza non tornerò a vivere in Italia, considerando la Penisola luogo tanto bello quanto selvaggio. Ma certamente meritevole di una vacanza, dovutamente assicurato contro ogni possibile evenienza (…). Certamente non un paese dove far crescere i figli (Rol aveva ragione, gli immigrati a breve saranno la maggioranza, con tutte le nefaste conseguenze del caso, non escludo ad es. che San Pietro diventerà un museo o una moschea senza italiani a tutelarne le origini ; e che le sommosse popolari di detta “nuova gente” faranno plaudire i residuali italici per i metodi dittatoriali e violenti dei novelli Carabineros “per far tornare l’ordine” esacerbando le asimmetrie e di casta e dunque antimeritocratiche, solo questione di tempo).
Chiaramente l’unico soggetto che potrebbe metterci una pezza è quello che comanda l’Italia a livello militare, con 110+ basi militari di cui almeno 10 strategiche, nel caso i suoi interessi coincidano con quelli di trasformare l’Italia in una propria testa di ponte nel Mediterraneo ed in Europa.
Ovvero, alla fine del discorso tornano in ballo gli oriundi, come elemento normalizzatore di un’Italia altrimenti condannata! Meno male, direi: visti i vicini hegeliani-ipercolinialisti che l’Italia ha i nostri emigrati oltre Atlantico restano un’alternativa “di lusso”
MD
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Immagine al titolo tratta dal sito ufficiale della Corte Costituzionale della Repubblica Italiana