Prima di tutto sfatiamo un falso mito propinato dai media attuali, quello del Panem et Circenses. Ossia, che il divertimento dell’antica Roma, per tenere calme le piazze, sia lo stesso di oggi.
Vero che si permetteva lo spettacolo universale, allora, i gladiatori, le tigri, lo spettacolo. Per “domare” la gente con propaganda ante litteram, più erano sfarzosi gli spettacoli più i Re di Roma erano celebrati e supportati e potenti. Ma ci si dimentica una parte importante della storia: il Panem.
Infatti Roma dava GRATIS il pane, ovvero la sopravvivenza. Oggi invece bisogna anche pagarlo, il cibo, diventato per altro carissimo. Da qui la miseria diffusa, oggi.
E l’odio per la classe dirigente.
Il reddito universale che leggete sui media di mezzo mondo OCCIDENTALE serve proprio per copiare l’Antica Roma, ma con un vulnus enorme: secoli di democrazia, assieme a lustri in compagnia di media di comunicazione inversa, hanno reso inaccettabile alle masse che ci siano sproporzioni smisurate di ricchezza e di privilegio. O meglio, quanto meno bisogna essere tutti classe media, il vero sogno di comunanza abbiente e comunque diversificata.
Chiaramente – oggi – le plutocrazie occidentali, che stanno sopra tutto, come i babilonesi stavano sopra alle masse dei tempi, precisamente, devono correggere lo status quo attuale per permettere a pochi di dominare su quasi tutti. La soluzione come capite è abbassare l’asticella, riducendo il tenore della classe media, ossia espropriandola a termine (…).
Ed eventualmente selezionandola, magari con supposti medicamenti che rischiano di trasformarsi in condanne a termine, eliminando per prime le classi più basse ed i deboli, anche i costosi pensionati, ossia i primi che possono aver titolo per protestare (…).
Qui siamo, processo globale presente dove esiste una classe media diffusa e benestante. Ovvero in Occidente. O meglio, dove esisteva tale classe media…
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Andiamo al Brasile ancora di Bolsonaro, amatissimo la’…
Oggi le democrazie occidentali sembrano abbiano intaccato lo strumento democratico, ossia le elezioni. Che sembrano vieppiu’ taroccate in tutto l’Occidente, anche in USA, la patria della democrazia avversaria degli eredi dei feudatari europei oggi impersonificati in Davos, il nuovo nome di Odessa (cfr., la ratline delle SS naziste che fece sfuggire i gerarchi del Terzo Reich alla punizione che gli sarebbe spettata).
Prima o poi le masse dovranno reagire, dico io, per ora narcotizzate dalla propaganda crassa dei media, bugie, corruzione giornalistica, false verità, terrore indotto ad arte per spaventare e controllare (dottrina Goering, ndr) ecc.
Ma prima o poi una reazione ci sarà, è indubbio.
Tutti abbiamo sperato che tale reazione anti-neofeudataria partisse proprio dagli USA, con Trump ad esempio. Solo per arrenderci all’evidenza che tutti gli sforzi del germe nazista importato oltre Atlantico dall ‘ Operazione Paperclip sono concentrati proprio la’, dunque per ora sono in vantaggio, per ora vincono “gli altri” (parte dello stesso germe poi diventato nazista, quello legato a varie nobiltà britanniche, è da sempre odiato come simbolo negli States, vezzeggiato fin dalle scuole, più o meno a datare dalla rivolta del the di Boston, ndr).
La realtà è che, pensandoci bene, gli USA avrebbero troppo da perdere con un controgolpe anche se ipoteticamente democratico, per loro interessi materiali; in quanto perderebbero lo status ultimamente autoimposto (e non più veramente riconosciuto globalmente) di casa della democrazia moderna.
Da qui Biden controllato in ultima istanza dal potere di ultima istanza USA, i militari. Ovvero, da qui Castelrock.
Ma i militari a termine, si sa, vista l’assenza di “strategy costruttiva senza guerra”, sono destinati a fallire. E dunque Davos è lì coi suoi uomini, pronta ad insidiare.
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Dunque, chiediamoci, da dove partirà la reazione anti-Davos, prima locale e poi mondiale?
A pensarci bene il Brasile sarebbe il candidato perfetto: hanno eletto un condannato, Lula. È un paese grande e dominante. Ricco. E soprattutto è abituato ai golpe, pur senza inficiare il suo status globale, visto che di golpe ne hanno avuti diversi.
Sembra strano ma il calcio rappresentava un blocco alla reazione popolare e militare, per l’oppio moderno dei popoli/panem et circenses che implicava, sopra spiegato, intendo la funzione huxleiana dello sport di massa. Ora però che la Croazia ha fatto l’impossibile, forse….
Sappiate un’altra cosa: i luliani brasiliani hanno anticipato stranamente la conferma presidenziale al 12.12, ben sapendo che i militari stanno tutti con Bolsonaro. Dunque, appena in tempo la Croazia ha fatto il doppio miracolo, liberare lo spirito libero della democrazia mondiale, forse. Spirito Cristiano. Oltre ad avvicinarsi al mondiale di calcio…
Rammento a tutti per altro i rumors di supposti aiuti e supporti a Lula da parte di organizzazioni sataniste brasiliane durante le scorse elezioni: sinceramente non so dirvi se sia fatto vero o falso, le prove sono diverse e varie ma non conclusive. Comunque sembra uno scenario assolutamente possibile, direi anche probabile.
Pensate che smacco, nel caso, per il vescovo di Buenos Aires momentaneamente al Soglio di Pietro, colui che ha visitato nella sua Carica tutto il Sud America meno la sua Argentina…. fatevi delle domande…
Resta che la presidenza brasiliana, vedremo se di Lula o di Bolsonaro, verrà avallata/confermata a breve, il 12.12, dal sistema giudiziario, vicino a Lula. Per poi partire ufficialmente l’1.1.2023.
Ed intanto i carri armati in Brasile vengono posizionati ovunque. …
Temo vivremo un caldo fine anno, la’ e ovunque nel mondo occidentale, anzi ne sono certo e forse c’è pure da sperarlo.
Per inciso, se fosse vero che lo strumento democratico è stato trasformato in un golpe elettorale, riteniamo che Bolsonaro farebbe bene a ribaltare il tavolo. La democrazia è tutto, “una testa un voto”, con voto regolare. Tale assioma non è sindacabile, quanto meno per noi.
MD