Davvero pensate che i vertici dell’esercito USA non sappiano che le elezioni USA sono state taroccate? E che tarocchi elettorali simili si ripetono nel mondo occidentale, da anni?
In fondo Trump fu un azzardo permesso proprio dai militari, per evitare che Hillary Clinton andasse al potere. Dunque eliminare in malo modo la genesi di chi poteva deragliare piani superiori potrebbe aver determinato la necessità di questo enorme scombussolamento, oggi.
I motivi ci sfuggono, per ora.
Evidentemente esiste un piano sottostante che gli stessi militari si trovano a dover seguire, loro malgrado, oggi. Così almeno viene da immaginare.
Vale la pena pensare, per capire le immense ed antiche forze oscure al lavoro, al caso Ratzinger. Mettendo in fila i fatti, che non mentono mai.
Papa Benedetto XVI fu dapprima usato – come capacissimo Cardinale, esecutore – per portare a compimento la modifica della liturgia, ovvero del messale cattolico, Concilio Vaticano II, che a termine avrebbe indebolito mortalmente la Chiesa, lo vediamo oggi con la crisi dei credenti e delle vocazioni.
Poi, divenuto Papa, lo stesso fece immediatamente retromarcia su alcuni aspetti basilari, tra cui la messa in latino negata dal Concilio. Senza per altro avallare in alcun modo le tesi scismatiche Lefevriane.
Parimenti fu il primo, anzi secondo con Albino Luciani, a volere la riforma dei conti della Chiesa, su tutti dello IOR, usato da troppo tempo per ogni nefandezza. Ovvero diventato lo scrigno dei conti segreti della nobiltà nera romana a letto coi mafiosi di mezzo mondo. Iniziando, Benedetto XVI, per primo, a togliere il velo anche sui preti pedofili (…).
Dunque venne opportunamente sostituito in corsa dallo stesso che sarebbe già dovuto diventare Papa alla morte di Giovanni Paolo II, battuto da chi dal Sant’Uffizio aveva raccolto plausi per la sua ferrea dottrina, evidentemente il Conclave segretamente pregava per una dotta riforma ecclesiastica.
Ovvero, Bergoglio, un soggetto tanto poco apprezzato – se non direttamente odiato? – a casa propria (era vescovo “nero” a Buenos Aires con la Junta Argentina nel periodo dei desaparecidos, ndr) da non aver più visitato il proprio paese da quando è divenuto vescovo di Roma, è davvero così, controllate!
Ma in realtà è la genesi di Ratzinger a dire tutto.
J. Ratzinger segui’ gli indirizzi, ovvero e’ cresciuto assieme, come vescovo/cardinale, prima di un papa (nei fatti incontrovertibili) che fu filo nazista visto che salvo’ appunto i nazi facendoli scappare a fine guerra in sud america con passaporto vaticano, Papa Pacelli. Tale Pacelli fu successore di Papa Pio XI, papa Ratti, l’autore della Enciclica “Mit brennender Sorge”, la prima scritta in tedesco e non in latino, che condannava i miti neo pagàni basati su razza e sangue tipici del nazismo: costui, il giorno prima di annunciare un discorso chiave contro i nazisti, mori’ improvvisamente ed il suo discorso ferocemente antinazista venne fatto bruciare dal successore.
Ricordo infatti che Pio XI, sulla cui morte non si fece mai totale chiarezza, molto simile al caso di Papa Luciani, fu colui che istitui’ una particolare versione pro Russia* della preghiera di San Michele contro il demonio da pronunciare a fine messa, preghiera usata abitualmente negli esorcismi e che venne cancellata dal Concilio Vaticano II che prese forma grazie a due Papi, Giovanni XXIII (ideatore) e Paolo VI (esecutore), citati oltre.
Riprendendo il filo del discorso, a Papà Pacelli segui’ un Papa in odore di massoneria francese nato a due passi dove mori’ Yara Gambirasio, di Bergamo.
Ed un Papa che apri’ i conti vaticani alle speculazioni finanziarie più selvagge ed al riciclaggio più becero (Sindona, affari argentini, Calvi, Banco Ambrosiano…), ossia Papa Montini, di Brescia, che per altro annuncio’ pubblicamente che il diavolo era entrato in Vaticano.
Dunque le critiche a Ratzinger, oggi, fu esecutore del Concilio Vaticano II, che però divenuto Pontefice per primo cerco’ di derogare in parte agli scempi di detto Concilio, non possono prescindere da rivalutare attentamente le gesta dei suoi superiori, durante decenni. Forse la sua dimissione forzata fu imposta da chi temeva si tornasse al pre Concilio, che forse è lo stesso soggetto che avalla oggi scempi democratici elettorali oggi nel mondo.
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Spero cogliate la traccia, che è preminentemente nazista, anche in quello che oggi sta capitando alle ex democrazie occidentali, vinte dal folle ideale di una razza di superuomini al comando, per la plebe resta l’Agenda 2030, “non avrete niente e sarete felici”, i pochi che resteranno intendo.
Torniamo al titolo.
A parte stigmatizzare l’operato di soggetti chiaramente cooptati al sistema che, innescando insulse aspettative di prossime reazioni non si sa di chi o di cosa all’imperante rinascita del nazismo davanti a tutti noi generano false speranze, è chiaro che le democrazie occidentali stanno facendo un salto quantico INVOLUTIVO, mirato a riportarle a periodi bui del passato, diciamo neofeudali per semplificare, anche se la realtà è assai più complessa.
Nel caso in specie i militari di selezionati ed importanti paesi, che restano la forza di extrema ratio, almeno sulla carta, in difesa della democrazia, non si attivano per correggere sfregi elettorali direi evidenti in due paesi che superano assieme abbondantemente il mezzo miliardo di persone in America. Restando apparentemente silenti, ma in realtà accompagnando tale involuzione democratica in modi non pubblicabili.
Questo non può succedere per caso. Evidentemente i militari sono a conoscenza di fatti ed eventi per cui tale svolta risulta diciamo necessaria, oggi. Inevitabile.
Chiaramente nessuno di noi comuni mortali può sapere cosa ci sia dietro, ma certamente è qualcosa di molto grosso, che non capita per caso.
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Sullo sfondo, immancabile, la fine del capitalismo, con la madre di tutti gli eccessi obamiani. Ovvero con l’uomo, nero, che innescò l’ultimo e mortale atto del capitalismo selvaggio, il penultimo fu Bill Clinton con la fine del Seagall-Glass Act (emanato originariamente per evitare un nuovo 1929, che infatti sta per tornare, ndr).
Quanto sopra deve farci meditare su quanto di immenso ci aspetta nei prossimi mesi.
Un appunto sull’Italia, che resta cruciale per il piano di Davos, che poi è il nuovo nome dato al progetto Odessa di memoria nazista per far fuggire i gerarchi di Hitler nel mondo a guerra persa: in breve chi prenderà l’Italia, Vaticano incluso, vince.
Da una parte avremo a breve l’America, presentissima in Italia coi suoi militari. E dall’altra la lunga manus di Davos, appena fuori, la Francia macroniana. Il gioco si farà precisamente – in Occidente – nello scontro tra tali due entità per il controllo dell’Italia, a cui entrambi gli eserciti occidentali orma tragicamente contrapposti non possono fare a meno (uno, per mantenere la propria presenza in EUropa; l’altro per sostenere la propria economia ormai prossima al collasso).
L’elezione del prossimo Papa ci dirà molto sulla piega che prenderà tale scontro, che per ora resta sotto traccia, in attesa di una vertenza tanto impellente da obbligare i vari eserciti a venire allo scoperto.
(Spiace non potersi spingere oltre).
MD
* Quasi San Michele rappresentasse la Russia, oggi il vero ago della bilancia, forse come Fatima ci volle ammonire più che avvertire …
Image: thanks to https://br.usembassy.gov/joint-statement-from-president-donald-j-trump-and-president-jair-bolsonaro/