In fondo la storia bisogna saperla leggere, è facile: prima di Montecassino l’Italia era un fedele – diciamo – alleato di Berlino. Poi, appunto “con” Montecassino, ci fu il messaggio.
Della serie, “Avete visto come si rade al suolo un monumento millenario anche se inaccessibile, sopra un cocuzzolo?”. Ecco, Roma sarebbe stato l’obiettivo successivo. Risultato: la città eterna, dove i monumenti contano più di qualsiasi bipede o clan di bipedi, si arrese, vaticinando di fatto l’ incarcerazione di Mussolini come meritata per un ex leader diventato nottetempo pericolo pubblico, un novello Cola di Rienzo insomma (…). Ovvero, senza Montecassino (15.2.1944) non ci sarebbe stata nessuna capitolazione post 8.9.1943. Meglio detta, senza Montecassino non ci sarebbe stata nessuna resa della Capitale, visto che – poi – tra lo sfondamento della linea Gustav e la liberazione di Roma (4.6.1944) passarono meno di venti giorni.
Reload, arriviamo a 80 anni dopo, il prossimo 8.9.2023: sarà di nuovo alleanza Germania-Italia, che necessiterà di una nuova prova di forza atlantica? Il dubbio resta, ancora per qualche mese (…).
Ricordo le parole di Alan Dershovitz, nella ns. intervista di qualche tempo fa. Più o meno, “l’Italia e gli USA culturalmente sono un tutt’uno”. Vero, vedasi oriundi. Soprattutto oggi, quando il nazismo rinasce come germoglio prima del progetto Odessa di memoria SS. Poi ridenominato secondo molti in Davos, WEF ecc.
Nulla altro da aggiungere.
Chiaramente firmare il MES sarebbe un vero e proprio tradimento. Soprattutto da parte di G. Meloni…
Infatti correre il rischio, lato USA, SBAGLIANDO, di far implodere economicamente la Penisola per innescare il chaos inevitabilmente innescherà il tentativo EU di fare quello che, fin dalla zona rossa economica di Sala 2020, si voleva fare: secessionare la Penisola in tre più parti (memento il focolaio COVID a Lodi e dintorni).
Poi, annegare il nesso Atlantico dell’Italia, fino a poco tempo fa indissolubile. Un sogno? Una illusione?
Il driver di cotanta ardita e rinnovata sfida è semplice: il popolo ariano, quello del cerchio magico poi diventato giglio (esoterico), ovvero lo stesso che si prestava agli identici rituali descritti magistralmente da Ariel Toaff in “Pasque di Sangue” , era migrato appena sotto le Alpi, fino al Po, o poco oltre, dalla Germania e dal nord della Francia, verso una terra che ormai la barbarie etichettata ieri (e oggi) come nazista da troppo tempo considera « sua » (con la dovuta aggiunta di Firenze , sebbene stia relativamente a sud, ndr). Eppoi in nord Italia, nelle residenze dei gerarchi nazisti immerse nel tepore del sud del lago di Garda, ci si arriva in poche ore dal nord del Gottardo…
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Pensate se poi – per ipotesi – questo enorme spiegamento di mezzi non dovesse servire per combattere la Russia ma per annientare l’EU, farebbe fin ridere….
Restano i fatti: Giorgia Meloni sta allineata militarmente agli USA. Ma economicamente sta calando le brache con Berlino e Parigi, come vi avvertiamo da tempo, con tutte le tragiche conseguenze del caso, a termine (…). Proprio questo significa “non essere attrezzati”, sigh!
Purtroppo a Washington non capiscono come ragionano a Roma, ovvero per piccoli traguardi parziali: della serie, ´Arriva a domani, poi vediamo...’.
Non capiscono, in USA, che i politici italiani non intendono il “medio/lungo termine”. Dunque, nessuno considera il rischio dell’inevitabile reazione “esterna” conseguente all’aver perso il nord Italia a favore dell’ex alleato tedesco, sotto ricatto (…).. Una volta che il chaos sarà mainstream, innescato da una crisi economica che, firmato il MES, al primo scombussolamento economico di fatto confischerà i beni e le proprietà delle famiglie, ci sarà da ballare! E l’obiettivo sarà quello di sempre: cacciare fuori gli USA dall’EU, ma con calma…
Ovvero perso il nord Italia, a termine gli USA – come da piani – verranno ridimensionati, in sud-EUropa, solo questione di tempo.
Esiste un vecchio detto a Berlino: il potere politico apicale e’ sempre a tutela anche e soprattutto del primo nemico della Germania, visto che tutto il resto del Paese “tira” strutturalmente per l’alleato, fino a pochi mesi fa, americano.
Merkel infatti era vicina alla Russia, ovvero alla DDR, da cui per altro proveniva, capo sezione AgitProp del partito comunista locale.
Oggi le cose sono cambiate, con Olaf Scholz. E molto.
Forse però a Berlino non capiscono che, con oltre 100 basi Usa di cui almeno 4 strategiche,l’Italia può emanciparsi da Washington solo con il permesso USA. Che non verrà dato, tale permesso.
Con che conseguenze lo scopriremo presto.
MD