Per farvi capire, il sistema elettorale spagnolo è maggioritario a livello di seggio, vince chi ha la maggioranza in ognuno. Poi si compone il Parlamento con i seggi acquisiti, senza premi di maggioranza.
Chiaramente un siffatto sistema e’ perfettamente prono ad essere manipolato “chirurgicamente”, nel caso: basta/basterebbe intervenire seggio per seggio.
In tale contesto sarebbe interessante valutare l’effetto dilagante ed improvviso dei voti postali in Spagna, domenica scorsa, fenomeno nuovissimo, precisamente – sembrerebbe – nei seggi persi da Vox, oltre che capire in che percentuale sono stati persi detti seggi.
Purtroppo l’ente di statistica spagnolo non rilascia tali dati, intendo il dettaglio dei voti in base al tipo di voto, postale o meno. Sta di fatto che, a fronte di una perdita di circa il 2.5% dei voti, Vox in Spagna (tra i grandi partiti nazionali) ha perso questo week end circa il 40% dei seggi. Un effetto direi INSPIEGABILE.
E che il leader di Vox, Abascal, aveva pure anticipato i brogli (attesi), contro il suo partito. Parimenti c’erano già stati casi recenti casi di abusi sui voti postali in Spagna (…). Vedasi sotto.
Ma media e partiti spagnoli non ne vogliono parlare, oggi, dei dubbi sul voto nazionale, soprattutto sullo strano exploit dei voti postali. Purtroppo.
Proprio in tale contesto va secondo noi inquadrato lo strano caso di Re Juan Carlos I (JCI) obbligato all’esilio ad Abu Dhabi con prescrizioni fuori da ogni logica oltre che da ogni legge, che gli sconsiglierebbero/… di visitare la Spagna attorno alle elezioni spagnole (…).
Ricordo che JCI è un Re, anzi il Re Patriota, lo stesso che riportò alla democrazia il Paese, post Franco: difficilmente si sarebbe piegato a cancellare “El matrimonio con el Pueblo”, ossia il patto sociale che integra gli interessi monarchici e popolari (…). Oggi, forse, dopo il voto di domenica tale “strana” prescrizione si capisce meglio. Vedremo cosa succederà…
Soprattutto dopo che Abascal, che chiede il doppio riconteggio dei voti postali e pure un secondo voto, visto che tecnicamente non esiste maggioranza per il Paese, è stato silenziato dai media, tutti.
Infatti, caso unico, Feijoo, il leader del Partido Popular, la destra moderata, dopo un iniziale richiamo a poter governare in quanto primo partito nazionale, sta pensando l’impossibile, per la Spagna: un governo di coalizione con il PSOE super EUropeista di Sanchez, vedasi la moglie dell’ex Premier che lavora di fatto per le ONG pro migranti…
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Ora alcune considerazioni generali.
Con Vox fuori gioco, l’unico paese veramente Atlantico in EU resta l’Italia. Chiaro, in Spagna le falangi di ex nazisti riparati in loco, da Skorzeny, a Degrelle a Delle Chiaie, sono smisurate. Così come il loro enorme potere. Dunque, si comprende la dinamica sottostante: la Spagna non poteva essere il paese che avrebbe affossato l’EU, anche se sarebbe l’epilogo più corretto, per tutti, direi anche e soprattutto per gli spagnoli.
Che poi la stessa tecnica di far nascere partiti di disturbo, come in Italia, per diluire il voto avversario (dell’EU) si palesi anche in Spagna (vedasi ad es. partito di Yolanda Diaz, ndr) depone secondo noi per regie di altissimo grado.
Deduciamo dunque che nell’unico grande paese Atlantico doc in EU ormai, assieme alla “laterale” Romania, le cose si faranno dure: Giorgia Meloni è sola. Con Crosetto.
Proprio oggi riverberano – forse non a caso, anzi – le parole di Gianni Alemanno, collegato in passato da alcuni organi di stampa ad ambienti prossimi a Stefano Delle Chiaie (che lavoro’ per Franco in Spagna, facendo anche “il lavoro sporco” in loco, secondo la stampa spagnola, …)(LINK), ammiccando ad un nuovo partito a destra alternativo a quello della Prèmier Meloni. Tutto questo lasciando da parte la genesi, tempificata, post caduta di Nixon, di “Ogro”, celeberrima pellicola di Gillo Pontecorvo sulla transizione spagnola “forzata” da elementi suppostamente collegati ad ex nazisti (…).
Tale intervista sul media più intimamente legato alla fu R.S.I., compare oggi, da Milano…
E’ innegabile che il nazismo stia rinascendo in EUropa, oggi. Errore madornale fu quello americano di non cancellarlo definitivamente post WWII (evidentemente Donovan, il cuore del problema, contraltare in negativo di Patton, era incentivato a fare altrimenti, ndr).
Analizzando le conseguenze del voto spagnolo di domenica in ambito EUropeo, ci spingiamo a prevedere che da qui in avanti gli oriundi USA saranno perfettamente incentivati a giocarsi il tutto per tutto per non perdere la loro prima base ideologica-strategico-militare in EUropa e nel Mediterraneo, la Penisola, ormai circondata direi.
Già in molti cominciano ad intuirlo, intendo i danni collaterali che le ambizioni pro naziste di ritorno porteranno in loco. Soprattutto dove tali “sporche ambizioni” (memento il binario 21, ndr) sono storicamente più radicate.
Sono per altro praticamente certo che prima o poi emergerà come la grandissima parte di coloro che oggi vanno visceralmente ed irrazionalmente contro ogni rapporto con gli USA, anche se in certi ambiti resta assolutamente proficuo (ad es. nei rapporti commerciali, dove l’Italia ha un surplus commerciale enorme, il perfetto contrario della Cina filo tedesca, ndr), sono nipoti di gente ex RSI. Quelli spariti nottetempo e diventati antifascisti e dunque citati da Churchill.
MD