Molti ancora non riescono – o non vogliono – vedere le connessioni, lampanti, più che palesi, tra volontà di costruire il North Stream, affossando il South Stream (ovvero quasi facendo fallire Saipem, ndr), che esistono negli intenti di Russia da una parte, e Germania e Francia dall’altra.
Troppo pochi ancora capiscono che la Russia non è tale senza l’equilibrio interno tra Mosca e San Pietroburgo, l’ultima sempre vicina agli affaristi Europei come prima del 1917. E poi ancora, dopo il 2005, con l’abbozzo del progetto del North Stream (…). Oggi tale equilibrio si è rotto, con Mosca ad opporsi categoricamente ad uno scontro con Washington. Da ciò la genesi di Prigozhin e la fine di Putin, in vista.
Gli USA sanno e dunque agiscono: da una parte chiedono a Putin di mollare Berlino, dunque salta il North Stream. Ma soprattutto si manda così il messaggio chiave: Mosca a carro di Berlino equivale a guerra eterna, in Ucraina.
Mosca subito capisce, mentre St Pietroburgo fa finta di non capire.
Ovvero, visto che l’EU si uccide coi prezzi energetici alti, ossia con inflazione “su” e con lo stop del suo export, Mosca che non molla Berlino non si avvantaggerà di maggiori introiti da materie prime.
Perché tutti gli extra profitti russi causa Ucraina, diciamo così, scontro che implica prezzi alti delle materie prime ossia inflazione nei paesi che ne necessitano (in primis, l’EU), passo necessario per uccidere l’euro ed a questo punto anche l’EU, non devono essere utilizzati da Mosca per fare crescita e consenso in Russia. Ma per continuare la guerra contro Kiev…
Ovvero Mosca si sta stufando di buttare al vento cotanta prebenda per far un piacere agli amici di Putin in Francia e Germania.
Dunque ecco svelato il trappolone di Washington: oggi la Russia che sta coi tedeschi è l’unico paese al mondo grande produttore di materie prime a non avvantaggiarsi dei prezzi alti delle stesse!
La domanda che tutti si fanno è infatti quanto durerà ancora Putin… ossia l’EU!
Resta che non c’è fretta per a Washington, Mosca avrà la meglio, solo questione di tempo.
Mentre la Francia cadrà per prima, ormai orfana delle colonie CFA, in Africa.
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Direi “ex ricchi”…
Un solo avvertimento: la Francia sa bene, per informazioni recentemente ricevute, che non può fare alcunché per recuperare le colonie del Sahel, i servizi francesi sono stati chiari con Macron.
Dunque Macron, ossia Davos, ha/hanno convocato in terra di Francia tutti i grandi poteri tradizionali, da Carlo III al vescovo di Buenos Aires, alle teste coronate non cattoliche: tutti devono esser pronti all’azzardo di Parigi, muovere dentro i confini italiani del nord-ovest.
Da falsi sovranisti a filo-Cina, alleata ai nemici atlantici, ossia dei Franco-tedeschi, è un nonnulla?
Passando per un attacco economico all’Italia atlantica di Giorgia Meloni, sia il MES o lo spread non importa. Oltre ad aver attivato i basisti in loco Italy, pro secessione di fatto, per portare almeno una parte del nord Italia nell’orbita coloniale dell’asse Franco tedesca, che poi era Vichy…
A Roma sono stati informati, idem a Washington.
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Siete preparati dunque a tale azzardo francese, a nome di Davos?
I nostri lettori sono certo di si.
MD
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