Il motivo della sordina data dai media europei alle elezioni britanniche 2024 durante la festa dell’Indipendenza americana (indipendenza da Londra, ben inteso, con la separazione delle 13 colonie americane dalla Gran Bretagna, nel 1776) è molto semplice: va infatti notato che i conservatori di Sunak già sanno che perderanno, ormai è certo, ponendosi la domanda sul reale motivo di chiamare un’elezione senza crisi di governo annessa che già si sa di perdere…
Infatti, di norma, un’elezione si chiama per vincerla, sempre non si sia costretti ad andare al voto da eventi esogeni, tipo crisi di governo o altri macro-eventi: in Occidente i don Rodrigo da sempre fanno a gara per spartirsi le poltrone. Ma non questa volta, nella perfida Albione.
Resta che Sunak sta facendo il contrario rispetto ai don Rodrigo europei storici, come mai?
Ora, consideriamo che Sunak NON è europeo ma indiano, viene dalla più preziosa delle ex colonie britanniche, emancipatasi dopo la fine della WWII in forza della dottrina Roosevelt fondata sulla decolonizzazione di quei paesi europei che innumerevoli guerre causarono ovunque nel mondo durante i secoli (in primis Gran Bretagna e Francia, ma anche Germania, Olanda, Belgio ovvero tutti i paesi veterocoloniali Europei, si noti, ndr).
Ricordiamo che l’emancipazione Indiana fu seguita dal ritorno del canale di Suez all’Egitto, da sempre proprietà franco-inglese (l’entente cordiale del 1904, si noti, doveva difendere precisamente le colonie franco-inglesi dallo strapotere prospettico USA, ndr).
Lo spettro dell’ascesa dell’America preconizzata da Alexis de Toqueville quale dominus occidentale rappresentò infatti l’inizio della fine per le velleità europee come potenza globale.
******
Alla luce di quanto sopra, analizziamo dunque più approfonditamente il motivo dell’apparentemente folle mossa di Sunak di chiamare elezioni a Londra, per perderle. Mossa che invece folle non è, anzi assai saggia.
In buona sostanza, come abbiamo ricordato più e più volte, l’Europa ex coloniale ed elitaria sta morendo, questa volta definitivamente, incapace di sopravvivere senza appropriarsi di risorse a basso prezzo dai paesi più deboli. Mancano infatti le colonie stile India, oggi, diventate ormai imbattibili e pure nucleari, inarrivabili per qualsiasi paese europeo.
L’unico modo per evitare l’epilogo infausto, ovvero il declino dei fu colonialisti, resta dichiarare una disperata guerra in EUropa, al fine di sottrarre risorse e terre ad es. dall’Ucraina, uno scrigno che contiene anche il preziosissimo litio, sotto Mariupol. A maggior ragione in forza della tragica situazione dei sistemi pensionistici europei e dei relativi debiti in capo ai vari Stati.
E forse puntando anche al bersaglio grosso, parlo della Russia, con le sue immense risorse. Magari facendo leva addirittura su un golpe strisciante tra Mosca e San Pietroburgo figlio del tramonto dell’era Putin.
*****
In tale modo – avran pensato, a Davos, … – si potrebbe tentare anche “il colpo” sull’Italia, che nei piani appunto di Davos (espressione delle elites storiche europee, ndr) sarebbe dovuta essere divisa in varie parti, col nord Italia spezzato in almeno due tronconi, a beneficio della Francia e dell’Austria/Germania (il consigliere federale svizzero Cassis, bergamasco di sangue, è stato fortemente voluto dall’ala tedesca di cui a Berna nel caso il piano di Davos avesse avuto successo, fatto direi ormai improbabile causa “niet” americano [aka militari USA] ad attentare al miglior alleato a stelle strisce in EU, ndr).
Va infatti scolpito nel cervello di chi ci legge che Davos rappresenta gli interessi di sangue, veterocoloniali, elitari europei naturalmente in antitesi con la meritocrazia dei reietti della Mayflower, di cui all’esistenza dell’America da sempre anti-coloniale.
*****
Dunque, per chiudere il cerchio, Rishi Sunak, di famiglia ricchissima (proprietari del gruppo Infosys) non si sogna nemmeno lontanamente, da indiano, di prendersi la responsabilità di chiamare una guerra in EUropa, tra europei.
Guerra sebbene necessaria lato Europa, per mantenere in piedi i privilegi di una classe dirigente nel caso britannica ed ex coloniale, ossia elitaria e nobiliare, con radici continentali specificatamente franco-tedesco-britanniche (leggasi Worms, la monarchia britannica è tedesca, Hanover, ndr), anche a costo di una ennesima guerra che decimi la popolazione europea.
Follia della guerra dei trent’anni docet insomma.
Va infatti notato che l’India ed i grandi paesi emergenti inevitabilmente godranno della dissoluzione degli ex Imperi, permettendo ad esempio di terminare la decolonizzazione voluta da Roosevelt.
In tale contesto i nemici dell’America che persegue finalmente e pragmaticamente i propri interessi (con Trump) sono proprio i potentati europei veterocoloniali; da ciò deriva l’odio-terrore europeo per ciò che Trump rappresenta e soprattutto comporterà (…).
Tradotto:
se l’elite europea davvero vuole dichiarare una grande guerra in EUropa per salvare le terga ai loro clan di privilegiati e colonialisti da sempre elitariamente al potere a Londra, Parigi, Bruxelles, Amsterdam ecc., beh, certo l’indiano non si prenderà la responsabilità di cotanto scempio!
*****
Due parole sulla Germania.
Nelle more del progetto suddetto l’appagamento degli interessi tedeschi, nello schema di privilegi incrociati Europei in voga dall’anno mille circa, ossia dalla nascita della Lotharingia, ai nostri giorni si sarebbe dovuto concretizzare con l’EU, dove i paesi europeriferici sarebbero diventate le nuove colonie da spolpare.
Anche e soprattutto a vantaggio tedesco, vedasi la deindustrializzazione dell’Italia quale primo competitore manifatturiero della Germania.
Sciaguratamente la Brexit, di cui ancora non si è scritto alcunché sulla reale genesi (…), fratturò tale intento.
A seguito di cotanti imprevisti (…) Davos non è più riuscita a correre ai ripari, principalmente causa Trump a difesa del “We The People” americano ovvero anche e soprattutto a tutela delle famiglie americane e dei suoi militari, impiegati, operai, la stragrande maggioranza del paese insomma (si chiama democrazia, la cui accezione moderna è nata – lo ricordo – in America, Alexis de Toqueville docet, ndr).
Notate infatti che Russia ed USA, che si ri-siederanno al tavolo per correggere Yalta assieme a Pechino e NewDelhi, solo questione di tempo, non per farne una nuova, hanno interessi coincidenti. Interessi ormai in conflitto palese con quelli dei poteri veterocoloniali europei.
Ecco spiegato perché a detti colonialisti elitari europei serve una grande guerra in Europa, oggi, sono All In.
Ed ecco spiegato perché l’indiano Sunak, in fondo, sta dicendo alle elites britanniche eredi della regina Vittoria (monarca che stava “sopra” a Giorgio V, il Kaiser e lo Zar, tutti e tre cugini) che questa volta – in epoca nucleare – se davvero vogliono la grande guerra in EUropa, bene, allora dovranno chiamarsela e combattersela loro stessi, gli europei…
*****
Sull’Italia è invece inutile spendere alcunché: sta e starà con gli USA, punto.
La gente italica – godereccia e senza ambizioni coloniali, l’Italia ha già quanto al popolino serve – così vuole. Ovvero gli italiani non vogliono andare in guerra contro la Russia, gli EUropei se ne facciano una ragione (al limite vanno al caldo in Africa a riappacificare la Libya, ndr).
E se qualcuno attenterà dall’esterno (o dall’interno, si legge destabilizzazione) a tale direttiva transatlantica diciamo superiore, impostata dagli oriundi, immagino sia pronto il “piano Aquila” per mettere costi quel che costi in sicurezza il Paese a forma di stivale contro le infiltrazioni europee, questione di interessi anche e soprattutto americani.
Sfido anzi le quinte colonne romane, milanesi e palermitane a provare a fare challenge a Washington in Italia, ovvero al Paese che in forza di propri obiettivi strategici si trova oggi a difendere l’Italia da se stessa e dai suoi pericolosi vicini.
MD
*****
Image: thanks to the Foreign Office, https://www.gov.uk/government/news/pm-meeting-with-prime-minister-modi-of-india-9-september-2023