Tutto iniziò a Febbraio scorso, al Davos, quando Jamie Dimon, il potentissimo capo di JP Morgan, annunciò che – di fatto – l’America aveva bisogno di Trump, sue parole, registrate per la platea globale. A nulla sono servite le diluizioni a mezzo stampa su Dimon neutrale, la frittata era stata fatta.
Ma non era una frittata, si trattava infatti di un ben ponderato cambio di indirizzo globale: l’America stava risorgendo. E’ infatti chiaro che gli USA possono crollare solo grazie a traditori interni, un po’ come fu per l’Impero Romano che a causa di proprie beghe interne smise di essere Impero e diventò caos, quale ancora oggi Roma è.
I driver da ben osservare per capire a che punto è il progetto di rinascita USA, ossia la risposta americana al tentativo dei poteri alternativi globali di spodestarla, sono relativamente pochi.
In primis certamente l’Argentina di Milei, bravissimo, che in meno di un anno – ha preso il potere a dicembre scorso – sta facendo sgonfiare la bolla inflattiva argentina, sebbene con chiaro dissesto iniziale a livello sociale (avere inflazione a tre cifre, come l’eredità Fernandez-Kirchner [tedesca, di fatto] con punte tra il 200 e 500% a livello annuale, è insostenibile per chiunque). Quando ripartirà la crescita economica argentina, il modello economico capitalistico basato sulla meritocrazia e non sui privilegi di sangue (privilegi che Milei combatte) riacquisterà boost, l’Argentina diventerà la darling dei mercati e dei media internazionali.
In secundis, a livello interno USA, sarà il controllo di Camera e Senato, da parte dei Repubblicani, a fare la differenza. Ben sapendo che oggi a capo dei militari USA c’è il gen. C.Q.. Brown, un nero promosso ai tempi dal Presidente Trump (i militari restano, per volere dei Padri Fondatori, i protettori della Costituzione USA). E soprattutto che il sistema economico USA approva, in toto, il MAGA, intendo la sfida trumpiana alla Cina a letto con l’EU franco-tedesca. Basterà aspettare appena dopo le elezioni USA per vedere il tenore della vittoria, che ritengo prenderà il banco intero, lasciando totale mano libera alle nuove policies a livello globale.
L’altro aspetto da osservare sarà un ritorno al passato col grenwashing assoluto e totale, da una parte; e lo stop alle coercizioni vaccinali, dall’altra (ma senza richiesta di danni per quanto fatto, come al solito pagheranno quelli più in basso, gli operai, i fact-checkers, i propagandisti, il livello più infimo e sacrificabile del progetto ormai morente).
Ieri abbiamo avuto due esempi eclatanti di cambio casacca: da una parte il giornale scientifico più influente al mondo, Nature, a controllo di una famiglia tedesca di Stoccarda, lo stesso giornale pesantemente attaccato in passato dal Nobel Randy Shekman per una storia di mercimonio tra scienza e business, pubblica il 14.10.2024 un paper tremendo come messaggio: in buona sostanza Nature dice, circa, qualcosa come “gli allarmismi sul riscaldamento climatico sono eccessivi, non ci sono dati sufficienti per supportare tale tesi”.
Il vento sta cambiando, sia in ambito Green/Greenwashing che diciamo vaccinale, vedasi in particolare l’autorità scientifica di Nature a livello di influenza globale, sul Green.
Messaggio ciclopico se ci pensate. Notate per altro che questo sito NON ritiene il riscaldamento climatico sia inesistente; anzi, sostiene che tale riscaldamento esista ma sia indotto antropologicamente, voluto insomma (per spingere a forza il Green?). Dovuto NON alla CO2 immessa in atmosfera ma ad un riscaldamento indotto da aerosol di jet fuel solforati, eventualmente metallizzati in post combustione, insufflati in alta troposfera da vettori aerei (jet, anche commerciali) inducendo la formazione di vapore acqueo all’altezza dei cirri circa, che assorbono selettivamente i raggio infrarossi. Ossia il calore viene così assorbito dall’atmosfera, scaldandola, assorbendo IR in uscita dalla terra soprattutto di notte; essendo invece tale vapore trasparente ai raggi ultravioetti (in tale contesto l’aumento della CO2 andrebbe considerato come risultante di detto riscaldamento, visto che la solubilità della CO2 negli oceani, dove la stragrande maggioranza della CO2 terrestre è concentrata è tanto meno solubile quanto più alta è la temperatura, ndr).
Le parole di Elon Musk al grande giornalista Tucker Carlson danno infatti la traccia dell’Agenda americana che verrà, fra qualche settimana.
Fonte: https://x.com/LeadingReport/status/1843379154479362516
L’aspetto che più interessa è per altro lo sforzo concentrico americano verso un obiettivo comune: ad esempio il paper di Nature sopra citato coinvolge tutto il mondo americano-anglo che conta, come autori, vedasi una delle principale Università USA, quella di California, da un Campus costato quasi 100 milioni di USA solo pochi anni fa; e poi Università del North Carolina e del Nebrasca. Con l’aggiunta di probabilmente il riferimento britannico di supercalcolo matematico. Chiaramente un messaggio politico, pesantissimo, che avrà serie ripercussioni sul Green.
E’ infatti chiaro, per altro, che la Germania ha già mollato il progetto di Davos, avendo preferito tornare nell’alveo post bellico, ossia della fu pace Americana, condannando dunque l’euro. Parimenti la Russia che, lo ricordiamo, non esitò a cancellare il Trattato Open Sky cancellato da Trump prima di andarsene, ovvero cancellando la base della recente manipolazione climatica attiva da circa il 2003, visto che Mosca al comando della Russia ormai sta con Trump per fermare la guerra in Ucraina.
Scommettiamo quindi su un setback dell’Agenda di Davos, andiamo a settimane.
Meditando pure – mi si permetta – sul metodo usato per negare la fattualità dell’emergenza climatica nei termini sbandierati dai media, base paper di Nature sopra citato: l’autocorrelazione, che espone il ricercatore ad una falsità materiale delle previsioni proposte, conducendo a “biased predictions” come si dice in inglese. In realtà è chiaro che il set di strumenti che vengono utilizzati per tale scopo, anche nel paper, sembrano perfetti per scovare carenze e/o problematiche sugli input di base, ad esempio a fronte di manipolazioni indotte: ricordo in tempi della mia laurea in Ingegneria una tesina intermedia fatta sugli spettri di Fourier (con Matlab) usati per identificare un errore sistematico in un processo industriali, errore perfettamente invisibile con la statistica tradizionale (…).
Resta che il cambio di indirizzo globale, a seguire, seguito da opportuno cambio di casacca, cambiamento che è attorno a noi: in ultimo l’Olanda che manda lo stesso messaggio, ossia segue l’Italia riportando i migranti in eccesso in Africa, migranti fatti giungere in terra lotharingia sulla scorta del progetto di Angela Merkel, una persona della DDR legata a Davos. Cambio di indirizzo a 360 gradi insomma (l’Uganda fu colonia tedesca, si noti bene). E la Germania che vuole solo migranti qualificati ad esempio dall’Uzbekistan mentre deporta quelli afghani… [anche nella WWII faceva arrivare migranti da far lavorare a basso costo, stessa storia, erano i campi di lavoro, poi diventati campi di concentramento]. Mentre l’Inghilterra li riporta in Rwanda… Per l’Italia invece c’è l’Albania!
Il motivo di cotanto cambio di registro per altro è semplice da comprendere, come la strategia USA: col green washing la Cina vince, l’EU sopravvive e gli USA soccombono. Ed i migranti sono perfetti come distrazione! Ora – segnatevelo – succederà il contrario.
Andrebbe aggiunto, ad onor del vero, un sonoro “peccato” che il Green sia la prima innovazione globale imposta come megatrend sebbene senza basi scientifiche sufficienti, essendo di fatto un processo diciamo forzato, costoso ed antipratico in quanto la tecnologia non è matura.
La realtà è che il Green resta unicamente la base per emanciparsi dal dollaro, emancipandosi dal petroldollaro, con una valuta verde che da un vantaggio enorme e secondo alcuni indebito agli States. Interesse primario cancellare il dollaro, lato cinese e fu EU francotedesca…
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I perdenti già li abbiamo citati: l’EU finirà, infatti la Germania ha già accettato il nuoco corso fatto di DEXIT, va a qualche mese, e ritorno al marco. E soprattutto l’implosione della Francia, da cui tutti gli stakeholders francesi a cercare di rimanere attaccati ai vecchi messaggi dell’era Merkel con la forza della disperazione. Ben sapendo che se crolla il progetto il benessere francese va a farsi benedire, così come i suoi sogni di gloria globale e soprattutto Europea.
Dall’altra il bersaglio grosso, la Cina, senza cui l’Agenda di Davos non avrebbe mai potuto pensare di avere successo contro gli USA: lì Trump saprà stringere a dovere la morsa fatta di autarchia, controllo dei mari e aumento delle materie prime, quando necessario, soprattutto trasformando l’Iran da un amico di Pechino in un nemico..
In mezzo, i soliti giornalisti e fact checkers assunti al risparmio, in larga parte senza laurea, che ormai rappresentano solo se stessi, antimeritocratici come nessuno. Assieme purtroppo a gran parte della casta della magistratura, che sapranno a breve che perderanno la loro principale rendita di posizione, la futura pensione in valuta forte.
Un cambio epocale signori, siamo solo agli inizi.
L’Italia per inciso terrà, più a livello di politica internazionale che di politica interna. Infatti a Roma restano mediamente degli incapaci a livello di implementazione politica, sebbene in presenza di due validissimi capitani come Crosetto e Meloni a serrare i ranghi per quanto possibile, visto che una armata Brancaleone infiltrata dal renzusconi antimeritocratico per eccellenza (a letto coi clintoniani USA, ndr) sappiamo benissimo sarà comunque destinata schiantarsi.
MD