Tom Luongo
Questa settimana l’Unione Europea ha scelto la sua nuova leadership. Si è trattato, per una volta, di un affare inquietante: non si sono visti stampini di gomma.
Alla fine, i quattro nuovi dirigenti dell’Unione Europea non erano i favoriti della vigilia, secondo i desideri della Cancelliera tedesca Angela Merkel.
Il suo candidato alla presidenza della Commissione Europea è stato respinto. Stessa cosa per il sostituto di Mario Draghi ai vertici della BCE, il Presidente della Bundesbanke Jens Weidmann.
Questa settimana il vero vincitore è stato il Presidente francese Emmanuel Macron.
I nuovi dirigenti sono tutti stati nominati per “mantenere in strada” l’integrazione europea e indebolire la presa della Germania sul potere politico dell’Unione Europea.
Il flop della Merkel ha immediatamente messo l’euro in modalità difensiva. Ma non illudetevi. Weidmann non è mai stato una scelta accettabile come Presidente della BCE (in un altro articolo darò maggiori informazioni su quest’aspetto).
Il nuovo Presidente della Commissione, che sostituisce l’odioso Jean-Claude Juncker, è il Ministro della Difesa tedesco Ursula Von der Leyen. È assolutamente Eurofila e Russofobica.
A me sembra che l’ombra di Guy Verhofstadt dell’ALDE sia sempre stata presente in quelle stanze.
Ha contribuito a garantire che nessun Partito Populista potesse controllare la politica estera dell’UE. Che continuerà ad essere virulentemente anti-russa, forse ancora di più rispetto al passato.
La Von der Leyen è l’esempio perfetto del leader scelto dalla Commissione (e dalla gente di Davos). Niente più di un burattino nelle mani delle forze globaliste e neo-liberali che controllano l’UE.
La Merkel è un’anatra zoppa che in passato ha cercato di ottenere quello che voleva dalla Russia mostrando un volto coraggioso nei confronti degli Stati Uniti.
Ma mettere in carica la Von der Leyen assicura che qualsiasi buon rapporto con Vladimir Putin, nel corso del tempo, volgerà al ribasso.
Il resto del nuovo cast è il seguente [https://www.newstatesman.com/politics/brexit/2019/07/eu-s-new-leadership-team-does-not-mean-new-approach-brexit]:
“Sono stati nominati anche il Primo Ministro liberale del Belgio Charles Michel (che sostituirà Donald Tusk come Presidente del Consiglio dell’UE), l’attuale Direttore del FMI ed ex Ministro delle Finanze Francese Christine Lagarde (a capo della BCE) e l’attuale Ministro degli Esteri spagnolo Josep Borrell (a capo della politica estera dell’UE)”.
È la Lagarde, tuttavia, il personaggio più interessante. Quando è stata annunciata come sostituta di Mario Draghi l’euro ha cominciato a rotolare.
La Lagarde non è un’economista. È una politica che fu messa a capo dell’FMI per garantire un particolare percorso politico. Fu incaricata in circostanze assai dubbie, quando Dominique Strauss-Khan fu coinvolto in quella storia di “matti e puttane”.
Fu messa lì per garantire che la politica del FMI “mantenesse in pista” il progetto europeo, attraverso la Grecia, la Spagna e presto anche l’Italia.
La sua nomina segna la fine dell’austerità guidata dalla Germania come prima direttiva della politica fiscale europea.
Ma, di nuovo, lei non è un’economista. A questo punto non sarei sorpreso se Mario Draghi la sostituisse al FMI, se non altro per chiarire, una volta per tutte, chi è che comanda sul serio.
La Lagarde fornirà tutto il denaro necessario per impedire il fallimento del progetto europeo. Ma tutti sanno che l’euro non può essere emendato, a meno che la Germania non lasci il blocco valutario.
Quando la situazione diventerà insostenibile – e gli SDR [Diritti Speciali di Prelievo] verranno proposti per sostituire il dollaro come valuta di riserva globale – la Lagarde, al timone della BCE, servirà per mettere in riga gli eurofili.
Non dimenticatevi che stiamo parlando di una criminale, condannata come tale, che può essere facilmente controllata. La truffa, quindi, ricadrà sulle spalle della gente.
Quello cui stiamo assistendo è l’ultimo tradimento della Merkel al suo paese.
Ha elevato al rango di Presidente di Commissione un’incompetente, la Von der Leyan (che farà esclusivamente quello che le verrà detto di fare), mirando in realtà a far passare la persona perfetta [la Lagarde] per tentare l’integrazione fiscale dell’Unione Europea.
Ma alla Germania verrà chiesto, probabilmente, di lasciare l’euro quando la crisi comincerà sul serio, perché è questa l’unica vera strada per evitare il collasso del progetto-euro.
E questo i mercati lo sanno.
I sapientoni si sono impegnati allo spasimo per esaltare la sua esperienza manageriale. A livello personale, non ho potuto fare a meno di ridere davanti a tutti questi spin doctors in azione.
Abbiamo cominciato la settimana con la fine del G-20 e il viaggio di Trump in Corea del Nord, con rinnovato entusiasmo sulla fine della guerra commerciale e la promessa di un po’ di buona volontà per tagliare alcuni nodi gordiani geopolitici.
Il dollaro è calato, mentre l’oro e le criptovalute sono cresciuti, assieme al mercato azionario (moderatamente) e a quello del debito sovrano (fortemente).
Si è comunque raggiunto un nuovo massimo azionario e c’è stato un leggero rimbalzo dell’euro e della sterlina.
Qualcuno si è perso l’atteggiamento evasivo dei traders, nonostante gli indici abbiano raggiunto recentemente i massimi storici? A me non è affatto sfuggito.
Si trattava solo di una “trappola per tori”, mentre il dollaro attraversava in realtà una “trappola per orsi”?
Se considerate l’andamento dei prezzi, dopo il rapporto di Giugno sui posti di lavoro negli Stati Uniti, la tesi sembrerebbe solida.
Per me, quindi, quello che è successo in questa settimana ha avuto a che fare più con i cambiamenti ai vertici dell’Unione Europea che con i dati del lavoro negli Stati Uniti, mentre resta nelle mani della Fed la decisione di abbassare i tassi a Luglio.
E’ questa la “cover story” del vero e proprio “colpo di stato” che c’è stato a Bruxelles questa settimana. La Merkel ha pubblicamente incassato un colpo politico, anche se ha placato i Verdi, cresciuti a livello nazionale.
La Lagarde, l’ultima insider, sarà responsabile della politica monetaria, ma solo di nome. Andrà incontro ai desideri della nuova banda, per la quale la politica vince su tutto il resto.
L’unica cosa buona che è venuta fuori è che non saremo più intrattenuti dal Sig. “Quando le cose si fanno difficili bisogna mentire” Juncker.
Quello che è successo porterà alla rovina l’Unione Europea. La politica non è un fine ma un mezzo. L’Unione Europea ha “saltato lo squalo” [https://it.wikipedia.org/wiki/Saltare_lo_squalo] molto tempo fa.
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Link Originale: https://tomluongo.me/2019/07/05/meet-the-new-european-union-same-as-the-old-one/
Scelto e tradotto da Franco
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