Da molto vi stiamo dicendo che l’Italia sarà terreno di scontro per procura, tra titani: qualcuno in EU è purtroppo convinto che tutto iniziò con l’impero britannico (1860) e tutto finirà con la fine del dominio anglosassone. Vero? Falso? Ovvero, giusto o sbagliato che sia chi ne uscirà con le ossa rotte sarà – ritengo – l’Italia, anche in forza della grande vicinanza con gli USA, dal 1943 in avanti, una vera e propria spina nel fianco per Parigi e Berlino. Vero? Falso? Basta aspettare. Certo, oggi l’EU vuole sfidare l’Impero del dollaro, emancipandosene. A tutti i costi, ricordando Vichy. Questo è invece fattuale, ormai. Il Golfo Persico alla fine non è nemmeno detta sprofonderà in guerra, anzi non è nemmeno importante l’Iran di per se (solo per Israele), il vero scontro infatti è molto più ad est, ossia tra Cina [a letto con Berlino] vs. USA. Il vero problema della Brexit deriva del fatto che Londra assieme all’EU Franco-tedesca + Italia garantirebbe che non ci sarebbe bisogno di scontrarsi con Washington, ad es. la coalizione navale EU sarebbe sufficientemente forte per sfidare gli USA anche pattugliando in veste EUropea le acque globali . Oggi invece con BoJo tutto può accadere: quello che infatti andrebbe ricordato è che le fregate UK stanno transitando ripetutamente tra la Cina e Taiwan, non che si sta cercando di mettere in sicurezza il golfo Persico (sicurezza da che?). Nel mentre l’Italia, godendo dei vantaggi di Alibaba sul Made in Italy venduto in Cina (magari con intermediari simili a quelli del Metropole, ndr), accetta – zerbinandoai per interesse di qualcuno, unico paese del G7 – che Taiwan venga considerata cinese. Sappiate che sono state spese enormi risorse diplomatiche cooptando politici britannici (e.g., comprandoli?) con il fine di creare tale forza di intervento EU attivabile nel mondo intero, chiamasi esercito o nel caso flotta EUropea: l’ultima volta, nell’invasione dell’Iraq, Italia e Spagna si sfilarono, con la conseguenza che Aznar cadde quasi subito, per Berlusconi ci volle più impegno (la sfida dell’EU agli USA doveva partire da un blocco anti intervento USA in Iraq, piano mandato al tappeto proprio dalla Roma di Pollari a supporto di Colin Powell, …). Sta di fatto che la situazione attuale sembra gravida di conseguenze globali. La prima conseguenza temo sarà la destabilizzazione dell’Italia, tanto per allontanarla dall’alleato storico americano. Ovvero, avvicinarla all’EU: visto che il magnete USA è onnipresente – in qualsiasi ambito – nella Penisola, temo che lato EU si farà di tutto per recidere il cordone ombelicale Atlantico, costi quel che costi (vedasi il tentativo di omologazione culturale in corso in Italia, ad es. con uno stillicidio di pellicole televisive oltre ai telefilm – unitamente a format di intrattenimento – di genesi francese e tedesca, in sostituzione alle classiche programmazioni americane, ndr). Parimenti lato USA nel caso si risponderà alla provocazione: qualcuno si è chiesto a cosa serve un collegamento ferroviario dalla base navale di armamenti convenzionali e semi convenzionali – la più grande fuori dai confini USA – verso l’entroterra italiano? Beh, chiedetevelo perché tale collegamento ormai esiste, dopo un paio di anni di costruzione… Mai dimenticare che Soros, in una famosa intervista di qualche tempo fa, disse che si tempi di guerra aveva in qualche forma – in giovinezza – collaborato coi nazisti. Poi, anni dopo, fece crollare la sterlina, casualmente… Nel caso, per riconoscere tale italica destabilizzazione (di fonte EU) penso basterà guardare ai dettagli: da una parte un attacco ai simboli dello Stato incluse le sue istituzioni più meritevoli. Dall’altra un dividi et impera interno, per generare caos sociale (migranti?). Il condimento sarà, al momento opportuno, lo spread tornato in alto, magari come conseguenza di una retaliation USA che porti al fallimento Deutsche Bank, ad esempio. Unitamente ad una puntuale crisi di governo (azzardo). Occhio ai segnali deboli, la depressione globale è dietro l’angolo con annesso crollo delle materia prime “di crescita”. E con l’assedio di Roma, per la prima volta da 2000 anni anche senza un Papa a sua difesa. In tutto questo la classe dirigente italiana attuale e quella degli ultimi 15 anni (certamente gli ultimi 8) rischia non solo di apparire totalmente inadeguata, ma anche di essere superata, fors’anche non solo dagli eventi. Serena estate. Mitt Dolcino
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