Redazione: pubblicammo un articolo sulla questione India/Pakistan lo scorso Febbraio, in deciso anticipo sul mainstream. Qui il link: https://www.mittdolcino.com/2019/02/28/guerra-indo-pakistana-la-pianificazione-di-un-conflitto-nucleare/
Continuiamo a stupirci di come il resto del mondo trascuri, nella sostanza, vicende che rischiano davvero di sfociare in un conflitto nucleare. L’odio fra i due paesi è irriducibile, si tocca con mano.
In Occidente, per il lascito del Mahatma Gandhi contrapposto alle vicende dell’immigrazione musulmana, siamo portati a “fare il tifo” per l’India, ritenendolo il paese della “non violenza”.
Niente di più sbagliato, l’India è uno dei paesi più violenti al mondo (per Gandhi la “non violenza” era solo una tattica. Caratteristica del personaggio era semmai la combattività).
Sul Kashmir ha ragione il Pakistan e la mossa indiana di cui parla l’articolo è propedeutica ad un inasprimento delle tensioni.
L’India, in effetti, ha ordinato l’evacuazione di tutti i turisti dal Kashmir: https://www.presstv.com/Detail/2019/08/03/602558/Kashmir-terror-threats-crackdown-Hindu
Ci chiediamo anche, senza avere una risposta, se questa vicenda non possa inquadrarsi nell’ambito dell’accerchiamento statunitense alla Cina (filo Pakistan), anche alla luce della forte svalutazione della rupia indiana: https://www.zerohedge.com/news/2019-08-05/indian-rupee-plunges-most-six-years-amid-trade-war-and-kashmir-chaos
Certo è che, guardando alle vicende cinesi ed indiane, al numero di persone coinvolte (oltre tre miliardi) e agli interessi in gioco, comprendiamo in un solo momento che l’Europa germano-centrica ormai conta decisamente poco. Forse niente.
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Tyler Durden per Zero Hedge
Nell’ambito di una crisi in drammatico e costante peggioramento – che questo fine settimana ha visto intensi bombardamenti lungo la “Linea di Controllo” (LoC) che separa il Kashmir indiano da quello pakistano – New Delhi ha revocato un articolo-chiave della Costituzione, quello che concede uno “status” speciale al Kashmir.
La mossa senza precedenti significa che l’India è disposta ad una maggiore azione militare nella controversa regione di confine, che sicuramente innescherà gravi disordini a livello locale e metterà India e Pakistan in una rotta di collisione che porterà inevitabilmente alla guerra.
L’Art. 370, in particolare, ha assicurato legalmente e storicamente un’elevata autonomia a quello Stato a maggioranza musulmana, ma amministrato dall’India.
Il dettato costituzionale è considerato la sola giustificazione per continuare ad essere parte dell’India, secondo la maggioranza della popolazione residente.
La parte del Kashmir amministrata dall’India, lo Jammu & Kashmir (J&K), ottenne il suo “status” negli anni ’50. Lo “status” comprendeva il mantenimento della propria Costituzione Statale e dei suoi organi legislativi, rendendolo di fatto il più indipendente fra tutti gli Stati indiani.
Ma a partire da Lunedì tutto questo sarà revocato, conseguenza della risoluzione introdotta dal Ministro degli Interni Amit Shah e rapidamente trasformata in Legge dal Presidente Ram Nath Kovind.
In definitiva, come riporta la BBC, “il BJP (il partito nazionalista indù Bharatiya Janata, di gran lunga il più grande del paese) ha irrevocabilmente cambiato le relazioni di New Delhi con quella regione”.
Attualmente, è stato segnalato l’isolamento di tutto il J&K, con il taglio di alcuni servizi telefonici e dei servizi Internet. Secondo la CNN:
”Il Kashmir, controllato dagli indiani, è in isolamento da Lunedì. Decine di migliaia di nuove truppe sono state schierate in quello che è già uno dei posti più militarizzati del mondo, con un certo numero di eminenti politici posti agli arresti domiciliari.
New Delhi ha annunciato delle controverse modifiche a come viene amministrato il territorio”.
La CNN ha continuato a descrivere il blackout imposto dai militari all’inquieta regione, informando che alcuni politici locali, i più ribelli, erano stati posti immediatamente agli arresti domiciliari:
”L’ampio blackout delle comunicazioni ha lasciato molte persone senza accesso a Internet e ai servizi telefonici in tutto il territorio. Sono state prese delle misure anche per impedire incontri pubblici.
I politici agli arresti domiciliari comprendono almeno due ex Primi Ministri dello Stato indiano di Jammu & Kashmir (J&K), secondo l’affiliata della CNN: CNN-News18”.
Il Pakistan ha rapidamente condannato la drastica modifica dello status quo, dicendo che “eserciterà tutte le possibili opzioni” per contrastarlo.
Il Ministro degli Esteri Shah Mehmood Qureshi ha affermato che: “L’India sta facendo un gioco pericoloso che avrà gravi conseguenze per la pace e la stabilità regionali”.
Secondo alcuni reports, fonti del Governo indiano hanno ribattuto sostenendo che né i confini della Linea di Controllo né quelli del Kashmir sono stati modificati.
Tornando indietro nel tempo ricordiamo che i due rivali, ben dotati di armi nucleari, hanno combattuto due guerre per quella regione aspramente contesa.
Negli ultimi tempi c’è anche stata, nel Kashmir, una sorta d’insurrezione della componente indiana, che New Delhi sostiene sia focalizzata contro i militanti islamici sostenuti dal Pakistan.
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Link Originale: https://www.zerohedge.com/news/2019-08-05/kashmir-lockdown-india-strips-muslim-majority-region-autonomy-troops-move
Scelto e tradotto da Franco
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